- Non parlare alla persona afasica come se ci si stesse rivolgendo ad un bambino
- Non parlare a voce più alta del normale
- Non parlare velocemente
- Utilizzare frasi brevi
- Concedere tutto il tempo necessario per la risposta
- Rispettare i tentativi senza cercare di anticipare o indovinare le parole
- Non pretendere che ogni parola sia corretta
- Avere un atteggiamento attento e disponibile per incoraggiare la comunicazione
- Essere sicuri che la persona afasica abbia capito il messaggio che gli si vuole trasmettere
- Fare domande dirette, come ad esempio “vuoi uscire?” in modo che si possa rispondere solo con un sì o no o con un cenno della testa
- Parlare uno alla volta

Il 29 ottobre si celebra la giornata mondiale contro l’ictus cerebrale. A.L.I.Ce. Italia Onlus ci dà alcuni consigli su come comportarsi con una persona afasica
L’ictus cerebrale è una patologia grave nonchè disabilitante; ogni anno nel mondo colpisce circa 15 milioni di persone e rappresenta la terza causa di morte, la prima di invalidità e la seconda di demenza; nel nostro Paese sono circa 150.000 i soggetti colpiti e quelli che sono sopravvissuti, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 1 milione.
Anche quest’anno il tema scelto dalla World Stroke Organization (Organizzazione Mondiale dell’Ictus Cerebrale) e fatto proprio dall’Associazione A.L.I.Ce. Italia Onlus per celebrare la Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale è “Up Again After Stroke” per evidenziare che la vita dopo un ictus è possibile, incoraggiando le persone colpite e i loro familiari a non arrendersi, affrontando anche la delicata fase del post ictus senza demoralizzarsi e utilizzando tutti gli strumenti e aiuti a disposizione.
Tra le conseguenze maggiormente disabilitanti, che hanno un impatto devastante sulle attività della vita quotidiana, sull’autonomia, sulle relazioni e, in una parola, sulla qualità della vita delle persone colpite, dei loro familiari e dei caregiver c’è sicuramente l’afasia, Per la persona con afasia può essere difficile riuscire a seguire discorsi veloci, trovare le parole adatte da dire o comprendere frasi molto lunghe e complesse. Chi si trova a vivere con una persona afasica deve, innanzitutto, capire che convivere con un disturbo così grave può determinare cambiamenti di umore anche importanti e repentini e, quindi, sarebbe opportuno avere un atteggiamento rassicurante e positivo. La difficoltà di linguaggio non va interpretata come “rifiuto di parlare”: la persona afasica comunica come e quando può, riuscendo un attimo prima a dire una parola, ma subito dopo potrebbe manifestare difficoltà nel comunicare efficacemente il proprio pensiero.
Ecco dunque alcuni consigli per aiutare i caregiver e i familiari ad affrontare alcuni dei principali problemi quotidiani di comunicazione.