Mascherine e guanti: “Non possiamo cedere al festival del monuso”
Alfonso Pecoraro Scanio con la sua Fondazione UniVerde mette in guardia dai rischi ambientali conseguenza dell’uso massiccio di dispositivi di protezione in plastica. “In pericolo il Mediterraneo e tutto il nostro Pianeta”, ci ha detto in un’intervista rilasciata a Radio Wellness. Tante le iniziative per limitare i danni. Ascolta ora l’intervista ad Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde: Che fine fanno mascherine e guanti monouso dopo che li abbiamo gettati nella spazzatura? L’emergenza ambientale seguirà a ruota quella sanitaria dovuta alla pandemia? Cosa ne sarà degli sforzi compiuti finora per stimolare la nostra coscienza ambientale?
Tutte domande che noi di Radio Wellness ci poniamo da mesi. E alle quali si impegna a dare una risposta anche la fondazione UniVerde che proprio nei giorni scorsi ha organizzato una diretta streaming dal titolo “Sicurezza sanitaria e sostenibilità ambientale: la filiera italiana per contrastare il Covid19”. Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, ha sottolineato: “Serve subito un piano per la sicurezza sanitaria che tenga conto della necessità di proseguire nelle azioni di riduzione ed eliminazione delle plastiche e dei prodotti monouso, seguendo i principi di riduzione, riuso e riciclo in un’ottica di economia circolare. Non possiamo sommergere il Mediterraneo e il pianeta di mascherine e plastiche, dobbiamo fermare emissioni e degrado con incenerimenti e discariche. Vivere sani in un mondo inquinato è impossibile”. Pecoraro Scanio ha sottolineato l’importanza di utilizzare mascherine riciclabili. “Ci sono in Italia aziende che producono mascherine lavabili e sanificabili in modo da porte essere riutilizzate. Abbiamo esempi di cooperative di donne che ne stanno producendo 100% cotone certificate dall’Istituto Superiore di Sanità e con marchio europeo. Bisogna spingere i produttori privati verso questa direzione. Non possiamo cedere al festival del monouso. Senza dimenticare poi gli imballaggi di questi prodotti, quasi sempre in plastica, facciamoli invece di carta”. Dunque, naturalmente quando possibile, l’invito è ad usare materiali naturali per proteggere noi stessi e gli altri, in modo da proteggere anche l’ambiente. L’ex ministro dell’Ambiente poi ha spiegato ai nostri microfoni che sta lavorando per portare avanti alcuni emendamenti da inserire in questo decreto legge in approvazione alla Camera e che vanno proprio nella direzione della tutela dell’ambiente. Era presente all’incontro in streaming anche Roberto Morassut, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che ha sottolineato come “Per inserire le plastiche monouso in un percorso di economia circolare servirà una grande e rapida sperimentazione tecnica. Le strade che abbiamo intrapreso durante l’emergenza, in accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, sono state due: da una parte, quella del riciclo energetico; dall’altra, quella delle deroghe temporanee. Ora servirà un decreto specifico per questo tipo di materiali. Quanto alla messa in commercio di dispositivi riutilizzabili e non monouso, potrebbe essere un’ottima prospettiva ma occorre una rigorosa verifica da parte delle autorità sanitarie scientifiche pubbliche, in primo luogo l’ISS”. L’impegno della fondazione UniVerde non si ferma qui. “Stiamo portando avanti la petizione su change.org dal titolo Ripartiamo plastic free e tutti possono firmare. Inoltre proseguono la nostre campagne per tutelare il mar Mediterraneo e i nostri parchi così come l’iniziativa Io viaggio italiano, per promuovere la conoscenza dei meravigliosi borghi italiani. Dobbiamo ripartire capendo che il pianeta che abbiamo è uno solo”. Dorotea Rosso
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