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Cricelli, SIMG: “Vaccino: medici di base pronti a fare la loro parte. Bisogna però dotarli degli strumenti adatti”

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Sulla somministrazione dei vaccini i medici di  famiglia sono pronti a fare la loro parte ma bisogna anche mettere a punto una macchina organizzativa tale da poter essere davvero efficaci. Il presidente di SIMG guarda al 2021: “Sarà l’anno della vaccinazione anti Covid-19”. Ascolta l’intervista integrale al prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG, Società Italiana di Medicina Generale
Medici di famiglia in attesa del vaccino anti-Covid
“Negli ultimi giorni abbiamo accolto con entusiasmo la notizia dei primi riscontri positivi su un vaccino e le positive prospettive di altri – ha detto il professor Claudio Cricelli, Presidente SIMG, Società Italiana di Medicina Generale. Nel 2021 avremo dunque a disposizione diversi vaccini per il Covid-19, anche diversi tra loro, ma restano ancora numerose questioni da definire e tempi lunghi prima che si abbiano effetti concreti in grado di restituirci un ritorno alla normalità. Questo è ciò che si evince dalle riflessioni di vari clinici che stanno studiando attentamente il tema”.
Vaccino per milioni di persone
“Vaccinare e testare circa 40-50 milioni di persone richiede uno straordinario intervento strutturale sulla medicina generale con immediata e adeguata dotazione di personale sanitario, di strumenti, di protezioni e di collaboratori per tutti i medici di famiglia coinvolti. Senza dimenticare il vaccino anti influenzale, che, come ogni anno, dovrà essere somministrato. Tutto questo, inclusa la radicale riorganizzazione degli studi medici, deve essere definito prima dell’inizio della campagna vaccinale, ricordando che occorrerà somministrare il vaccino due volte, per poi probabilmente verificare con test sierologici accurati che i cittadini vaccinati abbiano sviluppato una protezione.
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Somministrazione di un vaccino
Infatti l’efficacia di un vaccino in generale varia dal 50 al 90% e solo raramente raggiunge il 100%. È anche possibile che nel futuro si debba somministrare più di un vaccino, qualora il primo non sia stato efficace: ci vorrà molto tempo. Le prime dosi, è ormai certo, saranno disponibili a partire dagli inizi del 2021, e saranno esclusiva del personale sanitario. Ci vorrà tutto il 2021 per coprire tutto il fabbisogno vaccinale della nostra popolazione italiana. Un grande sforzo, un grande impegno, al quale ci stiamo già preparando”.
Medici più attrezzati per somministrare il vaccino
“In Europa – prosegue Cricelli – tutti lo stanno già facendo. Bisogna attrezzarsi in maniera adeguata perché l’impatto dell’erogazione dei vaccini sarà enorme. Le tecniche tradizionali non potranno essere applicate, dovremo trovare forme più complesse. Ad esempio: le postazioni di cui oggi fruiscono i medici di famiglia non saranno più in grado di sostenere le esigenze. Si dovranno inventare delle soluzioni organizzative nuove per la sanità del territorio”. Il presidente di SIMG porta esempi pratici: ogni medico devono avere almeno 3 persone che lo aiutano (come avviene ad esempio in Inghilterra) per dare risposte ai malati, anche cronici. E poi i professionisti devono poter mettere a fattor comune le loro competenze. E ancora: stop alla ricerca affannosa di locali dove approntare gli ambulatori medici, occorre che la nuova medicina generale abbia i suoi studi con precisi standard, con assistenti a domicilio ben organizzati e con una struttura informatica di supporto. La rete dei medici di famiglia in Italia conta circa 46 mila professionisti. Medici con uno standard di preparazione molto elevato, in grado di essere a tutti gli effetti un insostituibile presidio sul territorio. Ed è proprio sui territori dove i medici di famiglia erano strutturati in maniera più capillare che la risposta alla pandemia è stata più efficace.
Medicina generale a congresso
Si svolgerà dal 21 al 29 novembre 2020 il 37° Congresso Nazionale SIMG – Società Italiana Medicina Generale: sarà la Settimana della Medicina Generale, in modalità online. Lavoro in team, reti tra medici e altri operatori della salute, nuovi strumenti formativi, servizi diagnostici di primo livello negli studi dei Medici di Medicina Generale, utilizzo di device per il monitoraggio domiciliare e strumenti di comunicazione dematerializzata da fornire ai pazienti per migliorare l’educazione sanitaria: questi saranno i principali temi dell’appuntamento.
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Il ruolo dei medici di famiglia
Nel congresso verranno quindi messi in rilievo i principali problemi clinici che si presentano al Medico di Medicina Generale (patologie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, neurodegenerative, controllo del dolore, solo per citare i più ricorrenti) e che dovranno essere affrontati con un approccio manageriale tenendo conto di un contesto che sempre più frequentemente coinvolge la fragilità, la disabilità, l’età avanzata e, con essi, le politerapie. Diabete, ipertensione arteriosa, fibrillazione atriale, osteoporosi: l’emergenza Covid-19 passerà e ritorneranno ingigantiti i problemi di fondo della sanità e della medicina del nostro Paese. Occorrerà allora immediatamente ripensare l’organizzazione della medicina generale attraverso un gigantesco piano di investimenti che riporti sulle strutture territoriali dei medici di famiglia una adeguata dotazione di personale, studi medici dedicati e dotati di rigorose caratteristiche strutturali, sistemi informatici capaci di integrare tutte le funzioni e le informazioni della salute dei cittadini. Occorre soprattutto ricordare che una medicina generale così riorganizzata consente di spostare sul territorio processi di cura attualmente costosi ed erogabili in condizioni di prossimità aumentando le cure territoriali. Leggi anche il nostro articolo con i consigli del pediatra sui sintomi del Covid-19
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Dorotea Rosso Fonte: ufficio stampa Diessecom Fonte immagini: Pixabay e Pexels ©2020 Radio Wellness®