E’ partita la campagna con numero solidale 45592 di Fondazione Humanitas – Milano per la ricerca sul tumore al pancreas: diagnosi precoce e terapie mirate sono la priorità per sconfiggere questa patologia.
Di cancro si muore sempre meno. Grazie ai progressi nella prevenzione e nelle cure, infatti, per molte forme di tumore, come quello alla mammella e al colon-retto, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è, rispettivamente, del 91% e 66%.
Così non è invece per il tumore al pancreas per cui questo dato arriva solo al 10%, rendendolo uno dei big killer più temuti. Si ritiene che entro il 2030 diventerà la seconda causa di morte per tumore nei Paesi occidentali.
Tumore al pancreas, impulso alla ricerca
Sin qui, purtroppo, sono stati scarsi i progressi compiuti nella diagnosi precoce di questo tumore particolarmente aggressivo, per il quale i trattamenti farmacologici disponibili sono poco efficaci. L’unica arma a disposizione è la ricerca.
Lo ricorda la dott.ssa Silvia Carrara, Responsabile Programma Ecoendoscopia Humanitas – Milano. Ascolta l’intervista integrale
Per affrontare la sfida e provare a cambiare la storia di questa patologia, Fondazione Humanitas per la Ricerca lancia una campagna di raccolta fondi a sostegno degli studi condotti dall’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, tra i principali centri di riferimento per il trattamento del tumore al pancreas nel nostro Paese.
Fino al 19 aprile 2021 inviando un SMS al 45592, o telefonando allo stesso numero da rete fissa, è possibile dare il proprio contributo (2 o 5 o 10 euro) per sostenere la lotta a questa patologia.
Anche un campione dello sport come Gianluca Vialli ha voluto dare il suo sostegno alla campagna solidale:
Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali.
Sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile e di 5 e 10 euro da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.

I fondi raccolti contribuiranno a finanziare uno studio che mira a comprendere come contrastare l’aggressività del cancro al pancreas agendo sulle cellule del sistema immunitario, abbondantemente presenti nella massa tumorale pancreatica.
“Ad oggi – ci ha detto la dott.ssa Carrara – di tutti i fondi europei per la ricerca meno del 2% viene impiegato per finanziare gli studi sul tumore al pancreas. Quindi il sostegno alla ricerca resta una priorità. Come anche adottare corretti stili di vita. Sappiamo infatti che il fumo di sigaretta, l’obesità e il diabete costituiscono dei fattori di rischio importanti che si devono eliminare o tenere sotto controllo”.
Sotto la guida del prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell’Istituto e Presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca, gli studi Humanitas hanno già dato un contributo fondamentale, riconosciuto a livello internazionale, alla comprensione del ruolo giocato dalle cellule del sistema immunitario nella crescita del tumore al pancreas.
Queste, anziché difendere l’organismo come dovrebbero, si fanno “corrompere” dal tumore e contribuiscono alla sua crescita e disseminazione metastatica. Il progetto di ricerca mira a comprendere come impedire questo fenomeno, per aprire nuove vie per la diagnosi precoce e arrivare finalmente a una terapia mirata per questa forma di cancro, per cui oggi la medicina non ha ancora armi abbastanza efficaci.
“Cambiare la storia del carcinoma del pancreas è possibile – afferma il prof. Alessandro Zerbi, Responsabile Chirurgia del Pancreas Humanitas e docente Humanitas University – ma per farlo è fondamentale conoscere a fondo il nostro nemico. Abbiamo accettato la sfida che questa malattia ci pone per contrastarne l’aggressività e arrivare a ottenere diagnosi precoci e terapie sempre più efficaci”.
Fondazione Humanitas per la Ricerca
Fondazione Humanitas è un ente non-profit impegnato nello studio e nella cura di malattie come tumori, infarto, ictus, patologie autoimmuni, neurologiche e osteoarticolari.
Nella sua dimensione internazionale, contribuisce a formare giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo.
Gli studi, realizzati in stretta collaborazione con l’ospedale Humanitas di Rozzano e con tutte le altre strutture del Gruppo Humanitas, sono finalizzati a trasferire al paziente in tempi brevi i risultati della ricerca stessa, grazie allo scambio continuo di informazioni fra laboratorio e attività clinica.
Fondazione Humanitas sostiene oltre 300 ricercatori che insieme ai 600 medici degli ospedali sono alla continua ricerca di nuove cure e utilizzano tecnologie avanzate che vanno dalla genetica all’imaging molecolare.
Redazione
Intervista di Dorotea Rosso
Fonte: ufficio stampa Marcella Ubezio-Agenzia Aragorn
Fonte immagini: Freepik e Fondazione Humanitas
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