Mascherine per i bambini, quando e come usarle
Ascolta l’intervista: Anche i più piccoli devono indossare le mascherine. Il prof. Perilongo, direttore Dipartimento Salute Donna e Bambino dell’azienda ospedaliera di Padova avverte: “ Le regole sono quelle valide per gli adulti ma dobbiamo tutelare i nonni”. La fine del lockdown mette i genitori di fronte al dilemma sulla tipologia di mascherine da scegliere per i bambini e sulle modalità del loro utilizzo.
Ne abbiamo parlato con Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento Salute Donna e Bambino dell’azienda Ospedale e Università di Padova. “I bambini devono indossare le mascherine quando entrano in contatto con persone che non fanno parte del nucleo familiare e quando si trovano in situazioni di affollamento – ha spiegato il prof. Perilongo – e le possono indossare anche a partire dai 2 anni. Quando si tratta di bambini al di sotto di questa fascia d’età, se applicate in maniera rigida, le mascherine potrebbero portare a qualche disagio nel piccolo. Molto meglio dotare il passeggino o la carrozzina di quella schermatura che si usa come antipioggia o antivento”. Attenzione particolare, continua Perilongo, ai bambini con problemi neurologici o respiratori, chi soffre di asma non riesce a tollerare di avere le vie respiratorie coperte perciò meglio evitare le situazioni a rischio. “Un piccolo trucco per far tenere la mascherina – suggerisce il professor Perilongo – è quello di spiegare bene a cosa serve e magari inventare un gioco al quale associare l’uso del dispositivo di sicurezza, come per esempio essere un supereroe che non deve essere riconosciuto”. La tipologia di mascherina da usare per i bambini è la classica chirurgica, per bimbi con malattie croniche meglio la ffp2 che offre maggiore protezione da possibili contagi. Attenzione sempre che siano indossate correttamente, con la barretta di metallo ben aderente al profilo del naso. “Un occhio di riguardo poi – ha concluso Perilongo – va riservato alla tutela dei nonni. Sappiamo che i bambini sono meno a rischio degli adulti di contrarre il virus e meno a rischio di avere un’infezione grave. Ciò non toglie che loro possano essere contagiati e trasmettere il virus. Quindi, se i nonni o parenti anziani vivono in casa con bambini sarebbe bene tenere le distanze, con luoghi separati di convivenza”. Certo, un’impresa difficile ma essenziale, soprattutto ora con la ripresa parziale delle nostre attività. Tutti i dettagli nell’intervista al professor Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento Salute Donna e Bambino dell’azienda Ospedale e Università di Padova:
Dorotea Rosso
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