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Il reflusso gastrico, i 5 cibi da evitare per prevenirlo

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Viene spesso scambiato per patologie più gravi e risulta particolarmente fastidioso: è il  reflusso gastrico, un disturbo comune che colpisce in egual modo donne e uomini

Il reflusso gastrico consiste che nella risalita del contenuto dello stomaco verso l’esofago. In genere si manifesta in età adulta, tra i trenta e i cinquant’anni. In Italia colpisce una persona su tre, e la probabilità di comparsa del reflusso aumenta con l’avanzare dell’età. Molto frequente è anche il reflusso gastroesofageo nel neonato e durante la gravidanza.  

Entro certi limiti questo disturbo è fisiologico: la quantità di acido che risale nell’esofago, di solito dopo i pasti, è limitata, e quindi non causa particolari problemi. Ma presenta comunque dei sintomi che possono risultare molto fastidiosi, ragion per cui è necessario prendersi cura di questa sorta di ‘disfunzione’ della valvola che collega lo stomaco all’esofago.

Reflusso gastrico, i sintomi

Il sintomo principale associato al reflusso gastroesofageo è la sensazione di bruciore, avvertita nella parte alta dell’addome, e dietro lo sterno. A questa possono essere associati rigurgiti acidi, fino al ritorno di cibo in bocca. La maggior parte delle persone può avere occasionalmente questi disturbi dopo pasti particolarmente abbondanti, ma quando diventano frequenti, circa più di due volte alla settimana e, soprattutto, influenzano negativamente la sensazione di benessere, si parla di vera e propria “patologia”.

Può essere curata con farmaci e cambiamenti negli stili di vita. L’intervento chirurgico può essere necessario solo in pochi casi più gravi. Se i disturbi sono particolarmente frequenti e fastidiosi, tali da incidere sulla sensazione di benessere, è consigliabile consultare il medico. In particolare nei casi seguenti:

  • i sintomi sono molto frequenti e intensi
  • la cura con farmaci da banco (automedicazione) protratta per due settimane non ha effetto
  • è presente difficoltà nell’ingoiare (deglutire)
  • sono presenti disturbi (sintomi) che potrebbero far pensare ad un problema più serio, come vomito ripetuto, perdita di peso inspiegabile, sensazione di soffocamento mentre si mangia o difficoltà a deglutire cibi e liquidi, dolore toracico.
Cibi sani contro il reflusso gastrico

I cibi da evitare in caso di reflusso gastrico

Sono da bandire gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco, aumentando le possibilità che si verifichi una risalita di succhi acidi. In presenza di tale patologia la dieta dovrà essere povera di tutti quegli alimenti che aumentano la permanenza del cibo nello stomaco, e dunque di tutti quei cibi che richiedano un tempo di digestione più lungo.  Vanno assolutamente evitati:

  • cioccolato
  • formaggi
  • insaccati
  • succo di pomodoro
  • succo di agrumi

In presenza di questa malattia, non si dovrebbero assumere cibi ricchi di grassi, come formaggi stagionati, salumi, fritture, cioccolato e cacao. Va evitata anche l’assunzione di bevande gassate, vino bianco, aceto, alcolici, superalcolici, the e caffè, tutti contenenti sostanze che favoriscono la produzione acida nello stomaco.

Alimentazione equilibrata per prevenire il reflusso

Lo stile di vita contro il reflusso gastrico

Alimentazione, igiene del sonno (una serie di comportamenti che fisiologicamente favoriscono un buon sonno notturno) e astensione dal fumo sono tutti aspetti dello stile di vita da prendere in considerazione per combattere questa patologia. La tenuta dello sfintere esofageo inferiore è messa a dura prova sia dal fumo sia da alcuni alimenti. Per chi fuma il problema si accentua a ogni sigaretta.

Fondamentale, in un’ottica di prevenzione dei sintomi, è la qualità del sonno: per dormire sonni tranquilli è importante non coricarsi prima di 3 ore di distanza dalla cena, e preferire la posizione sul fianco sinistro o supina, con la testa rialzata di qualche centimetro: in questo modo il rischio di reflusso sarà minore. In generale, è bene non sdraiarsi mai subito dopo aver mangiato. 

I rimedi naturali contro il reflusso gastrico

Per quanto riguarda i rimedi naturali, sono diverse le terapie fitoterapiche riconosciute come efficaci dal Ministero della Salute, e che sono tradizionalmente utilizzate contro i sintomi di questa malattia.

L’altea comune (Althae officinalis) è una malvacea fonte di mucillagini. Fiori, foglie e radici sono le parti utilizzabili per sfruttare la sua azione emolliente e lenitiva. Alla stessa famiglia dell’altea appartiene la malva (Malva sylvestris), anch’essa dotata di proprietà emollienti e lenitive per l’apparato digerente, e fonte di mucillagini. Le sue parti utili sono fiori e foglie.

Della piantaggine (Plantago lanceolata) si usano foglie e fiori. Si tratta di una pianta dall’azione emolliente e lenitiva della mucosa orofaringea, utile per la funzionalità dell’apparato digerente. Anche nel suo caso, chi soffre del disturbi può sfruttare la presenza di mucillagini. Con questi rimedi erboristici è possibile preparare infusi che possono aiutare a lenire i sintomi del disturbo. Infine, anche al succo estratto dalle foglie dell’Aloe vera è attribuita un’azione emolliente e lenitiva per il sistema digerente.

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Fonte immagini: Pexels