Dopo le voci che si sono rincorse durante l’estate è ufficiale: la ripresa del prossimo anno scolastico ormai alle porte avverrà senza mascherina in classe. A meno di un peggioramento della situazione sanitaria
Gli studenti se lo auguravano fin dalla fine dello scorso anno scolastico ed ora la notizia è ufficiale: nella settimana del 12 settembre si tornerà a scuola senza mascherina e si potrà anche riavere un compagno di banco. Questo perché decade l’obbligo di distanziamento e di conseguenza i banchi potranno tornare ad avere la tradizionale disposizione due a due. Non sono più previsti neppure i percorsi alternativi, né i limiti per l’attività sportiva, né gli ingressi scaglionati.

Alunni fragili a scuola con la Ffp2
In caso di febbre e, ovviamente, di test positivo al Covid l’alunno dovrà rimanere a casa. “Per gli alunni con fragilità, si legge nelle indicazioni del Miur, al fine di garantire la didattica in presenza e in sicurezza, è opportuno prevedere a scuola l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie e valutare strategie personalizzate in base al profilo di rischio.” Quindi, gli alunni “fragili” potranno indossare mascherine Ffp2.
Leggi anche il nostro articolo su come scegliere quali mascherine indossare.
Stop alla Dad
Decade anche l’obbligo di istituire le lezioni a distanza: anche chi è in isolamento causa Covid non è più tenuto ad entrare in Dad.
Resta l’obbligo di aerare costantemente le classi.
Nonostante le nuove disposizioni meno restrittive le scuole dovranno essere pronte a riattivare le modalità in vigore fino all’anno scorso nel caso di una nuova impennata della curva epidemiologica.
Libertà alla singola scuola di decidere se vi sono le condizioni per mantenere attive alcune delle misure anti-Covid in vigore anche l’anno scorso.
Data la situazione fluttuante legata alle ondate di contagi si è scelto di mantenere la figura del «referente Covid» che avrà anche il compito di gestire i casi di positività tra le mura scolastiche.
L’iter per il rientro a scuola dei positivi rimane lo stesso: a casa fino a tampone negativo da effettuare anche in centri privati a ciò abilitati al termine dell’isolamento.
Tornano alla normalità le attività anche per i bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia.

Ma siccome la scuola sembra non avere pace, per un’emergenza che rientra, un’altra si presenta. E’ al vaglio infatti l’ipotesi di istituire la settimana corta nelle scuole superiori del Paese. La possibile decisione verrebbe presa per contenere gli effetti disastrosi del caro-bollette sugli enti locali. I ragazzi dai 14 ai 18 anni quindi starebbero in classe dal lunedì al venerdì, sabato a casa.
Redazione
Fonte: Ansa
Fonte immagini: Canva
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