Operazione al cervello eseguita dal robot. A Padova un uomo di 54 anni sottoposto a biopsia robotica con successo
Redazione 2, Set 2020
Importante successo medico per l’Azienda Ospedale Università di Padova. La Neurochirurgia ha eseguito una delicata operazione di neurochirurgia robotica su un uomo di 54 anni affetto da un tumore cerebrale sviluppato in una zona particolarmente profonda.
Operazione condotta con un braccio robotico
Il Prof. Andrea Landi, neurochirurgo, primo operatore dell’equipe chirurgica, ha condotto l’operazione, una biopsia, per raggiungere la neoplasia del cervello che non sarebbe stata altrimenti accessibile per via chirurgica tradizionale. Il Prof. Domenico D’Avella, direttore della Cattedra di Neurochirurgia/Università di Padova e la Neurochirurgia, diretta dal Dott. Franco Chioffi, hanno utilizzato un sistema tecnologico che consiste nell’integrazione del neuro-navigatore con un braccio robotico, in grado di allineare e posizionare autonomamente gli strumenti chirurgici.Prof. Andrea Landi e Prof. Domenico D’Avella Neurochirurghi – immagine Azienda Ospedaliera di Padova
Un’operazione poco invasiva e veloce
L’utilizzo del braccio robotico, guidato da Andrea Landi, professore associato di Neurochirurgia, seguendo le informazioni ottenute dalla navigazione cerebrale, ha permesso di eseguire la biopsia stereotassica con procedura mini-invasiva chirurgica, assicurando un’elevata precisione e riducendo i tempioperatori. L’operazione si è svolta rapidamente proprio grazie al continuo controllo visivo assicurato dal sistema di navigazione accoppiato al robot. La biopsia è stata effettuata con successo, senza complicanze chirurgiche.
Neurochirurghi di Padova pionieri in questo tipo di operazione
I neurochirurghi di Padova sono ora tra i pionieri di questo tipo di operazione. L’operazione, ben tollerata dal paziente, è durata solo un’ora grazie alla mini-invasività della tecnica applicata. La TAC cerebrale, eseguita come di consueto dopo l’intervento, ha confermato l’estrema precisione della biopsia. L’operazione ha permesso di ottenere la diagnosi sulla natura del tumore e la sua caratterizzazione molecolare per impostare i successivi trattamenti, secondo criteri di “medicina personalizzata”.Cervello – fonte immagine pixabay
L’equipe che ha eseguito l’operazione
L’equipe chirurgica che ha realizzato l’operazione robotica era composta da: Prof. Andrea Landi, primo operatore, Dott. Francesco Paoloni e Dott. Samuel Caliri, assistenti, Dott.ssa Marzia Grandis, anestesista. Infermieri di sala: Sabrina Fanton, Antonella Quatosi, Elena Zaramella.
Hanno collaborato inoltre in sinergia, il Prof. Domenico D’Avella Cattedra di Neurochirurgia dell’Università di Padova, oltre a diverse Unità Operative del Dipartimento di Neuroscienze: la Neurochirurgia diretta dal Dott. Franco Chioffi, la Terapia Intensiva diretta dalla Dr.ssa Marina Munari, la Neuroradiologia diretta dal Dott. Francesco Causin, la Clinica Neurologica diretta dal Prof. Maurizio Corbetta, nonché la Neurologia del Sant’Antonio, che aveva approfondito la situazione del paziente.
La robotica, tecnica fondamentale non solo per questa operazione
La robotica, ampiamente utilizzata in diversi ambiti di chirurgia generale e specialistica, non è ancora entrata a pieno regime nella Neurochirurgia. Il gruppo di lavoro di Neuroscienze di Padova intende potenziare l’impiego dell’assistenza robotica, oltre che per le biopsie cerebrali, anche per eseguire impianti di elettrodi intracerebrali, metodica attualmente utilizzata in Azienda Ospedale Università di Padova, per la terapia del Parkinson, distonie, tremore essenziale ed epilessia, ancora: per posizionare elettrodi di profondità per la registrazione delle crisi epilettiche in previsione di interventi di chirurgia dell’epilessia; per posizionare microsonde laser per il trattamento fotocoagulativo di tumori cerebrali profondi, metastasi multiple, displasie corticali epilettogene ed altre lesioni intracraniche di difficile accesso chirurgico.
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