
La telemedicina è il futuro: un nuovo sistema di monitoraggio del paziente per ridurre tempi e costi
Nuove frontiere per quanto riguarda la telemedicina: si inizia studiando i casi clinici nell’ambito della diabetologia percependone i benefici e le prestazioni di tale servizio innovativo. L’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e il Centro Nazionale per la Telemedicina e le nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità, si incontrano per discuterne durante il 22° Congresso Nazionale AMD, tenutosi a Padova lo scorso 30 novembre, coinvolgendo pazienti con diabete di tipo 2 e diabete gestazionale valutando se l’utilizzo di un sistema di telemedicina domiciliare, associato a un supporto educativo da remoto, migliori il controllo glicemico e il profilo di rischio cardiovascolare rispetto alle normali modalità di gestione da parte del servizio di diabetologia.
Tecnicamente il progetto partirà analizzando 1.000 soggetti su tutto il territorio nazionale che, muniti di glucometro, bilancia e sfigmomanometro, direttamente da casa trasmetteranno i propri dati relativi a glicemia, peso e pressione a un TeleHealth Center con funzione di filtro, il quale allerterà i servizi di diabetologia solo in caso di criticità. ì “Il progetto è imperniato solo apparentemente sull’utilizzo delle nuove tecnologie. In realtà si basa sulla centralità del paziente, sulla sua capacità di autogestione della malattia e sul mantenimento di un contatto continuo con il servizio sanitario, riducendo la necessità di visite presso l’ambulatorio diabetologico”, sottolinea Domenico Mannino, Presidente AMD. “Ci aspettiamo che lo studio offra alcune risposte chiave sulle differenze tra percorsi di telemedicina e percorsi assistenziali standard, in termini di consumo di risorse sanitarie. L’obiettivo è quantificare il numero di visite, di accessi in ospedale e il tempo dedicato alle prestazioni di telecare, per supportare future politiche di rimborso di queste stesse prestazioni, alla luce del Piano Nazionale della Cronicità, del Piano Nazionale per la Malattia Diabetica, della Comunicazione della Commissione Europea sulla Sanità Digitale (COM 2008-689) e delle normative vigenti”. Il Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali ISS fornisce al progetto supporto e coordinamento scientifico. “Questo studio assume un significato generale più ampio del valore scientifico dell’esperienza: si tratta del primo trial a livello nazionale in Telemedicina.” – afferma Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale – “Si tratta di un’esperienza “apri-pista”, che proprio per questo ha richiesto sforzi aggiuntivi per vedere la luce, ma grazie alla collaborazione e alla tenacia del gruppo di ricerca siamo riusciti a superare le difficoltà e a iniziare il lavoro. Il Centro Nazionale lavora costantemente ad azioni concrete per applicare nella realtà dei servizi sanitari la Telemedicina e le innovazioni digitali. Si tratta di trial clinici, come in questo caso, ma anche di supporto alle Aziende Sanitarie e Ospedaliere e alle Amministrazioni regionali per costruire servizi in Telemedicina sui loro territori, sicuri, efficaci e duraturi. Le innovazioni digitali aprono nuove opportunità, ma non dimentichiamo che la Telemedicina, e ciò che ne seguirà, è un atto sanitario e come tale necessita di adeguata sperimentazione clinica.” Un sistema dunque per snellire le procedure e rendere i processi molto più veloci ed efficiente, evitando di sobbarcare i centri di diabetologia che quotidianamente affrontano una mole di dati di difficile gestione. Implementando questo sistema di automonitoraggio si vedrà dunque un minor ricorso ad ospedalizzazioni e quindi un abbassamento dei costi per i ricoveri dei pazienti. Sì potrà poi stabilire in tempo quasi reale, la terapia adatta in caso si riscontri una criticità messa appunto dal nuovo metodo di controllo.
Redazione
©2019 RadioWellness®