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La cefalea cronica riconosciuta come malattia sociale

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Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla malattia.

Sono circa 7 milioni gli italiani che soffrono di questa patologia invalidante. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è la malattia che causa maggiore disabilità nella fascia di età tra 20 e 50 anni, ossia nel momento della vita in cui siamo più produttivi. Sono soprattutto le donne a esserne colpite.

Ora queste persone non si sentiranno più sole di fronte a questa malattia a lungo sottovalutata e anche i medici avranno più strumenti per combatterla. Perché non si tratta “solo” di un mal di testa.

medico e mal di testa
medico e mal di testa

Soddisfazione di SIN, SISC E ANIRCEF

“La Società Italia di Neurologia (SIN), la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) e l’Associazione Nazionale per la Ricerca sulle Cefalee (ANIRCEFplaudono al raggiungimento di questo obiettivo storico per i nostri pazienti, che dà finalmente un giusto riconoscimento alla loro condizione di forte disagio – hanno sottolineato in un comunicato congiunto le società di riferimento. Confidiamo che alla nuova legge seguano rapidamente norme attuative che migliorino sia i percorsi per la diagnosi che quelli per la cura come anche le condizioni sociali dei pazienti affetti da forme primarie di cefalee croniche”.

Leggi anche il nostro articolo in occasione della XII Giornata Nazionale del mal di testa

In particolare, il testo di legge prevede che il riconoscimento di malattia sociale si applichi per i casi di cefalea accertati da almeno un anno, il cui effetto invalidante venga diagnosticato da uno specialista del settore presso un centro accreditato e che si manifestino nelle seguenti forme: emicrania cronica e ad alta frequenza; cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; cefalea a grappolo cronica; emicrania parossistica cronica; cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; emicrania continua.

Il provvedimento prevede, inoltre, l’emanazione di un decreto del Ministro della Salute che individui progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone con cefalea, i criteri e le modalità con cui le Regioni dovranno attuarli.

Le cefalee

Esistono due grandi categorie: le cefalee primarie sono disturbi a se stanti non legati ad altre patologie e sono le più frequenti, mentre le cefalee secondarie dipendono da altre patologie, come, ad esempio, cefalea da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari cerebrali (come l’ictus), da patologie del cranio non vascolari (come tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale).

A loro volta, le cefalee primarie comprendono l’emicrania, la cefalea di tipo tensivo, la cefalea a grappolo e si distinguono per la tipologia, l’intensità, la localizzazione nella testa, la durata e la frequenza del dolore,  e per gli altri sintomi concomitanti.

Si stima che l’emicrania cronica riguardi dal 2 al 4% dei pazienti che soffrono di emicrania, i quali arrivano a comprendere fino al 25% della popolazione.

emicrania
emicrania

L’emicrania si caratterizza per un dolore pulsante con intensità moderata-severa che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto e si accompagna a un particolare fastidio per i rumori, gli odori e la luce. Il paziente può avere serie difficoltà a svolgere le attività quotidiane perché ogni azione aggrava il dolore e, a volte (emicrania con aura), gli attacchi vengono preceduti da disturbi neurologici come, ad esempio, sintomi visivi. La crisi si manifesta solitamente insieme ad altri disturbi come vomito e intolleranza alla luce e ai rumori e può durare da alcune ore a 2-3 giorni. Due terzi dei pazienti emicranici sono donne.

La cefalea a grappolo, anche se più rara (0,2-0,4% della popolazione generale) è anch’essa riconosciuta come malattia sociale. Provoca attacchi dolorosi più brevi (1-3 ore) molto intensi e lancinanti che si susseguono 1 o più volte al giorno per un periodo di tempo di circa 2 mesi (grappolo), alternati a periodi senza dolore. L’area interessata è quella oculare e, al contrario delle altre due forme, la cefalea a grappolo colpisce prevalentemente gli uomini. In genere gli episodi si ripetono ciclicamente con una cadenza stagionale o di ½ periodi all’anno.

Leggi anche il nostro articolo sull’emicrania.

Redazione

Fonte: Gas Communication e Ansa

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