Il Virtual SIOT 2020, Congresso della Società Italiana di Ortopedici e Traumatologia ha sottolineato l’importanza del ripristino dei flussi ospedalieri e le problematiche che si stanno riscontrando a causa della pandemia.
Gli ortopedici chiedono di ridefinire i processi sanitari
Molti sono stati i temi discussi durante l’ultimo congresso virtuale della SIOT ma quelli che soon stati maggiormente evidenziati, riguardano le condizioni di difficoltà che si riscontrano a causa del covid19. Alcune problematiche e richieste derivano dal bisogno di ridefinire le liste di attesa con riduzione dei tempi e regolamentazione dei flussi all’interno degli ospedali, riorganizzare il rapporto di partnership tra pubblico e privato con il coinvolgimento di tutte le strutture disponibili del territorio nazionale, aumentare gli investimenti con adozione di nuove tecnologie per alzare gli standard di assistenza.
Ortopedici e pazienti in attesa
Il mondo dell’ortopedia italiana è costretta a fare luce sulla situazione sanitaria nazionale che ha avuto e sta avendo conseguenze sulla gestione dell’assistenza medica ai pazienti ortopedici, alle prestazioni ambulatoriali e agli interventi chirurgici.Nel corso del 2020, infatti, nella fase 1 della pandemia, sono stati rinviati e riprogrammati in tutta Italia circa 35 mila interventi ortopedici, mentre le liste di attesa per assistenza ambulatoriale e chirurgica si sono allungate fino a sei mesi, con garanzia di intervento per i soli casi urgenti.

“Siamo di fronte ad un nuovo scenario – afferma il dott. Alberto Momoli, Vice Presidente SIOT e Direttore della U.O.C. Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza -. L’invecchiamento della popolazione legato a una maggiore longevità rende prioritario ridefinire nuovi parametri nella definizione del paziente fratturato e definito fragile, attraverso un dialogo con le principali Società scientifiche coinvolte. Oggi una persona di ottant’anni è ancora in attività e necessita di una riabilitazione e di un recupero completo a seguito di un eventuale intervento”.

Alla drastica riduzione dei posti letto nei reparti di ortopedia degli ospedali italiani a beneficio dei pazienti COVID, si aggiunge a tutt’oggi il rischio di disattendere la soglia delle 48 ore per trattamento dei pazienti fragili come previsto dai protocolli di intervento. Questo è dovuto alle possibili difficoltà dovute sia alla carenza di posti nelle terapie intensive, sia ad una più complicata gestione della fase post-operatoria.
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Redazione
Fonte: ufficio stampa Gas Communicstion Fonte immagini ©2020 Radio Wellness®