Presentato il nuovo consensus document per migliorare la gestione del paziente in oncologia con problematiche nutrizionali
Secondo i riscontri medici il 43% dei pazienti oncologici è a rischio malnutrizione già alla prima visita oncologica. Il Consensus Document intende superare le criticità sinora riscontrate attraverso 13 punti condivisi, per una più efficace gestione dei pazienti oncologici.
Obiettivo del Consensus è anche il riconoscimento del ruolo terapeutico dei supporti nutrizionali.
Lo stato nutrizionale del paziente oncologico è molto importante per il trattamento antineoplastico perché una condizione di malnutrizione può interferire negativamente sulla tollerabilità dei regimi terapeutici e sui risultati del trattamento stesso.
La malnutrizione è infatti associata al peggioramento della qualità di vita, all’aumento del tasso di complicanze, all’aumento della durata della degenza ospedaliera, ad una minore tolleranza ai trattamenti antitumorali e all’aumento della tossicità che spesso conduce alla sospensione dei trattamenti in oncologia.
E’ stato stimato che, a seconda del tipo di tumore e dello stadio di malattia, circa il 30-50% dei pazienti oncologici siano malnutriti o a rischio malnutrizione.
Malnutrizione in oncologia
Uno studio condotto in Italia su quasi 2.000 pazienti ha evidenziato che più del 50% presentava deficit nutrizionali, il 9% era in stato di malnutrizione e il 43% era a rischio di malnutrizione già al momento della prima visita oncologica.
Ne abbiamo parlato con il prof. Paolo Bossi, Medico Oncologo e Professore Associato di Oncologia Medica presso l’Università di Brescia.
Ascolta il podcast qui di seguito
Nutrizione in oncologia
“Per uniformare la gestione delle problematiche nutrizionali, assicurando a tutti i pazienti interventi tempestivi ed efficaci” – spiega il prof. Bossi – è necessaria la definizione di percorsi di cura e protocolli condivisi che stabiliscano ruoli e responsabilità di tutti gli attori coinvolti nella gestione del paziente oncologico malnutrito. Un corretto approccio dovrebbe comprendere protocolli standardizzati di screening che aiutino nella definizione di situazioni ad alto rischio di malnutrizione per le quali sia sempre previsto il counseling o l’intervento nutrizionale, secondo l’approccio raccomandato dalle linee guida delle società scientifiche.
E’ stata auspicata, inoltre, l’individuazione di una figura di riferimento che, a seconda delle fasi di malattia e di trattamento, garantisca l’appropriatezza del percorso nutrizionale del paziente e la valutazione del supporto nutrizionale; da ultimo si raccomanda l’organizzazione di cartelle informatizzate che permettano il rapido calcolo di score per la definizione dello stato nutrizionale del paziente e facilitino lo scambio di informazioni tra gli esperti del team multidisciplinare”.
Da qui è nato il documento, una sorta di check list, in termini nutrizionali in oncologia. E da qui è stata anche confermata la centralità della figura dell’infermiere, vero trait-d’union tra paziente e team multidisciplinare così come il ruolo del medico di medicina generale.

Il Consensus Document, promosso da NHSc (Nestlé Health Science), è diviso in 13 punti e si propone di migliorare la gestione di tutto il percorso a partire dal livello di formazione e consapevolezza da parte dei clinici e dalla necessità del coinvolgimento precoce di un esperto in nutrizione clinica all’interno del team multidisciplinare, al fine di intercettare tempestivamente i casi più a rischio e intervenire nel modo più appropriato.
La proposta di un nuovo modello di gestione del paziente ha inoltre lo scopo di aumentare l’attenzione da parte degli stakeholders istituzionali affinché i supporti nutrizionali siano riconosciuti come una vera e propria terapia e siano pertanto accessibili e forniti gratuitamente a tutti i pazienti anche al di fuori del setting ospedaliero.
Infine, suggerendo nuovi percorsi e nuovi ruoli per i soggetti coinvolti, l’auspicio è di favorire la comunicazione, la collaborazione e il coordinamento tra i membri del team multidisciplinare e migliorare l’integrazione tra ospedale e territorio al fine di garantire la continuità assistenziale e la gestione più appropriata di tutti i casi.
Avere questo documento come riferimento può permettere di lavorare tutti insieme contro la malattia oncologica per garantire la migliore qualità di vita e il successo terapeutico.
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