Uno studio qualitativo indaga le percezioni e le necessità delle pazienti affette da osteoporosi mettendo al centro la prevenzione e l’accuratezza nella costruzione della diagnosi.
Cos’è l’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia cronica del sistema scheletrico che determina il deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Progressivamente, nell’attività di rimodellamento osseo, il processo di riassorbimento prevale su quello di formazione, causando quell’indebolimento che predispone in maniera rilevante l’apparato scheletrico alle fratture. La malattie solitamente colpisce le donne oltre i 50 anni d’età, più raramente gli uomini.

Le molteplici fratture che investono le pazienti affette da osteoporosi,significano anche tanti costi e, a,causa dell’invecchiamento della popolazione, l’impatto delle fratture da fragilità sulla spesa sanitaria europea continuerà a crescere. L’International Osteoporosis Foundation prevede costi per 37 miliardi di euro a seguito dei 2,7 milioni di fratture da fragilità che avvengono solo in Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito, con una spesa annua prevista in aumento, fino a più di 47 miliardi di euro entro il 2030.
L’osteoporosi, una pandemia silenziosa
L’osteoporosi nel 2020 rappresenta una vera e propria pandemia in quanto si stimano circa 200 milioni di casi nel mondo. Ma perchè è considerata “silenziosa”? Perchè spesso non viene adeguatamente considerata sia da medici che dagli stessi pazienti, rappresentando una vera minaccia se non si agisce in tempo.
Come viene vissuta l’osteoporosi
Una nota casa farmaceutica ha condotto recentemente un’indagine che rileva lo stato d’animo delle pazienti affette dalla patologia. Da ciò che è emerso, la maggior parte delle intervistate presenta una sensazione di fragilità, vulnerabilità, limitazione nella vita di tutti i giorni e timore per quello che il futuro potrà riservare, soprattutto in termini di perdita dell’autonomia.
Rilevata anche una tendenza alla depressione e una sintomatologia dolorosa spesso considerata dagli specialisti come “a parte” rispetto all’osteoporosi e pertanto in molti casi sottovalutata e affrontata in modo estemporaneo, senza indagare l’intensità e la persistenza del dolore.
Specialisti, serve più ascolto e maggiore empatia
A seguito dell’indagine, emerge la necessità sia da parte degli esperti che da parte dei pazienti, a valutare la situazione con la dovuta attenzione e cura per la prevenzione. Da un lato, gli specialisti dovrebbero essere più disposti all’ascolto e all’approfondimento delle diagnosi, dall’altro, il paziente dovrebbe non trascurare i sintomi ed essere disposto ad effettuare gli esami necessari.
‘La centralità del paziente è uno dei pilastri su cui si basa ogni nostra attività. Ci impegniamo non solo nel mettere a loro disposizione soluzioni farmaceutiche adeguate ed efficaci, ma anche i servizi di cui necessitano per il miglioramento della qualità della loro vita’, spiega Laura Franzini, Direttore Medico di Chiesi Italia. ‘Per essere al fianco dei pazienti è necessario comprendere i loro bisogni insoddisfatti. Da qui è nata l’indagine che ci ha permesso di raccogliere il punto di vista dei pazienti, le difficoltà, i timori e le preoccupazioni nella gestione della malattia. Queste informazioni si integreranno agli strumenti formativi rivolti alla classe medica con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la gestione delle persone affette da osteoporosi’.
Leggi anche il nostro articolo dedicato alla campagna multimediale “Fai vincere le tue ossa” per sensibilizzare sulla fragilità ossea e sull’osteoporosiPrende il via la campagna multimediale “Fai vincere le tue ossa” per sensibilizzare sulla fragilità ossea e sull’osteoporosiRedazione Fonte: ufficio stampa Chiesi Italia Fonte immagini: Pexels ©2020 Radio Wellness®