L’Agenzia europea per i Medicinali (Ema) sembra aver trovato un accordo con l’Aifa, e sostiene che, al momento, non vi siano elementi per bloccare i vaccini AstraZeneca. La decisione definitiva dovrebbe arrivare giovedì, ma nel frattempo tutto fa pensare che si tratterà di una scelta in senso positivo.
L’Agenzia del Farmaco (Aifa) ha bloccato il vaccino AstraZeneca anche in Italia, ma specificando che si tratta di uno stop deciso in via del tutto precauzionale. Il divieto di utilizzo del vaccino anglo-svedese “su tutto il territorio nazionale” potrebbe essere sciolto, dunque, alla volta di giovedì 18 marzo, quando l’Ema dovrebbe pronunciarsi in modo definitivo sul tema.
“L’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, sta facendo tutte le verifiche per poter riprendere in totale sicurezza la somministrazione del vaccino AstraZeneca”. Lo ha detto Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute in merito alla decisione dell’Agenzia italiana del farmaco di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale, in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei.

I due vaccini approvati dall’Aifa
Attualmente sono 2 i vaccini anti-Covid-19 ad aver ricevuto il via libera da parte dell’Aifa per la somministrazione in Italia, ovvero i due vaccini a base di mRNA prodotti da Pfizer BioNTech e Moderna. Cosa sappiamo oggi dei tre vaccini anti-covid-19 a disposizione e delle loro indicazioni cliniche? Ci sono pochissime eccezioni all’indicazione vaccinale, e i dati testimoniano ottimi livelli di efficacia in chi ha la possibilità di beneficiare della loro somministrazione.
Linee guida per i vaccini
La possibilità di reazioni allergiche non è una novità, in ambito vaccinale. Come per tutti i vaccini, anche quelli anti-Covid-19 vengono somministrati dopo aver svolto un colloquio medico che permette di identificare eventuali problematiche legate al proprio stato di salute, ma soltanto il vostro medico potrà dichiarare se sia il caso o meno di procedere con la vaccinazione. Tra le poche criticità note vi è quella di avere, già in forma pregressa, una storia clinica personale che include forti reazioni allergiche a farmaci o ad alimenti in genere, e in particolare di essere allergici a una delle componenti del vaccino.
Ciò non esclude automaticamente dalla vaccinazione, ma richiede semplicemente un’attenzione più oculata. Si ricorda che la possibilità di una reazione allergica è anche il motivo per cui si rimane in osservazione per 15 minuti dopo la somministrazione: se l’evento si verifica, parliamo di circa 1 caso su un milione, può essere affrontato senza particolari conseguenze a patto di trovarsi vicino a un presidio medico.
Il vaccino, li ricordiamo, non è obbligatorio. E’ evidente che per ottenere la famosa “immunità di gregge” che ci porterà a debellare gradualmente il virus, è necessario che più persone possibile si vaccinino.
In particolare poi i vaccini sono consigliati:
a chi soffre di patologie croniche e/o gravi, come tumori, ipertensione, diabete, asma e malattie croniche polmonari o cardiache. Per tutti questi pazienti non solo è consigliata la vaccinazione anti Covid-19 con i vaccini a mRNA, ma è inclusa tra le priorità nel piano vaccinale Italiano.
ai pazienti immunodepressi o in cura per patologie infiammatorie o autoimmuni, invece, dovranno confrontarsi con il medico prima di procedere alla vaccinazione, dato che in una condizione di compromissione del sistema immunitario il vaccino potrebbe perdere la sua efficacia.
Il ministro Speranza sui vaccini
“Il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione, quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia, la campagna di vaccinazione va quindi avanti e dovrà accelerare anche con l’aumento delle dosi che avremo a disposizione, l’auspicio è che già da domani possa arrivare una risposta dall’Ema. Abbiamo massima fiducia e pretendiamo il massimo livello di sicurezza”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alle Commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato.
Eva Franceschini
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