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Vaccino in gravidanza: indicazioni e consigli, l’esperta risponde

In quali casi fare attenzione e perché il vaccino è raccomandato anche in gravidanza. Ecco le informazioni necessarie per fare la scelta più giusta, affidandosi al proprio medico di base.

La gravidanza è un momento speciale e al tempo stesso delicato, nella vita di una donna. A maggior ragione in un contesto come quello attuale, che vede ancora non sconfitto il Covid-19. I medici consigliano il vaccino anche alle donne in attesa di un bimbo, sempre tenendo in considerazione la situazione soggettiva di ogni futura mamma.

A chiarire dubbi e timori è la dottoressa Daniela Galliano, medico chirurgo specialista in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione e Responsabile del Centro PMA IVI Roma

Ascolta l’intervista alla dott.ssa Galliano

Gravidanza e vaccino anti Covid-19

In Italia la campagna vaccinale sta interessando tutte le fasce d’età sopra i 12 anni, ma alle donne incinte, o che stanno cercando di avere figli, possono sorgere ancora forti dubbi sulle possibili conseguenze del vaccino sulla gestazione.

Daniela Galliano, Responsabile Centro PMA di IVI Roma

“Attualmente, nel nostro Paese, sono disponibili quattro tipi di vaccino anti-Covid – spiega la dottoressa Daniela Galliano -, da una parte ci sono Pfizer e Moderna che, rientrando nella categoria mRNA, contribuiscono a creare delle proteine comuni al Sars-Cov-2, sviluppando nell’immunità umorale degli anticorpi che ci difenderebbero dal virus, nel caso in cui venisse a contatto con il nostro organismo. Dall’altra ci sono AstraZeneca e Janssen, che contengono un adenovirus modificato che trasmette l’informazione genetica per la produzione della proteina Spike del virus”.

Gravidanza in sicurezza

Quali effetti può avere il vaccino sulla gravidanza

Dalle informazioni ricevute finora dalle autorità sanitarie, è lecito supporre che il vaccino non costituisca un rischio per l’embrione. Tuttavia, è opportuno aggiungere che attualmente non sussistono dati pubblicati su un effetto teratogeno del virus in pazienti che abbiano avuto il Covid-19 durante il primo trimestre di gestazione.

Esiste un vaccino appositamente indicato per le donne in gravidanza, e quali possibili restrizioni?

E’ sempre raccomandabile seguire le indicazioni del Ministero della Salute. Le pazienti che desiderano iniziare un percorso di fecondazione assistita e stanno per ricevere la prima o seconda dose di Pfizer o Moderna, non devono aspettare di completare il ciclo vaccinale per iniziare il trattamento. Possono ricevere la seconda dose secondo le prescrizioni mediche.

Alcuni paesi dell’UE raccomandano l’uso di vaccini di tipo mRNA per la vaccinazione delle donne incinte, in allattamento o che desiderano una gravidanza.

L’Agenzia europea per i medicinali (EMA), sull’uso di vaccini di tipo mRNA nelle donne incinte, certifica che gli studi sugli animali non hanno mostrato effetti dannosi. Tuttavia, i dati relativi all’uso di questi vaccini in donne in gravidanza sono limitati.

L’American Association of Gynecologists and Obstetricians, l’American Society for Reproductive Medicine (ASRM), la Maternal-Fetal Society e il Center for Disease Control (CDC) non raccomandano di limitare l’uso del vaccino nei pazienti che stanno pianificando una gravidanza, in chi è attualmente in gravidanza o in allattamento.

Il vaccino può proteggere i nascituro

Le donne che si vaccinano durante la gravidanza trasmettono gli anticorpi al feto?

Gli studi effettuati dimostrano che le donne vaccinate nell’ultimo trimestre di gestazione hanno trasmesso gli anticorpi al feto; tanto che, alla nascita, sono stati rilevati nel neonato gli anticorpi al virus. La trasmissione degli anticorpi è stata riscontrata anche attraverso il latte materno.

Le donne incinte sono più esposte al rischio di contrarre il Covid-19 in forma grave?

In generale, non è stato rilevato un maggior rischio di contrarre il COVID-19 per le donne incinte, al di là delle condizioni di rischio che presenta la donna proprio a causa della gestazione.

Aver avuto il Covid-19 può compromettere la fertilità e, dunque, il successo di un percorso di PMA?

Uno studio condotto presso le cliniche IVI in Spagna, da maggio a giugno 2020, su 46 pazienti che hanno avuto e superato il coronavirus ha dimostrato che la malattia non compromette la fertilità. Lo studio ha evidenziato che la malattia non influisce sullo stato della riserva ovarica femminile. Quindi, si può concludere che le possibilità di successo di un trattamento di PMA rimangono intatte anche dopo aver contratto il Covid-19.

Leggi anche il nostro articolo “Bere caffè durante la gravidanza fa male al nascituro”

Altri link utili: Ministero della Salute

Eva Franceschini

Fonte: Open Gate Italia

Fonte immagini: Pexels

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