L’ora legale, introdotta per risparmiare energia, secondo la scienza turberebbe due volte all’anno il nostro orologio interno. Possiamo paragonarlo ad un jet lag di un’ora. Ma quali sono gli “effetti collaterali” che porta con sé il cambio di orario?
L’ora solare, che ha lasciato il posto all’ora legale la notte tra il 25 e il 26 marzo, tornerà in vigore il 29 ottobre quando porteremo avanti le lancette dell’orologio di un’ora e avremo 60 minuti in meno di luce. Da tempo, anche nell’ Unione Europea, si discute dell’abolizione del cambio dell’ora, discussione riaccesa con l’affacciarsi della crisi economica ed energetica.
Ma intanto, come e quanto impatta sul nostro organismo? Questo cambio ci ha tolto un’ora di sonno ma gli esperti professionisti di Humanitas, rassicurano che dal punto di vista scientifico non ha una valenza . A quanto pare il nostro organismo non se ne risente particolarmente.
Tuttavia il nostro “orologio biologico” non può essere “spostato in avanti” con la rapidità con cui si sposta una lancetta, si regola automaticamente ma ha bisogno di alcuni giorni.

Salta il ciclo sonno/veglia?
Dormire un’ora in meno non crea squilibri al nostro organismo. Qualche effetto sul sonno c’è, ma non così significativo, anzi tutt’altro è può colpire solo una parte di persone: generalmente chi soffre di insonnia o chi ha la tendenza a svegliarsi più volte durante la notte, chi ha difficoltà ad abbandonarsi tra le braccia di Morfeo. Insomma si fatica ad addormentarsi. Questo “passaggio” può comportare dunque problemi di insonnia, irritabilità, sonnolenza e disturbi di memoria. Disturbi che tendono a risolversi nel giro di qualche giorno. In ogni caso la concentrazione può risentirne. In questi casi un esperto del sonno potrà aiutare la persona indicando terapie comportamentali o farmacologiche per superare questo periodo.
Come abituarsi all’ora legale?
Dobbiamo evidenziare che con l’ora legale, beneficiamo di un’ora di luce in più, che possono significare salute e benessere per il nostro corpo. L’attività fisica può aiutare per regolare la produzione di melatonina e il ritmo circadiano. Un toccasana è fare esercizio al mattino e mai nelle due o tre ore prima di andare a dormire. Fondamentale evitare l’assunzione di alcol e l’uso di device (telefoni cellulari e computer) prima di coricarsi. Dormire in una camera buia e silenziosa concilia il sonno e nel caso di un risveglio nel cuore della notte si consiglia di provare a fare qualcosa di rilassante che aiuta a riaddormentarsi.
Un consiglio per superare il cambio di orario
Gli esperti lo hanno ribadito più volte, sono effetti transitori e lievi. Ma qualcosa possiamo fare lo stesso: adattarsi in fretta al nuovo orario e senza troppe preoccupazioni. In genere i sintomi di questo “passaggio” durano 2-3 giorni, un effetto è comunque senza ombra di dubbio inferiore ad un jet lag di un volo transoceanico – ci spiegano gli esperti. Il segreto è rispettare il più possibile l’alternanza tra luce e buio e di adattarsi al ciclo naturale tipico di questa stagione.

E a proposito di sonno…quante ore dobbiamo dormire per stare bene?
Come consigliano i medici, le classiche otto ore! Ma qui entra in campo la soggettività: ci sono persone alle quali sono sufficienti cinque ore di sonno. I bambini nello specifico hanno bisogno di dormire più ore con l’avanzare dell’età si ha meno bisogno del sonno. Dunque, non sono tanto le ore che riposiamo quelle che contano ma come ci sentiamo il giorno dopo. Se ci sentiamo in forma, senza stanchezza e colpi di sonno e non tendiamo all'”abbiocco” non ci dobbiamo preoccupare; al contrario si accende una spia.