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Pressione bassa, 3 cose da sapere

Arriva l’estate, attenzione per chi soffre di pressione bassa

La pressione bassa, o ipotensione, è un disturbo di cui non si sente parlare molto spesso, contrariamente a ciò che avviene per la pressione alta. Ciò accade perché l’ipotensione è meno frequente dell’ipertensione e, benché possa essere alle volte invalidante, non comporta i rischi tipici dell’ipertensione.

Cos’è la pressione bassa

La pressione bassa può interessare soggetti in ogni fascia di età. Esistono, tuttavia, alcune categorie di soggetti maggiormente predisposte:

  • Le donne ne soffrono generalmente più degli uomini
  • Gli anziani e i soggetti in età adolescenziale
  • Gli atleti o chi pratica sport a livello medio-alto
  • Chi fa uso di farmaci diuretici, beta-bloccanti e antidepressivi
  • Le donne in gravidanza
Pressione bassa, senso di stanchezza

In stato di riposo, la pressione sanguigna è solitamente definita attraverso i valori di:

  • pressione sistolica o “massima”: la pressione arteriosa di quando il cuore si contrae;
  • pressione diastolica o “minima”: la pressione arteriosa di quando il cuore è in fase di rilassamento.

valori possono variare a seconda dell’attività che si sta svolgendo e delle condizioni ambientali. La pressione sanguigna varia anche da individuo a individuo, e può essere influenzata da diversi fattori come l’età e il sesso, ma anche la temperatura fisica o lo stato emotivo. 

In linea generale è considerata normale una situazione in cui i valori della massima non superano i 130 mmHg e quelli della minima gli 85 mmHg. L’ipotensione si verifica quando questi valori sono inferiori a 90 mmHg per la massima e uguali o inferiori a 60 mmHg per la minima.

Quali sono le cause della pressione bassa

  • Assunzione di alcune tipologie di farmaci: ad esempio i farmaci per il corretto funzionamento della tiroide o del cuore, alcuni diuretici o antidepressivi, alcuni farmaci per la cura del Parkinson e delle patologie della prostata.
  • Cause contingenti o fattori ambientali: l’innalzamento delle temperature esterne con conseguente sudore e disidratazione, una dieta povera di sali minerali come magnesio e potassio o povera di liquidi, attività sportive molto intense.
  • Gravidanza o problemi legati al ciclo mestruale. La pressione bassa, in particolare, è molto comune nei primi mesi di gravidanza: man mano che la gravidanza procede tende fisiologicamente ad aumentare e occorre stare invece attenti per evitare che superi i valori normali.
  • Squilibri ormonali legati alla fase di crescita e dunque al periodo dell’adolescenza.
  • Cambio repentino della posizione: alzarsi bruscamente dal letto o da una sedia.

I sintomi più comuni della pressione bassa sono i seguenti

  • Capogiri e mal di testa
  • Annebbiamento della vista, fischio nelle orecchie
  • Debolezza, stanchezza e difficoltà a concentrarsi.
  • Talvolta compaiono anche nausea e una temporanea inappetenza.

Quali cibi sono utili per combattere la pressione bassa

Esistono alcuni alimenti in grado di contribuire a ristabilire la pressione, facendola rientrare sui normali livelli.

  • Caffè: la caffeina ha un effetto vasocostrittore e, di conseguenza, fa aumentare i valori di pressione arteriosa subito dopo il consumo. Anche il tè, il peperoncino e il cioccolato fanno aumentare la pressione.
  • Liquirizia: sono note le capacità della liquirizia di far aumentare i valori di pressione arteriosa.

Attenzione, però, agli effetti collaterali: la dose sicura di liquirizia è pari a circa 5 grammi al giorno, ma si consiglia di non consumarla tutti i giorni. Si può assumere tramite caramelle, bastoncini di radice, tisane e succo puro. La sostanza attiva responsabile dell’effetto della liquirizia sulla pressione arteriosa è l’acido glicirretico. 

  • Cibi ricchi di potassio come patate, albicocche, fagioli bianchi, spinaci, zucche e zucchine, banane, uva essiccata e mandorle.
  • Cibi ricchi di magnesio come verdure a foglia verde, mandorle, pistacchi, frutta oleosa, riso integrale e crusca.
  • Pappa reale: svolge un’azione cardiotonica, cioè rinforza il tono del muscolo cardiaco.

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Redazione

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