Sarà indispensabile, con l’apertura delle scuole il prossimo 14 settembre, dotarsi del test rapido in caso di studenti o personale con sintomi da Covid-19. Il dott. Roberto Rigoli, Direttore di microbiologia all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e coordinatore delle Microbiologie del Veneto in emergenza coronavirus ne è convinto e ci spiega in cosa consiste esattamente il test rapido. E su quello che accadrà in autunno preferisce non sbilanciarsi:”Questo virus ci ha sorpreso troppe volte – ha detto – non mi sento di fare previsioni”.
Analisi di laboratorio – fonte immagine Pexels
Due tipi di test rapido per il Covid-19
“Ci sono due tipi di test rapido – ci ha spiegato il dott. Rigoli – il cosiddetto “pungi dito”, cioè il test che viene effettuato sulla goccia di sangue e che cerca gli eventuali anticorpi in modo da capire se la persona è entrata in contatto col virus in qualche momento del passato e che quindi non fotografa il presente e un secondo tipo di test che invece cerca un pezzo di Covid-19 per capire se nel presente il soggetto è infetto”. Ascolta ora l’intervista integrale al dott. Roberto Rigoli, Coordinatore delle Microbiologie del Veneto per l’emergenza Covid-19:
Da Treviso il test rapido per scovare il Covid-19
“Quello sperimentato a Treviso viene ritenuto attendibile ed è quello che oggi viene usato negli aeroporti di tutta Italia sui vacanzieri di rientro. Si tratta di un tampone rinofaringeo che poi viene immediatamente processato e, in caso la persona sia infetta e quindi contagiosa, mette in evidenza la presenza attuale del Covid-19. La particolarità del test è proprio che il materiale biologico raccolto deve essere sottoposto subito ai reagenti altrimenti perde di validità. Una volta che il test rapido dovesse risultare positivo si passa agli accertamenti attraverso il tampone classico, cioè il test di biologia molecolare.”
Test rapido anti Covid-19 per le scuole
“Lunedì prossimo – proseguito il dott. Rigoli – avrò un incontro con i rappresentanti regionali dei pediatri e dei medici di medicina generale per condividere con loro la possibilità di utilizzare proprio i test che fotografano la situazione della salute attuale (quelli sperimentati a Treviso). Mi auguro che in futuro vengano usati proprio questi”.
La circolazione del Covid-19 è ripresa
“All’inizio abbiamo visto un virus molto infettante e molti pazienti finivano nelle terapie intensive con un alto numero di decessi. Poi il virus ha avuto una circolazione più bassa e quindi le rianimazioni degli ospedali si sono svuotate. Ora la circolazione del virus ha ripreso vigore registrando un aumento dei postivi ma per la maggior parte asintomatici. Il sintomo è la febbre per qualche giorno con pochi ricoveri e quasi nessuno arriva in rianimazione. Sappiamo che si tratta di Covid-19 importato dai vacanzieri per il 95% asintomatici”.Covid-19 e viaggi – fonte immagine Pexels
Cosa succederà in autunno con il Covid-19?
“Io – ha concluso il dott. Rigoli – ho una posizione ben precisa e cioè non mi sbilancio, il Covid-19 ci ha presentato troppi cambiamenti repentini. E’ importante non abbassare la guardia e noi sanitari dobbiamo essere pronti ad intervenire con rapidità nella diagnosi e isolando i pazienti per evitare che il virus si scateni in modo violento”.Il 14 settembre si torna a scuola – fonte immagine Pexels
La scuola oltre il Covid-19
Ma sulla scuola non pesa solo l’incognita Covid-19. Dal Ministero dell’Università e della Ricerca arriva la rassicurazione sulle cattedre ancora scoperte. Entro il 14 settembre verranno nominati supplenti. È in corso la pubblicazione, da parte degli Uffici territoriali del Ministero dell’Istruzione, delle Graduatorie provinciali per le supplenze, da quest’anno interamente digitalizzate. Una novità che consentirà nomine più rapide e che ha permesso, in sede di valutazione delle domande presentate, di rilevare subito eventuali anomalie e dichiarazioni nulle. Sono oltre 753 mila gli aspiranti che hanno chiesto l’iscrizione nelle graduatorie, per un totale di 1.938.928 domande. Leggi anche il nostro articolo sulla riapertura delle scuole con l’intervista al prof. Fabrizio Pregliasco.
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