Che cosa sappiamo del pavimento pelvico delle donne? É una regione muscolare importantissima per la salute e il benessere della donna ma è un distretto del nostro corpo ancora oggi non sufficientemente attenzionato
Può essere soggetto a disfunzioni ed è fondamentale sapere che esistono soluzioni e cure, la riabilitazione. Anche i maschi hanno il pavimento pelvico, ma in questa intervista ci concentreremo sul corpo della donna.
Ne parliamo con la dottoressa Elia Bassini, fisioterapista esperta in riabilitazione del pavimento pelvico, presidente GIS – Gruppo di interesse specialistico di fisioterapie e riabilitazione del pavimento pelvico di AIFI- Associazione Italiana Fisioterapisti.
Il pavimento pelvico è la base d’appoggio degli organi del piccolo bacino. Si estende dal pube (in avanti) al coccige e al sacro (all’indietro). Lateralmente si attacca in parte direttamente alle ossa del bacino, in parte si inserisce su altri muscoli o strutture connettive.
«Negli ultimi anni fortunatamente di pavimento pelvico se ne parla di più – spiega la dott.ssa Bassini, ma ancora le donne non conoscono sufficientemente questa parte del loro corpo così intima. Il pavimento pelvico è la struttura muscolo-tendinea che chiude a livello inferiore il bacino. Alle mie pazienti lo spiego così: “Pensa alla parte muscolare che si appoggia sul sellino della bicicletta”. È un muscolo molto importante perché è coinvolto in attività fondamentali: sostegno degli organi pelvici, la continenza urinaria e fecale e non ultimo, anzi molto importante, partecipa all’attività sessuale.»

Il pavimento pelvico, la “porta del tempio femminile”
«Prima di parlare di disfunzioni, soffermiamoci sulle funzioni. Come già detto precedentemente, il pavimento pelvico spesso viene chiamato anche pèrineo, viene dal greco e significa “porta del tempio”. Termine che fa intuire la “sacralità”, la parte intima di questa zona, ma nello stesso tempo anche la funzione del pavimento pelvico: possiamo decidere di tenere la porta chiusa o aperta in base alle necessità. Un esempio: per la continenza ci serve un pavimento pelvico che chiuda, che contenga. Al contrario durante l’attività sessuale, il parto, noi dobbiamo avere un pavimento pelvico che si sappia rilassare quindi come una porta aperta, che permetta la fuoriuscita o l’entrata».
Le disfunzioni del pavimento pelvico, l’alterazione del tono muscolare
«Talvolta però qualcosa si inceppa. Possono intervenire delle disfunzioni, ovvero alterazioni del tono muscolare del pavimento pelvico, un aumento o una diminuzione con conseguente debolezza e quindi incontinenza urinaria, prolasso degli organi pelvici (discesa) quando la vescica e l’utero escono dalla loro sede, non stanno più nella posizione in cui dovrebbero essere normalmente e iniziano a scendere.
Si verifica una situazione opposta invece quando il tono muscolare è troppo forte e non si rilassa e può interferire con tutte quelle situazioni in cui è necessaria un’apertura, per esempio nelle disfunzioni sessuali, quando abbiamo il pavimento pelvico che impedisce la penetrazione, in questo caso con la riabilitazione si lavora per normalizzare questa alterazione del tono.»
Le disfunzioni nelle atlete, donne che praticano sport
«Un tempo si pensava che le disfunzioni interessassero soltanto donne in menopausa o che avevano partorito. Al contrario la letteratura e la ricerca scientifica evidenziano sempre di più che le disfunzioni non hanno età. L’incontinenza ad esempio, non riguarda soltanto la fase della menopausa o il post gravidanza, ma anche giovani donne, adolescenti, atlete che praticano attività sportiva a livello agonistico, attività che possono andare a impattare a livello pelvico. Nello stesso tempo le disfunzioni che avevo accennato prima da aumento del tono muscolare sono comunque disfunzioni che hanno prevalenza nelle giovani donne.»

La riabilitazione
«La notizia positiva è che le disfunzioni possono essere curate e le donne possono ritrovare la salute pelvica. La riabilitazione consiste nella correzione delle alterazioni: riequilibrare il tono muscolare, aumentare la forza e la tonicità nel caso dell’incontinenza , abbiamo più strategie a disposizione: l’esercizio terapeutico, colonna portante della riabilitazione affiancato alla terapia fisica e strumentale ovvero l’elettro-stimolazione per far sentire, a volte per la prima volta, la contrazione del pavimento pelvico perché molto spesso le donne non conoscono questo muscolo e come si possa comandare e coordinare.
Il biofeed, un altro strumento imporrante che ci permette di registrare l’attività muscolare e di “vederla” con segnale elettromiografico, momento importante nel quale noi riusciamo a far lavorare la paziente. Mentre nel caso dell’aumento del tono muscolare, molto efficaci sono le tecniche di rilassamento, una presa di coscienza della muscolatura del pavimento pelvico. Le pazienti imparano l’ autotrattamento, la strategia della terapia manuale e gli esercizi di rilassamento.»
Arriviamo prima dei sintomi. La prevenzione
«Generalmente le pazienti arrivano falò fisioterapista perché avvertono un disturbo, hanno una serie di sintomi. Invece sarebbe fondamentale riuscire ad incontrare le pazienti prima per un concetto di salute e benessere pelvico e quindi riuscire a fare prevenzione e sensibilizzare tutta la popolazione sia donne che uomini per una serie di ragioni: perché ci permette di vivere con una consapevolezza diversa la vita sessuale e conoscere il pavimento pelvico, così importante e così intimo per prendercene cura evitando i disagi di cui abbiamo parlato e affrontare meglio il post parto, la menopausa.
La letteratura scientifica ci insegna che lavorare in preparazione al parto e lavorare sulla consapevolezza rinforzo del pavimento pelvico durante la gravidanza ci permette di evitare tanti problemi nel post parto, tra questi gli episodi di incontinenza urinaria.»

Consigli per un percorso della riabilitazione
«La riabilitazione è un percorso dove è fondamentale la aderenza da parte della paziente; vivere la riabilitazione come un appuntamento settimanale con fisioterapista e quindi in maniera passiva non è sicuramente la strategia vincente, capire che invece la riabilitazione è un percorso che parte proprio dalla donna e che le permette di acquisire quella conoscenza e tutte quelle strategie che la porteranno poi a un auto-trattamento è invece la strategie vincente. La riabilitazione è un processo attivo e di presa di coscienza di cambiamento anche a livello comportamentale che permette di vivere in maniera consapevole e attiva la nostra salute pelvica.»