Farmacisti, vaccino antinfluenzale alle Regioni. Federfarma: “Vogliamo aiutare le fasce deboli”

Anche in Veneto, come in Piemonte, in Umbria e da oggi anche in Friuli Venezia Giulia, i farmacisti hanno risposto alla carenza di vaccino antinfluenzale cedendo alla Regione le quote loro riservate. “Un gesto di responsabilità nei confronti delle fasce più fragili della popolazione”, ha detto il segretario di Federfarma Veneto. E tra un paio di settimane test rapidi per il tracciamento del Covid-19 anche in farmacia. Ascolta l’intervista a Matteo Vanzan, Segretario Federfarma Veneto

Vaccino antinfluenzale alle fasce più fragili

“Abbiamo voluto, ancora una volta, esprimere la nostra vicinanza alle persone più fragili – ci ha detto Matteo Vanzan, Segretario di Federfarma Veneto – persone che altrimenti rischiavano di restare fuori dalle vaccinazioni. Quindi le 30.000 dosi di vaccini a disposizione delle farmacie e che comunque erano un numero molto inferiore al fabbisogno richiesto sono state lasciate alla Regione Veneto. Ci siamo messi a disposizione della gente”.

Carenza di vaccino antinfluenzale

“I nostri farmacisti – ha detto l’Assessore veneto alla Sanità, Manuela Lanzarin – hanno fatto questa scelta dimostrando un grande spirito di squadra, rendendosi conto della difficoltà della situazione e lasciando queste dosi a disposizione del sistema sanitario pubblico. Li ringrazio io – conclude Lanzarin – anche a nome delle migliaia di persone ancora a rischio alle quali sarà possibile erogare il vaccino antinfluenzale”.

Test rapidi in farmacia

Intanto anche nelle farmacie del Veneto sarà possibile sottoporti al test rapido per il tracciamento del Covid-19. Non in tutte perché questo avverrà su base volontaria e ad oggi hanno già dato la propria adesione circa 500 farmacie, il 40% circa delle circa 1.500 totali. “Stiamo lavorando con la Regione e il Servizio Farmaceutico per preparare un protocollo d’intesa che stabilisca le condizioni ideali affinché presso le farmacie che vorranno, e potranno, si possano creare dei punti-tampone. Naturalmente è necessario che utenti e operatori siano tutelati e che quindi vi siano gli spazi adeguati, ecco perché in un paio di settimane si arriverà alla definizione di alcune regole. Altro aspetto da definire: la tracciatura dei test. Le farmacie devono accedere alla piattaforma informatica per tracciare tutti i test inviati, un lavoro tecnico che comporta alcuni adeguamenti. Alcune regioni lo stanno già facendo, come Emilia Romagna, Lazio e le province autonome di Trento e Bolzano dove sono già stati eseguiti centinaia di test”. Esprimono soddisfazione i farmacisti sulla scelta di cedere le dosi di vaccino antinfluenzale alla Regione, mentre su alcuni temi come il test rapido in farmacia prevale la libertà di scelta dei singoli. Preoccupazione invece per lo stop allo screening anti-Covid dei farmacisti. “Siamo anche noi operatori in prima linea al pari di medici e infermieri  – ha detto Giovanni Cirilli, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Padova – siamo stati coinvolti in uno screening a maggio e poi più nulla. Ci sentiamo abbandonati”. Ascolta l’intervista al dott. Giovanni Cirilli, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Padova “Ci era stato detto che avremmo eseguito il tampone ogni 20 giorni – ha detto Cirilli – e invece dopo il primo fatto a maggio non abbiamo più avuto nessun contatto per proseguire nel tracciamento periodico. Siamo in contatto con le persone quotidianamente e quindi anche noi chiediamo di poter essere controllati, per noi, per i cittadini che entrano nelle nostre farmacie e per i nostri affetti”. Leggi anche il nostro articolo sul vaccino anti-Covid

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Dorotea Rosso Fonte immagini: