Malati reumatologici “inconsapevoli” . Secondo la Società Italiana Reumatologia (SIR) è colpa delle diagnosi tardive, anche sette anni per individuare una patologia. La pandemia ha aggravato la situazione. Necessario incrementare le diagnosi precoci. La farmacia, presidio di prevenzione sul territorio
Quando pensiamo ad una malattia reumatica la associamo al dolore. Eppure, secondo la Società Italiana Reumatologia (SIR) in Italia oltre un milione di persone vive ignorando di avere una malattia reumatologica: sono pazienti “inconsapevoli.” Per questo la SIR un anno fa ha lanciato la campagna nazionale “Diagnosi Precoce”, i reumatologi sono “entrati” nelle farmacie italiane per raggiungere i cittadini e i potenziali pazienti. I risultati della campagna sono stati presentati a Rimini al 59° Congresso Nazionale della Società Scientifica.
I tempi per arrivare alla diagnosi
La SIR indica tra le cause di questa inconsapevolezza le diagnosi tardive: passano anche sette anni prima che un caso di fibromialgia o di artrite psoriasica venga individuato e diagnosticato, fino cinque anni per scoprire una spondilite anchilosante. Tre anni d’attesa per la sclerosi sistemica e due per l’artrite reumatoide. La pandemia è stato un fattore molto impattante in una situazione già difficile, arrivando anche a bloccare l’ordinaria assistenza ai pazienti.
La Società Italiana Reumatologia con la campagna nazionale “Diagnosi Precoce” punta a combattere il ritardo diagnostico e garantire a tutti i malati reumatologici un intervento terapeutico rapido portando una maggiore informazione tra la popolazione e i professionisti sanitari: i reumatologi sono “entrati” nelle farmacie italiane per raggiungere i cittadini e i potenziali pazienti.

Campagna informativa SIR, raggiunti milioni di pazienti, caregiver e cittadini
Una campagna massiva. Sono stati distribuiti nelle farmacie, della rete di FederFarma Servizi, 100mila copie del booklet “Le malattie reumatologiche: cosa sono, come prevenirle e come riconoscerle”, 100mila copie di opuscoli dedicati a singole patologie (connettiviti, artrite reumatoide, fibromialgia e artrite psoriasica) sono state distribuite alle strutture sanitarie. Un’ attività on line e sui social media ha consentito di raggiungere milioni di pazienti, caregiver e semplici cittadini. A tutto ciò si sono aggiunti corsi di aggiornamento per i farmacisti sulla diagnosi precoce in reumatologia.
I malati “inconsapevoli”. I numeri
Il prof. Roberto Gerli, Presidente Nazionale della SIR, sottolinea che in Italia sono oltre 5,4 milioni i pazienti reumatologici ai quali vanno aggiunte le persone che al momento non hanno consapevolezza della propria malattia: in totale oltre un italiano su dieci è colpito da patologie, più o meno, gravi e invalidanti. Nel mondo della reumatologia, e in particolare nelle malattie infiammatorie articolari croniche, negli ultimi anni ci sono stati importanti cambiamenti. Identificare la patologia precocemente consente di ottenere una vera e propria prevenzione secondaria.
Si è in grado di evitare o limitare fortemente i danni articolari, e quindi la disabilità, causati dal processo infiammatorio scatenato dalla malattia. Tutto questo è stato reso possibile dall’arrivo nella pratica clinica di farmaci più efficaci e in grado di fermare la progressione delle patologie. Quando però una grave artrite non è prontamente trattata questo condiziona il decorso della disabilità e di conseguenza la qualità di vita.

Necessario arrivare presto, più diagnosi precoci
Secondo prof. Roberto Caporali, Vice Presidente SIR, nell’ambito delle patologie reumatologiche l’artrite reumatoide è stata la prima in cui la diagnosi precoce si è dimostrata davvero fondamentale. Ci sono evidenze scientifiche consolidate che mostrano chiaramente come un trattamento tempestivo sia in grado di ridurre le diverse complicanze e di evitare i danni legati alla malattia. Individuare in tempo la malattia però non è semplice perché all’inizio si presenta con sintomi molto simili a quelli riscontrati in altre patologie. Inoltre, il sistema sanitario nazionale presenta problemi organizzativi che non sempre rendono facile l’accesso a visite ed esami con lo specialista.
La farmacia, presidio di prevenzione
Per la campagna Diagnosi Precoce fondamentale stato il supporto di Federfarma Servizi, l’associazione di categoria che rappresenta le aziende di farmacisti distributrici di medicinali e dispositivi medici. Il Presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone sottolinea il fondamentale ruolo della farmacia come presidio di prevenzione e salute sul territorio, anche nei casi di patologie complesse e importanti come quelle reumatiche. Il farmacista è molto spesso il primo punto di contatto per pazienti che manifestano i sintomi esordienti di un disturbo. In questa veste assolve ad un’importantissima funzione – tempestiva e qualificata – di informazione e indirizzo verso i necessari approfondimenti specialistici.
Fonti testo: Comunicato Intermedia/Società Italiana Reumatologia