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Melanoma, proteggersi dal sole è fondamentale

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In Italia, il melanoma rappresenta uno dei tumori più frequenti sia per gli uomini, sia per le donne under 50, con stime di 14 nuovi casi l’anno, ogni 100.000 persone. Proteggersi dal sole è fondamentale

In un anno i nuovi casi di melanoma, in Italia, sono aumentati del 20%, da 12.300 nel 2019 a quasi 14.900 nel 2020. I motivi? Da un lato la disponibilità di migliori strumenti per la diagnosi e la maggiore partecipazione dei cittadini alle campagne di sensibilizzazione per il controllo dei nei.

Dall’altro, si osservano sempre più le conseguenze negli adulti della scorretta esposizione al sole da adolescenti e dell’utilizzo eccessivo delle lampade solari, che sulla pelle hanno gli stessi effetti dannosi del sole.

Probabilmente, anche la riduzione delle visite durante il lockdown ha avuto il suo impatto. Per questo, secondo gli esperti, è necessario implementare gli interventi tempestivi di prevenzione primaria. La buona notizia è che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari all’87%.

Proteggersi dal sole

Melanoma e tumori della pelle, come si manifesta e da cosa ha origine

Un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti favorisce a breve termine le scottature e a lungo andare la formazione di rughe e cheratosi su tutta la pelle del corpo, malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali.

Dai melanociti, le cellule che producono il pigmento melanina, che conferisce il colore alla pelle, può avere origine il melanoma, considerato il più pericoloso dei tumori cutanei.

La sua insorgenza può dipendere da esposizioni al sole intense e occasionali, che provocano scottature, soprattutto nell’infanzia.

Chi lavora all’aperto è più esposto alle radiazioni solari. In Italia almeno 700.000 lavoratori devono imparare a proteggersi.

Tutelare i bambini controllando l’esposizione al sole

Melanoma e tumori della pelle. Le parti del corpo da proteggere

Occhi

I raggi ultravioletti possono provocare in rari casi un carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva, ma più spesso favoriscono la cataratta, una degenerazione del cristallino, che diventa sempre più opaco fino a compromettere la vista e che, in certi casi, può portare anche alla cecità.

Può svilupparsi anche un ispessimento della congiuntiva che opacizza la cornea e limita i movimenti oculari. Le radiazioni solari possono causare danni alla retina (non bisognerebbe mai guardare direttamente il sole), e sono un fattore di rischio per la retinopatia solare e per un’altra patologia degenerativa senile. Non bisogna, poi, dimenticare che il melanoma si può sviluppare anche all’interno dell’occhio.

Labbra

In chi soffre di herpes labiale, un eccesso di raggi UV può favorire la riattivazione del disturbo. L’esposizione prolungata al sole è inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo di tumori del labbro.

Pelle

Il 91 per cento di tutti i melanomi negli Stati Uniti sono collegati alle radiazioni ultraviolette, principalmente da esposizione solare (non sorprende che la percentuale più alta – 97% – sia alle Hawaii), e sarebbero quindi prevenibili proteggendo la pelle in modo adeguato.

A entrare in gioco nello sviluppo del melanoma, tuttavia, sono anche altri fattori, prevalentemente genetici, come la predisposizione familiare, cl pari di caratteristiche individuali quali la pelle chiara o la presenza di molti nei.

Usare la protezione e non esporsi nelle ore più calde

Melanoma, la protezione prima di tutto

Trarre tutti i vantaggi derivanti dal sole evitandone i rischi, è possibile. Lo si può fare scegliendo con buon senso tempi e modi dell’esposizione, e proteggendosi in maniera adeguata, tenendo anche conto dell’età e del tipo di pelle di ognuno.

Non esistono infatti regole valide per tutti, in ogni luogo e in tutte le stagioni: ognuno, nelle diverse situazioni, dovrà trovare, eventualmente col consiglio del proprio medico o del pediatra, la propria misura per esporsi al sole in maniera equilibrata.

Un bambino con i capelli rossi e la pelle lentigginosa andrà protetto anche dal primo sole di primavera in città, ma anche un adulto con una pelle olivastra di tipo mediterraneo, se non sta attento, potrà scottarsi al sole dei Tropici.

Tuttavia non bisogna pensare che la scottatura sia l’unica misura del danno provocato dal sole. Questo si può verificare anche in persone di pelle scura, o già abbronzate, quando ormai non si scottano più. Quindi, anche quest’estate, non dimenticate mai la crema protettiva, in particolare ad alta protezione (Fp 50).

Leggi anche il nostro articolo “Bambini e scottature da sole”

Link utili: Istituto Superiore di Sanità

Fonte immagini: Pexels