Il 60% delle malattie infettive emergenti sono trasmesse all’uomo da animali selvatici. Come il covid-19. Malattie pericolose sono collegate al crudele sfruttamento di animali esotici. La campagna di WWF per fermare il commercio illegale
Ascolta ora l’intervista a Marco Galaverni, coordinatore scientifico WWF Italia:
Il commercio illegale di animali selvatici uccide anche te. FERMALO ORA.
E’ questo il duro quanto reale titolo della campagna di WWF per fermare il consumo insostenibile di fauna selvatica e il commercio illegale di animali esotici.
La drammatica violenza con cui si sta propagando la pandemia da COVID-19 ha reso ormai chiaro a tutti il legame tra malattie zoonotiche – quelle trasmesse dagli animali all’uomo – e il commercio di animali selvatici in mercati asiatici.
Il 60% delle malattie infettive emergenti sono trasmesse all’uomo da animali e fra queste più del 70% deriva da animali selvatici. Malattie pericolose come SARS, Ebola, Hiv e molte altre ancora, sono collegate al nostro crudele sfruttamento di animali selvatici.
“In questi mercati animali selvatici, spesso in via d’estinzione, vengono commerciati vivi, l’uno vicino all’altro, macellati direttamente sul posto, oppure fatti a pezzi e venduti a peso – ha spiegato Marco Galaverni, direttore scientifico di WWF Italia – il tutto in condizioni igienico-sanitarie inesistenti e a stretto contatto con le persone che affollano ogni giorno questi luoghi. È a partire da questa promiscuità che i virus riescono a passare da specie a specie e dagli animali all’uomo”.
Anche per la pandemia di Coronavirus le cose sono andate così.
Per convincere i paesi dove questi mercati ancora proliferano a fermare la vendita illegale di fauna selvatica è partita la raccolta firme promossa da WWF.
“E poi – prosegue Marco Galaverni – c’è il fiorente mercato illegale internazionale di prodotti di fauna e flora selvatici. Il programma ambientale dell’ONU (UNEP) stima che il valore complessivo dei traffici illegali di fauna e flora selvatiche si aggiri tra i 7 e i 23 miliardi di dollari l’anno, collocando questo come il quarto mercato illegale mondiale per proventi, dopo armi, droga e traffico di esseri umani”.
Sul sito web del WWF Italia è attiva la petizione che chiede all’Organizzazione Mondiale della Sanità di raccomandare la chiusura dei mercati di animali selvatici e che vengano adottate regole ancora più stringenti nei confronti dei commerci di fauna, sia per tutelare la salute umana che per il benessere degli animali che sono al centro di questi traffici. È possibile sottoscrivere la petizione su wwf.it/illegaltrade.


Dorotea Rosso
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