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No Bra Day

No Bra Day: la giornata mondiale senza reggiseno per sensibilizzare la prevenzione del tumore

Il No Bra Day, che si celebra ogni anno il 13 ottobre, nasce con lo scopo di sensibilizzare le donne e condurre periodicamente degli auto esami per la prevenzione del tumore al seno
Le origini del No Bra Day
Inizialmente il No Bra Day viene interpretato come un simbolo di dichiarazione politica. Togliersi e fare a meno del reggiseno significa liberarsi da alcune ideologie che la società impone talvolta alla figura femminile. Ecco che levarsi l’indumento che, per alcune donne, imprigiona il simbolo della femminilità, significa anche spogliarsi dalle costrizioni fisiche e culturali che per anni hanno accompagnato le donne.
Il No Bra Day è oggi per la prevenzione del tumore al seno
Solo recentemente il No Bra Day assume una forma più vicina alla consapevolezza e alla sensibilizzazione della prevenzione del tumore al seno. La Giornata Mondiale senza reggiseno cade proprio nel cuore di ottobre, mese dedicato alla lotta contro la neoplasia che più investe il corpo femminile.
No Bra Day
No Bra Day nel mese della sensibilizzazione del tumore al seno
Si stima infatti che nel 2018, in Italia, abbia colpito 52.800 donne e circa 500 uomini. La mortalità è in continuo calo: ogni anno diminuisce dell’1,4%, e questo si deve sia all’efficacia delle nuove terapie sia alla diagnosi precoce, che permette di individuare il tumore in una fase iniziale. Oggi la sopravvivenza media dopo 5 anni dalla diagnosi è dell’87% circa.
Il No Bra Day per gli auto esami preventivi
Ecco dunque che il No Bra Day vuole assumere un significato ancora più nobile, proprio per incitare le pazienti ad effettuare regolarmente degli auto esami al proprio seno e diffondere così l’importanza di piccoli accorgimenti preventivi. Sono molti i video tutorial che si trovano in internet per eseguire le tecniche di auto palpazione correttamente. Qui di seguito ve ne lasciamo uno dimostrativo.
La ricostruzione dopo la malattia per cancellarne, in parte, i segni
La ricostruzione del seno è oggi considerata parte integrante della cura del cancro, tanto che è a carico del Servizio sanitario nazionale. A mano a mano che la malattia diventa sempre più curabile, si fa infatti più pressante l’esigenza che lasci meno conseguenze possibili, anche dal punto di vista estetico e psicologico. Ricostruire parte del proprio corpo, soprattutto se questo rappresenta per molte donne il fulcro della propria femminilità, può cambiare il modo di vivere la propria vita, riacquisire sicurezza e fiducia in se stessi.
No Bra Day
Ricostruire parte di se stessi
“Dopo una mastectomia, per il tipo di intervento di ricostruzione più adatto, e per i suoi tempi, non esistono regole assolute- spiega il dottor Gianfranco Petrolo specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso le cliniche Juneco con sedi a Milano City Life e Roma Est –  per ogni donna la valutazione va effettuata in maniera personalizzata”. La figura del chirurgo plastico-ricostruttivo, dunque, centrale in questo percorso. “Dopo ogni intervento demolitivo mammario sia di mastectomia monolaterale che bilaterale – prosegue il dottor  Petrolo– oggi esiste la possibilità di intervenire in fase immediata con la ricostruzione ed  in base alla conformazione della mammella, si può procedere posizionando una protesi pre-pettorale, con un rivestimento in poliuretano, che consente una degenza post operatoria molto meno complessa per la paziente”.   Leggi anche il nostro articolo dedicato alla Campagna Lilt 2020 per la prevenzione del tumore al seno
Nastro Rosa LILT, 28esima edizione della campagna per la prevenzione del tumore al seno
  Redazione Fonte immagini: Pixabay, Freepik, Giphy ©2020 Radio Wellness®