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Cervello - Fonte immagine Elisa Riva - Pixabay

Il 22 luglio si celebra la giornata mondiale del cervello. Obiettivo di quest’anno: no allarmismi per il NeuroCovid

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La Società Italiana di Neurologia fa chiarezza sul NeuroCovid: possibilità di conseguenze remote e non dimostrate.  Come è già stato registrato, il Covid19 può provocare complicazioni non solo per il sistema respiratorio, ma anche per quello neurologico. Si tratta della comparsa di sintomi infiammatori quali encefaliti, mieliti, miositi e altre complicanze neurologiche. Tuttavia non è dimostrato che queste siano direttamente correlate al virus e comunque la possibile relazione va valutata caso per caso.
Mal di testa anziani
Mal di testa persone anziane – Fonte immagine Andrea Piacquadio – Pexels
Gli studi
La SIN, Società Italiana Di Neurologia, fa chiarezza sulle possibili implicazioni neurologiche riportando degli studi anche italiani che evidenziano gli effetti che la pandemia ha portato. Il Covid-19 ha causato un elevato numero di complicanze neurologiche, con valori superiori al 50% soprattutto nei pazienti più anziani con sintomi respiratori tali da richiedere un ricovero ospedaliero. L’elemento nuovo è la possibilità che i soggetti colpiti dal virus COVID-19 possano sviluppare complicanze neurologiche anche a distanza di tempo dall’avvenuto contagio, così come anche in presenza di sintomi respiratori modesti. A tal riguardo, uno studio recente condotto in Inghilterra suggerisce che un coinvolgimento tardivo del sistema nervoso centrale e periferico rappresenta il 20% di tutte le complicazioni neurologiche.
Covid 19
Covid 19 – Fonte immagine Anna Shvets – Pexels
Dichiarazioni ufficiali
Tuttavia, come detto poco sopra, il Prof. Alessandro Padovani Segretario della SIN (Società Italiana di Neurologia) afferma: “Nonostante diversi autori abbiano riportato la possibilità di una invasione del virus SARS-COV-2 nelle cellule nervose – dichiara il Prof. Padovaniad oggi questa dimostrazione è riportata solo in condizioni sperimentali e non ci sono evidenze di infezioni virali nel cervello o nel midollo. Anzi, si può affermare che la possibilità di un interessamento diretto del virus nel cervello è abbastanza remota. Questo non significa che non siano possibili casi di coinvolgimento del sistema nervoso centrale e periferico durante l’infezione COVID-19, oppure a distanza di tempo, ma si può dire che tale evenienza è poco frequente”.
Mal di testa
Mal di testa – Fonte immagine Andrea Piacquadio – Pexels
I consigli
Cosa consigliare dunque a chi ha avuto un’infezione o è stato a contatto con pazienti Covid-19? Per prima cosa, si deve tener presente che in molti casi il contagio non provoca malattia o sintomi (casi asintomatici). In secondo luogo, la comparsa di un evento o disturbo neurologico non necessariamente comporta che la manifestazione neurologica sia correlata con l’eventuale contagio. Nei pazienti che sono stati contagiati, il consiglio è quello di riportare tempestivamente al proprio medico di famiglia eventuali disturbi, sia che siano insorti durante l’infezione che a distanza di tempo. Nel caso di disturbi persistenti, è fondamentale una valutazione specialistica neurologica. Leggi anche:
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