Questa settimana a Punto Salute parliamo di deblistering personalizzato, cioè la suddivisione da parte della farmacia dell’esatta quantità di medicinali da assumere. Una pratica ormai consueta che aiuta soprattutto i pazienti anziani. I consigli di Luigi Cavalieri, direttore di ProfiloSalute
In questo Editoriale mi piacerebbe focalizzare la vostra attenzione su un tema tanto importante quanto troppo banalmente sottovalutato: l‘aderenza terapeutica, nota anche come compliance del paziente, ovvero il grado in cui il paziente segue le raccomandazioni del medico.
Con questo termine si descrive il coinvolgimento attivo e collaborativo del paziente, a cui si chiede di partecipare alla pianificazione ed all’attuazione del trattamento terapeutico, attraverso un consenso basato sull’accordo. In parole povere si parla dell’importanza di comprendere ed attuare le indicazioni riguardanti quantità, tempi e modi di somministrazioni forniti dal medico.

Per aumentare l’aderenza del paziente alla terapia, la soluzione più efficace è quella di motivare il paziente, rendendolo pienamente consapevole ed attivamente coinvolto nella gestione del suo schema terapeutico.
Che si tratti di un paziente cronico, oppure no, spesso accade che, al miglioramento dei sintomi, la terapia venga bruscamente interrotta. Esempi molto frequenti di questo malcostume riguardano le terapie per il controllo del diabete, gli psicofarmaci o, più semplicemente, gli antibiotici, la cui interruzione può comportare lo sviluppo di pericolose resistenze, ma se ne potrebbero tranquillamente elencare tantissimi altri.

Ben più audace è, poi, la pratica di modificare lo schema terapeutico senza l’autorizzazione del medico, come nel caso di pazienti ipertesi, che, con l’arrivo della stagione più calda, dimezzano le pastiglie o ne variano la posologia secondo un principio meramente spannometrico capace di mettere in pericolo la loro stessa salute.
Anziani e non, uomini o donne, bambini o adulti poco cambia nel sottovalutare le conseguenze di un comportamento di questo tipo, anche se, in questa circostanza, gli anziani sono, di fatto, i più virtuosi e proprio da loro dovremmo prendere esempio.
Ecco quindi che, soprattutto nella gestione delle terapie croniche di pazienti con più patologie e con diversi farmaci da somministrare, si fa strada il deblistering personalizzato, ovvero il servizio di sconfezionamento e ripartizione dei farmaci in appositi contenitori giornalieri da parte di farmacie opportunamente autorizzate.
A fare da apripista per questo nuovo servizio è la Lombardia, che, prendendo a modello le farmacie olandesi e scandinave, che da anni propongono questo servizio ai pazienti, ha stilato il primo documento per la sua regolamentazione.
Deblistering personalizzato
Previa autorizzazione del paziente, queste farmacie provvedono allo sconfezionamento (deblistering) dei suoi medicinali ed al successivo riconfezionamento in un blister contenente tutte le unità posologiche assunte dal paziente in un determinato lasso di tempo, in genere settimanale o mensile, riportando, inoltre, indicazione dell’elenco dei farmaci in esso contenuti, giorno ed ora delle somministrazioni. Il servizio, interamente a carico del paziente, permette di non dimenticare le diverse somministrazioni garantendo, che i medicinali vengano assunti correttamente.

La gestione delle terapie domiciliari assume così una veste nuova, per accompagnare in maniera discreta i pazienti nel loro percorso terapeutico, ponendo al primo posto la correttezza delle somministrazioni.
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Luigi Cavalieri