Malattie reumatologiche e autoimmuni, si ampliano le opzioni terapeutiche. Nuove prospettive per i farmaci biosimilari
Si amplia l’offerta di farmaci biosimilari per la cura di patologie come: psoriasi a placche, artrite psoriasica, artrite reumatoide, Malattia di Crohn e colite ulcerosa.
“La disponibilità di un nuovo biosimilare rappresenta una grande opportunità, in quanto permette di ampliare l’offerta di questa molecola e di rendere ancora più competitivo l’uso dei farmaci biosimilari dal punto di vista della sostenibilità del sistema” sottolinea Enrico Fusaro, Direttore Struttura Complessa di Reumatologia AOU “Città della Salute e della Scienza” Torino.
Ai nostri microfoni il dott. Fusaro ha spiegato l’importanza dell’ampliamento delle scelta terapeutica in termini di efficacia delle cura e di sostenibilità.
Ascolta l’intervista integrale del dott. Enrico Fusaro nel podcast che segue
Farmaci biosimilari, l’ok dell’AIFA
Sono numerosi i pazienti interessati dalla recente Determina AIFA, che rende rimborsabile il nuovo farmaco biosimilare che utilizza un principio attivo impiegato per il trattamento di condizioni croniche e invalidanti come psoriasi a placche, artrite psoriasica, artrite reumatoide, artrite idiopatica giovanile poliarticolare e artrite correlata all’entesite, spondiloartrite assiale, Malattia di Crohn, colite ulcerosa, idrosadenite suppurativa (acne inversa) e uveite non infettiva.
In Italia, circa il 2-3% della popolazione è affetto da queste patologie reumatologiche e autoimmuni. Non tutti sono affetti da forme tali da richiedere questo tipo di approccio terapeutico, ma ad averne bisogno è almeno il 15-20%, quindi centinaia di migliaia di persone. Inoltre, queste patologie compaiono spesso in età giovanile, età in cui è importantissimo mantenere una buona qualità della vita ai fini dell’inserimento sociale: per questo la disponibilità di molteplici opzioni e di soluzioni mirate si rivela fondamentale.
“La disponibilità di un nuovo biosimilare rappresenta una grande opportunità, in quanto permette di ampliare l’offerta di questa molecola e di rendere ancora più competitivo l’uso dei farmaci biosimilari dal punto di vista della sostenibilità del sistema – sottolinea Enrico Fusaro, Direttore Struttura Complessa di Reumatologia AOU “Città della Salute e della Scienza” Torino. – Si tratta di un farmaco molto diffuso e utilizzato da lungo tempo, sia per l’ampiezza delle indicazioni che per l’efficacia e la tollerabilità che garantisce. È un farmaco di cui abbiamo ampissima esperienza”.

L’importanza dei farmaci biosimilari
La novità costituita da questo nuovo farmaco allarga le opportunità offerte dai farmaci biosimilari, che hanno dimostrato pari efficacia e sicurezza rispetto agli originatori. “I biosimilari hanno contribuito notevolmente al controllo della spesa farmaceutica nelle patologie immunomediate e oncologiche, sono un’opportunità per controllare il budget e per mettere l’inserimento di farmaci innovativi all’interno dell’offerta farmacologica che ogni giorno diamo ai nostri pazienti – evidenzia Fusaro.
Da inizio anni 2000, l’introduzione dei farmaci biotecnologici ha avviato una rivoluzione nell’ambito delle malattie reumatologiche e proprio questo è stato un protagonista di questa nuova epoca. Inoltre, non bisogna trascurare l’aspetto economico, visto che i farmaci biosimilari permettono un risparmio in virtù del quale si riesce a mantenere la sostenibilità del sistema e si può allargare la base dei pazienti che beneficiano di questi farmaci”.
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Dorotea Rosso
Fonte immagini: Pexels
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