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IOV, un mondo speciale. A Radio Salute la DG Patrizia Benini

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Nostro focus sullo IOV, Istituto Oncologico Veneto, centro di eccellenza internazionale nella ricerca, prevenzione, diagnosi e cura dei tumori. A Radio Salute la dott.ssa Patrizia Benini, direttore generale della struttura

L’Istituto Oncologico Veneto, IOV – IRCCS con sede a Padova, è il primo e unico Istituto del Veneto destinato in maniera specifica alla ricerca sul cancro e alla prevenzione, diagnosi e cura dei tumori.

Voluto dalla Regione nel 2005, lo IOV si è affermato come centro di ricerca sanitaria e ospedale di alta specializzazione di rilievo nazionale e internazionale. È riconosciuto dal Ministero della Salute come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e dalla Organization of European Cancer Institutes; è membro di Alleanza Contro il Cancro, la più grande organizzazione italiana di ricerca oncologica clinica e traslazionale, e della Rete europea per i tumori rari dell’adulto.

La ricerca scientifica integrata all’assistenza è la caratteristica che differenzia in maniera sostanziale lo IOV. L’integrazione di ricerca e assistenza garantisce l’erogazione di prestazioni di diagnosi e cura secondo standard di eccellenza, sia in regime di ricovero ordinario, di day hospital e di day surgery sia in regime ambulatoriale.

L’umanizzazione delle cure, l’attenzione alle esigenze dei pazienti e dei familiari, il rispetto della dignità della persona umana, nel complesso degli aspetti biologici, psicofisici e relazionali, sono i riferimenti condivisi di tutte le attività dello IOV.

IOV, la risposta al Covid-19

E’ dell’Istituto Oncologico Veneto la più ampia casistica mondiale di pazienti oncologici in trattamento sottoposti a vaccinazione anti-Covid-19, oggetto di studio e pubblicazione, un risultato certamente frutto della consapevolezza individuale ma anche della fiducia e dell’alleanza terapeutica con gli oncologi di riferimento.

Ad attestarlo è lo studio pubblicato sulla rivista “Oncologist”, dal titolo “Safety of Covid-19 Vaccine in Patients with Cancer in a High-Volume Comprehensive Cancer Center” – autori Antonella Brunello, Valentina Guarneri, Marina Coppola, Matteo Bernardi, Ketti Ottolitri, Maria Grazia Ghi, Eleonora Mioranza, Federica Vianello, Michele Gottardi, Sara Lonardi, Vittorina Zagonel – che riporta i dati di sicurezza della prima coorte di pazienti oncologici (5.297) che hanno ricevuto la vaccinazione anti-Covid19 con vaccino Pfizer- BioNTech presso lo IOV tra il 6 marzo e il 9 maggio 2021.

“Si tratta della più ampia casistica mondiale di pazienti oncologici in trattamento sottoposti a vaccinazione, oggetto di pubblicazione. I pazienti vaccinati affetti da tumore solido erano la maggior parte (87%), con una prevalenza inferiore di pazienti affetti da neoplasia oncoematologica (13%). La vaccinazione – evidenzia la dottoressa Antonella Brunello dell’UOC Oncologia 1 (diretta dalla dottoressa Vittorina Zagonel), prima firmataria dello studio – è stata proposta a tutti i pazienti in trattamento oncologico attivo o nei quali la terapia era stata conclusa negli ultimi 6 mesi. Solo il 3.9% ha rifiutato il vaccino. Questa percentuale è di gran lunga inferiore ai tassi di rifiuto segnalati in letteratura, probabilmente legato al rapporto di fiducia e all’alleanza terapeutica con l’équipe degli oncologi che hanno personalmente proposto la vaccinazione agli assistiti”.  

“La maggior parte dei pazienti (81.6%) erano in trattamento oncologico attivo al momento della vaccinazione (di cui chemioterapia 38.6%, terapia targeted 21.6%, immunoterapia 7.9%, terapia endocrina da sola o in associazione a terapia targeted 22.6%, altre combinazioni di trattamenti 9.3%). Tramite il sito di farmacovigilanza www.vigicovid.it, è stato possibile verificare – prosegue la dt.ssa Brunello – 8 reazioni avverse segnalate, delle quali una è stata ritenuta di grado severo, non letale ma non di chiara attribuzione, potenzialmente ascrivibile anche alla malattia oncologica di base.

Le reazioni non severe (dolori muscolo-scheletrici, febbre, prurito, rash cutaneo, cefalea, ipotensione/ipertensione) si sono risolte entro 48 ore. Le reazioni avverse segnalate sono insorte tutte entro breve periodo temporale dalla vaccinazione, non oltre i 14 giorni dalla vaccinazione stessa. Solamente 4 pazienti hanno presentato sintomi di reazione da ipersensibilità al momento della vaccinazione, che si sono risolti spontaneamente o con l’utilizzo di anti-istaminico, entro breve tempo e senza reliquati”. 

Patrizia Benini, direttore generale IOV, foto da Facebook

“Questi risultati – commenta il direttore generale dello IOV – IRCCS, Patrizia Benini – contribuiscono a rafforzare e implementare le conoscenze sulla fattibilità della vaccinazione in pazienti oncologici e oncoematologici in trattamento chemioterapico, evidenziando l’importanza dell’alleanza curante-paziente, supportata da una significativa organizzazione delle attività che, anche scegliendo la finestra temporale migliore per la vaccinazione, ha permesso di garantire sia la copertura vaccinale che la continuità delle cure antitumorali”.

Semina la ricerca, raccoglierai la cura

Ma lo IOV è un mondo che non si ferma mai e lancia l’iniziativa “Semina la ricerca, raccoglierai la cura”. A Padova e Castelfranco Veneto verranno offerte bustine di sementi per prati e giardini, a fronte di una donazione simbolica e libera a partire da 3 euro. Gli stand saranno allestiti nella sede IOV di Castelfranco (terzo piano) lunedì 2 maggio, martedì 3 maggio, mercoledì 11 maggio (sempre ore 9.30 – 12.30) e nel cortile dell’ospedale Busonera di Padova mercoledì 4 maggio, giovedì 5 maggio e martedì 10 maggio (sempre 9.30-12.30). La colorata e profumata iniziativa, pensata in occasione della Festa della Mamma 2022, intende sensibilizzare sull’importanza della ricerca di stampo oncologico, testimoniando come tutti, anche tramite piccole cifre, possono fattivamente contribuire al progresso scientifico.

“L’obiettivo dell’iniziativa è oggettivare, rendere visibile, far uscire dall’ombra quel patrimonio preziosissimo rinchiuso in laboratorio, che è la ricerca scientifica, dando ad ogni cittadino la possibilità di contribuire alla sua “fioritura”. “Semina la ricerca, raccoglierai la cura” offre infatti sacchettini di semi di fiori – sottolinea il direttore generale dello IOV – IRCCS, Patrizia Benini – invitando la cittadinanza alla piantumazione, così da poter realizzare un giardino di cui prendersi giornalmente cura. L’idea che ne sottende è quindi promuovere azioni genuine, semplici e alla portata di tutti: i semi si piantano sporcandosi le mani con la terra, si innaffiano, richiedono attenzione per crescere.

Così è la ricerca che si compie nei nostri laboratori, che è di dominio pubblico se la si sa notare, che cresce se la si valorizza (innaffia), che dà ulteriori esiti in bellezza (fiori) e in risultati (frutti) se ci si prende a cuore di lei sul lungo corso. Nascerà così nelle nostre case un angolo green in un percorso simbolico virtuoso, dove l’ecologia sposa la ricerca. Per questo abbiamo scelto di lanciare il progetto in questi giorni di primavera e a cavallo della Festa della Mamma: chi meglio di una mamma sa accudire, far crescere e germogliare?”.

Dorotea Rosso

Un ringraziamento particolare all’Ufficio stampa dello IOV per la preziosa collaborazione.

Immagine copertina: Donna foto creata da freepik – it.freepik.com

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