Con l’arrivo della bella stagione è più che naturale sentire il desiderio di una bella abbronzatura. Ma come si può acquistare un colorito sano senza far male alla pelle?
La domanda è quanto mai importante perché il melanoma, il tumore della pelle, sta diventando il terzo tipo di cancro più diffuso nella popolazione italiana con meno di 50 anni. In più, diminuisce la propensione degli italiani a sottoporsi alla visita per la mappatura dei nei.
«La protezione solare va utilizzata sempre, anche quando piove. Perché i raggi del sole non vengono filtrati» ci ha raccontato la dottoressa Paola Tarantino, Docente al Master di Medicina Estetica dell’Università Federico II di Napoli e al Master di Medicina Estetica alla Sapienza di Roma, Medico Estetico e Dermatologo.
Oggi di melanoma si guarisce, l’importante è prenderlo in tempo e lavorare in anticipo. Ecco perché è necessario compiere con regolarità una mappatura dei nei e intervenire con urgenza in caso di cambiamento del colore e dei bordi, i due principali indicatori di malignità.
E sotto il sole cosa si può fare? «Le creme classiche funzionano ma hanno una durata limitata, perciò consiglio l’utilizzo di stick appositi che si acquistano in farmacia e che si possono applicare direttamente sul neo. Sempre con un fattore di protezione 50».

Melanoma e abbronzatura, mai sottovalutare il pericolo
Siamo abbastanza consci dei pericoli che la pelle corre se non dovesse essere protetta a sufficienza dai raggi del sole. Tuttavia non bisogna mai prendere sotto gamba la questione. Frasi del tipo “non mi scotto mai, ho la pelle scura quindi non corro alcun pericolo” rischiano di essere davvero dannose per la nostra salute. Occorre infatti dare attenzione anche alle iper pigmentazioni cutanee causate dal sole. «Vedo tutto l’anno macchie, melasmi, ipercromie, c’è poca cura d’inverno, sottovalutiamo. Dopo la crema da giorno va sempre applicata una protezione solare» ha raccomandato la dottoressa Tarantino.
D’estate e d’inverno, dunque, il viso va protetto comunque. «In estate si comincia con la protezione 50 e si scende fino a 30 fino a quando la melanina non si sia naturalmente sviluppata» ha continuato.

Che tipo di crema abbronzante scegliere?
Stabilito che il fattore di protezione deve essere sempre quello più alto, anche per pelli scure e che non hanno tendenza a scottarsi, il tipo di crema deve essere scelto in base alle caratteristiche della propria cute. Una pelle grassa dovrà scegliere una formulazione in spray, più leggera. Mentre per le pelli più delicate o secce si può scegliere una crema più grassa e pastosa. Il consiglio è sempre quello. «Chiedete sempre al farmacista di fiducia» ha spiegato la dottoressa Tarantino.
Melanoma, si può curare
Purché si attui una prevenzione regolare. «Una volta l’anno bisogna fare il controllo, poi sarà il dermatologo a dire al paziente se tornare dopo due anni o tenere sotto controllo un neo sospetto. La mappatura ci permette di fotografare il neo e vederne la profondità, il grado di aggressività e la quantità di melanina. Potremmo averlo anche alle spalle e non vederlo» ha aggiunto la dottoressa Tarantino.
Quali sintomi e segnali non sottovalutare?
«Il colore del neo e i margini sono due indicatori essenziali. Se notiamo che un neo sta cambiando colore, non è un neo omogeneo, ha margini frastagliati e non uniformi io consiglio un controllo immediato». Come comportarsi però sotto il sole con i nei?
«Ci sono degli stick che ci permettono di schermare al 100% il neo. Una protezione solare 50 da applicare su tutto il corpo potremmo ripeterla sul neo ma tende a non persistere sulla cute, gli stick invece sono duraturi e proteggono la singola lesione» ha aggiunto la dottoressa Tarantino. Quanto alle cause del melanoma, non c’è solo il sole ma anche una predisposizione familiare. «In assoluto è importante non eseguire lampade in maniera aggressiva, evitare di sottoporre la cute a infiammazioni troppo alte» ha concluso Paola Tarantino.
Ascolta l’intervista completa alla dottoressa Paola Tarantino sul melanoma
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