Lo screening diagnostico è il mezzo con cui contrastare questa patologia che colpisce le donne
Come ogni anno il mese di ottobre è dedicato alla prevenzione del tumore al seno, il più frequente dei tumori femminili. Sono oltre 50 mila i nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia, ma grazie alle metodiche di screening e diagnosi precoce aumenta la quota di tumori individuati in fase iniziale, per questo la mortalità è oggi inferiore rispetto al passato.
Tumore al seno, la prevenzione prima di tutto
Le cause che possono scatenare questa patologia non sono ancora state identificate, così come molte altre forme tumorali, ma diversamente da altre malattie oncologiche, questa può essere arginata e controllata attraverso la diagnosi precoce, che consente di intervenire tempestivamente, limitando la proliferazione delle cellule tumorali, e tutelando la salute delle donne.
Ecco perché gli esami preventivi e lo screening assumono un’importanza enorme. Le Ulss di tutto il territorio nazionale si adoperano per diffondere queste informazioni all’universo femminile, perché possa difendersi da questa patologia e intervenire il prima possibile.

Tumore al seno, i fattori pericolosi
Tra i fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di insorgenza della malattia oncologica più frequente nelle donne vi sono il fumo, una dieta eccessivamente calorica e con un elevato apporto di grassi di origine animale. Non solo: la vita sedentaria e l’eccessivo consumo di alcol sono ulteriori elementi a cui fare attenzione.
A questo proposito va ricordato che le donne non dovrebbero consumare più di una unità alcolica al giorno, pari a un bicchiere di vino, ma limitarlo ulteriormente, o addirittura evitarlo il più possibile non può che giovare.
Altri fattori che aumentano il rischio di ammalarsi sono la nulliparità, cioè non aver avuto figli, l’obesità e l’esposizione a ormoni estrogeni e terapie ionizzanti. Esiste anche una componente di familiarità, anche se solo una percentuale inferiore al 10% dei tumori al seno è di origine ereditaria.

Cosa può aiutare a tenere lontano il tumore al seno
Sono considerati elementi protettivi l’avere un periodo fertile breve, con menarca tardivo e menopausa precoce, una gravidanza in giovane età e avere allattato per oltre un anno.
Anche lo stile di vita ha la sua importanza: è dimostrato che le donne che fanno attività fisica si ammalano meno: presentano un rischio ridotto del 15-20%. Questi effetti sono più evidenti dopo la menopausa, ma sembra che praticare sport fin da giovani possa diminuire l’incidenza dei tumori dopo la fine dell’età fertile.
Seguire un’ alimentazione ricca di frutta e verdura, legumi, cereali integrali e mantenersi attive a qualsiasi età sono abitudini sane, che hanno un valore protettivo nei confronti del tumore del seno ma anche di altre patologie.

Lo screening
In ogni fascia di età ci sono comportamenti da seguire per una prevenzione efficace di questa patologia.
E’ sempre bene conoscere il proprio seno, e osservare eventuali cambiamenti: la presenza di indurimenti, noduli, avvallamenti sulla superficie della mammella o retrazioni del capezzolo, devono essere portati immediatamente all’attenzione del medico senologo.
L’autopalpazione, che può essere insegnata dal proprio medico di base, andrebbe eseguita già a partire dai 20-25 anni, idealmente una volta al mese in corrispondenza della metà del ciclo mestruale. Dopo i 25 anni è consigliato di sottoporsi comunque a una visita clinica.
A partire dai 40 anni, poi, per la prevenzione del tumore al seno, ogni donna dovrebbe sottoporsi a una mammografia, con frequenza annuale o biennale a seconda del parere del medico. Lo screening mammografico è offerto gratuitamente dal servizio sanitario nazionale alle donne trai 40 e i 59 anni, con modalità di accesso diverse tra le regioni.
Altri link utili: Lilt e Ministero della Salute
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Eva Franceschini
Fonte immagini: Pexels
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