Vaccino anti-coronavirus, in corso i test sull’uomo
Ma la rapidità con la quale si è arrivati alla sperimentazione umana non deve illudere. Secondo gli esperti ci vorranno ancora molto mesi prima di arrivare alla commercializzazione. Sono una settantina in tutto il mondo i lavori scientifici in corso per trovare un vaccino al Covid-19. Alcuni dei quali già arrivati alla sperimentazione sull’uomo. Ma la rapidità con cui la ricerca sta avanzando non deve farci cantare vittoria ancora, così come i tempi per la produzione su larga scala non saranno di certo brevi.
Ci vorranno “dei mesi prima di poter pensare alla commercializzazione di un vaccino” e per capire quanto “potrà durare la protezione”, ha osservato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli. “Oggi c’è evidenza”, ha aggiunto, che per “due potenziali vaccini negli Usa, uno in Inghilterra, uno in Germania e uno in Cina vi è una fase avanzata di sviluppo. Ma deve essere chiaro che ciò non significa affatto un’imminenza di commercializzazione”. Molto si parla in questi ultimi giorni del test al quale si sta lavorando in Gran Bretagna, all’università di Oxford, le cui dosi per la sperimentazione sono prodotte in Italia da un’azienda di Pomezia. A capo del progetto c’è il ricercatore italiano Giacomo Gorini, immunologo.
Gorini ha spiegato che proprio questa settimana sono iniziati i primi test su un numero ristretto di persone. A questi ne seguiranno altri su un campione più numeroso di volontari. Il governo intanto lavora alla messa a punto della Fase 2. Edilizia, manifattura e attività commerciali dedicate: anche gli scienziati danno il disco verde alla ripartenza di questi settori, quelli a più basso rischio tra quelli ancora chiusi. E aprono il varco alla possibilità che il governo decida per un’apertura anticipata al 27 aprile di un ventaglio più ampio di imprese, rispetto a quelle finora ipotizzate. Il premier Giuseppe Conte deciderà entro il weekend, in un nuovo giro di contatti con gli enti locali e gli esperti del comitato tecnico scientifico e della task force di Vittorio Colao.
I sindacati, che lavorano con il governo per aggiornare i protocolli di sicurezza sul lavoro, frenano. Ma al contrario molte Regioni e Confindustria premono per riaccendere il motore. Conte si riserva una scelta nelle prossime ore mentre pare confermato l’inizio della “fase 2” il 4 maggio. Ma come sarà questa Fase 2? Il punto cruciale sono i trasporti. Resteranno in una prima fase le limitazioni per i viaggi fuori dalle regioni ma, spiegano gli scienziati, potrà muoversi chi vive al confine. Una bozza di documento del ministero individua nuove regole per bus, metro, treni, aerei, con misurazione della temperatura nelle stazioni. Per evitare ore di punta ci saranno tariffe differenziate nelle diverse fasce e poi biglietti elettronici, percorsi a senso unico in entrata e uscita, posti distanziati e sistemi conta persone. Non solo: si userà la mascherina sui bus, come nei luoghi di lavoro.
E’ difficile che l’obbligo sia imposto anche a chi cammina per strada, ma la fase della “convivenza” con il virus sarà segnata dall’uso di guanti,
mascherine, disinfettanti per le mani: l’approvvigionamento sarà un punto di tenuta cruciale della ripartenza. Il dato da tenere d’occhio sarà sempre l’indice di contagio che è sceso tra lo 0,5% e lo 0,7%, e permette di progettare la riapertura. “Non si può di sicuro, avverte il presidente del Css Franco Locatelli, riaprire le scuole, perché il rischio è riportare l’indice ben sopra l’1. Anche per l’estate “scordiamoci i campi estivi e gli oratori”, aggiunge Locatelli: per i parchi, spiega, si stanno studiando controlli e accessi contingentati.
Grande attenzione c’è sul settore turistico: gli scienziati lavorano alle regole dell’ “estate italiana”, all’insegna di vacanze a poca distanza da casa.
Quanto alle parti sociali, va avanti il confronto tra il governo e i sindacati per aggiornare i protocolli di sicurezza già stilati a marzo e che regoleranno la riapertura delle aziende. L’esito del confronto con le parti sociali influirà anche sulla decisione attesa sulla possibile riapertura dal 27 aprile di edilizia e manifattura, almeno in alcuni comparti.
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