Al via “In seno alla salute”, campagna di informazione e comunicazione realizzata dal Ministero della Salute in collaborazione con le Università di Roma Tor Vergata e di Modena e Reggio Emilia contro il tumore al seno.
Focus del progetto è il tumore al seno, la patologia oncologica più diffusa tra le donne e che, se non diagnosticata precocemente, può avere effetti irreversibili. In Italia nel 2020 secondo il Rapporto Aiom-Airtum “I numeri del cancro 2020” sono stati stimati in 54.976 casi nella popolazione femminile, il 30,3% di tutte le forme tumorali.

Realizzato in sinergia con le Breast Unit dei due Policlinici universitari, il progetto “In seno alla salute” fornisce uno strumento di conoscenza delle misure di prevenzione oncologica, offrendo la possibilità di effettuare un consulto medico telefonico gratuito alle donne che, avendo compilato il questionario anamnestico, siano individuate come “a maggior rischio”. Qualora gli specialisti, in seguito al colloquio telefonico, ritengano necessari ulteriori approfondimenti, potranno dare la possibilità a queste donne di sottoporsi a visita presso la Breast Unit del Policlinico di Tor Vergata e dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
La prevenzione
La prevenzione ha un ruolo fondamentale ai fini della riduzione dell’incidenza delle malattie oncologiche e favorisce il benessere e la qualità della vita. Adottare i corretti stili di vita, aderire ai programmi di screening, sottoporsi ai controlli periodici sono le azioni che dobbiamo compiere per prevenire l’insorgenza delle patologie, in particolare quelle oncologiche, che possono incidere sulla salute riproduttiva di ogni donna in età fertile.
Il primo vero gesto di prevenzione è l’autopalpazione: piccoli e semplici movimenti che se ripetuti in diversi giorni del mese consentono alla donna di conoscere il suo seno ed eventuali mutamenti che possono essere un campanello di allarme da riferire allo specialista. A partire dai 20 anni, ogni donna dovrebbe effettuare l’osservazione e l’autopalpazione del seno almeno una volta al mese dopo il ciclo mestruale. Si può eseguire stando in piedi oppure sdraiati, guardandosi allo specchio, mentre si scorre la mammella con movimenti circolari, applicando una leggera pressione su tutta la superficie e anche sul cavo ascellare.
Cambiamenti nella forma del seno, presenza di noduli, affossamento del capezzolo, aspetto mutato della pelle (effetto buccia d’arancia), perdite di liquido o di sangue dal capezzolo, sono alcuni elementi che meritano attenzione. I noduli sono paragonabili a una “pallina” densa, che può essere fissa o mobile.
I dati
Dalla fine degli anni ’90 si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8%/anno), attribuibile a maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce e quindi all’anticipazione diagnostica e anche ai progressi terapeutici.
Il seno è costituito da grasso, tessuto connettivo e una serie di strutture ghiandolari (lobuli) organizzata nei cosiddetti lobi, responsabili della produzione di latte che viene escreto attraverso sottili canali definiti dotti mammari.
Ci sono diversi tipi di tumore al seno, che possono svilupparsi in diverse parti del seno. Una prima importante distinzione può essere fatta tra forme non invasive e forme invasive.
Le forme non invasive, dette anche carcinoma in situ, si sviluppano nei dotti e non si espandono al di fuori del seno. Difficilmente questa forma dà luogo a noduli palpabili al tatto, più spesso viene identificata attraverso la mammografia. La più comune forma di carcinoma in situ è il carcinoma duttale in situ.
Il cancro al seno invasivo ha la capacità di espandersi al di fuori del seno. La forma più comune è il carcinoma duttale infiltrante, che rappresenta circa i 3/4 di tutti i casi di cancro della mammella.
Il cancro alla mammella può diffondersi ad altri organi, in genere attraverso i linfonodi.
Raramente dà dolore. Spesso il primo sintomo riconoscibile è un nodulo o un’area ispessita nel seno. Per fortuna la maggior parte dei noduli, circa il 90% non sono forme tumorali.
Leggi il nostro articolo su “Le donne mi chiedono” , storie di donne che hanno vissuto un cancro al seno
Redazione
Fonte: Ministero della Salute
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