In questo periodo, la tosse è uno dei sintomi più temuti perché tra le possibili manifestazioni del Covid-19. Anche quando non è sinonimo di coronavirus, la tosse, soprattutto se persistente nonostante i trattamenti, potrebbe essere legata a numerose patologie non sempre note. Ne abbiano parlato con il dott. Alessandro Zanasi, Presidente AIST, Associazione Italiana per lo Studio della Tosse. Ascolta l’intervista integrale
La tosse cronica
Circa il 10% della popolazione mondiale adulta soffre di tosse cronica.
Una condizione che, a lungo andare, porta con sé notevoli conseguenze sociali, psicologiche e fisiche per il paziente come insonnia, depressione, ansia, imbarazzo e autoisolamento.
“Quando parliamo di tosse cronica – ha spiegato Luca Richeldi, Presidente della Società Italiana di Pneumologia – si fa riferimento a una tosse che persiste per più di 8 settimane. Nella sua variante “refrattaria”, essa perdura nonostante la causa sia stata verosimilmente individuata e trattata in modo ottimale.
Si parla, invece, di tosse cronica idiopatica quando il disturbo rimane senza spiegazione, nonostante il paziente sia stato sottoposto a tutte le indagini diagnostiche suggerite dalle linee guida internazionali.”
“A causare la tosse cronica – ci spiega il dott. Zanasi – ci sono oltre 100 patologie, una di queste è la polmonite ma ci possono essere anche l’asma o il reflusso gastroesofageo o patologie delle vie aeree.
C’è poi la tosse idiopatica, una tosse che non ha una causa identificata, viene definita “tosse di origine sconosciuta”. Sono state fatte indagini ma alla fine non si conosce l’origine della tosse e pertanto è anche quella più difficile da trattare”.
Secondo i dati forniti dalla SIP (Società Italiana di Pneumologia), la tosse cronica idiopatica è un problema di salute significativo che interessa una percentuale compresa tra il 5% ed il 10% dei pazienti che si rivolgono al medico per tosse cronica. Inoltre, i pazienti affetti da tosse cronica idiopatica rappresentano quasi il 50% dei pazienti indirizzati a un centro specializzato per il trattamento della tosse.
Tosse nervosa, esiste?
La tosse nervosa esiste e si manifesta nel 5% dei bambini, prosegue il dott. Zanasi. E’ espressione di un disagio familiare o scolastico ed è riconoscibile perché quando il bambino dorme o è distratto la tosse non si manifesta. Quando invece il piccolo è in contatto con l’adulto allora ritorna. Nell’adulto questa forma di tosse è molto rara.Tosse cronica, ci possono essere rimedi Oggi tosse è sinonimo di Covid-19 – prosegue il dott. Zanasi – una persona con una tosse persistente desta preoccupazione, è innegabile. Quella che caratterizza il Covid è una tosse stizzosa e persistente, non è catarrale o protettiva. Non possiamo ignorare gli effetti sociale della tosse cronica. Chi ne è affetto vive un’emarginazione in famiglia e sul lavoro che deteriora le relazioni”.
La tosse cronica può avere una soluzione
“La tosse cronica nasconde una patologia da trattare, può interferire col sonno e sul lavoro quindi va trattata. Vanno scandagliate le possibili cause fino a definire una cura.
Anche per la tosse idiopatica c’è una soluzione all’orizzonte, si tratta di un farmaco che potrà controllarla”.
Il sito di riferimento è www.assotosse.com per avere tutte le altre informazioni sulla tosse. Di tosse cronica si è parlato nel corso di una digital roundtable dal titolo “La tosse cronica ai tempi del Covid-19: impatti sociali, sanitari e organizzativi” promossa da MSD Italia.
Alla tavola rotonda hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni che hanno dato il proprio punto di vista su un tema così importante, anche alla luce del contesto attuale e con significative ricadute per le condizioni di vita dei pazienti che ne sono affetti. “Indubbiamente – ha concluso Angela Ianaro, Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati – occorre investire in ricerca e non sottovalutare l’impatto socioeconomico che queste problematiche possono avere.
Sarebbe opportuno avviare una stima in tal senso. Inoltre, sarà fondamentale definire un percorso diagnostico certo e allo stesso tempo favorire ampia conoscenza tra i nostri medici. Ma dobbiamo essere consapevoli che siamo nella fase iniziale del percorso che ci porterà alla definizione della tosse cronica come patologia.”
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