Glaucoma, nuove frontiere per la cura. Il punto con il Prof. Stefano Miglior, presidente AISG
Dorotea Rosso 28, Set 2020
Si ampliano le frontiere per la cura del glaucoma. Dal recente congresso internazionale sulla patologia sono emerse nuove tecniche di cura e di intervento. Ma, come ci ha ricordato il prof. Stefano Miglior, presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio del Glaucoma, la prevenzione si conferma fondamentale.Ascolta l’intervista al prof. Stefano Miglior, Direttore della Clinica Oculistica del Policlinico di Monza, Università Milano Bicocca e Pres. AISG
Che cos’è il glaucoma
“Meglio parlare di glaucomi al plurale – ci ha spiegato il prof. Miglior – perché esistono diverse forme di glaucoma con sintomi ed evoluzioni diverse. Quello più comune si chiama glaucoma cronico, è piuttosto subdolo, si tratta di una malattia degenerativa a carico del nervo ottico che poi viene associata ad un aumento della pressione dell’occhio. Se trascurato e non preso per tempo può portare anche alla perdita della vista. Si sviluppa di solito intorno ai 40-50 anni e se non viene riconosciuto per tempo e quindi trattato adeguatamente può portare alla perdita della funzione visiva. Quindi è fondamentale riconoscerlo per tempo”.
Visite specifiche per riconoscere il glaucoma
“Il glaucoma cronico, la forma più comune, è quasi sempre asintomatico quindi la persona non si rende conto di avere un problema che se trascurato può degenerare anche in forme gravi. E’ fondamentale quindi sottoporsi a periodiche visite di controllo, anche senza la presenza di sintomi particolari, soprattutto superati i 40 anni. Il medico deve sapere riconoscere la malattia ma anche il paziente deve ricordarsi di farsi visitare dall’oculista con regolarità”.
L’incidenza del glaucoma sulla popolazione
Nel mondo occidentale il 50% dei soggetti affetti da glaucoma non sa di averlo. In Italia il 2% della popolazione, circa 1 milione 200 mila persone, potrebbe soffrine ma il condizionale è d’obbligo dato che, come detto, molti non ne sono consapevoli. Il glaucoma è più frequente dopo i 40 anni ma ci possono essere dei casi di malattia anche in pazienti più giovani.Le visite periodiche sono fondamentali
Prevenzione, migliore arma contro il glaucoma
“A metà settembre c’è stato il congresso dell’AISG, l’Associazione Italiana per lo Studio sul Glaucoma, ha detto il prof. Miglior. Si è trattato di un appuntamento virtuale a causa della pandemia ma comunque molto seguito con circa 1.500 persone che hanno assistito alle dirette streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione”.
Il Congresso Internazionale sul glaucoma
Nel corso degli incontri virtuali è stata messa a fuoco in particolare la diagnosi della malattia. Importante passo avanti anche sul fronte della cura: già dal 2021 verranno introdotte nuove classi farmacologiche che si sommano a quelle già in utilizzo.
Per quanto riguarda la parte chirurgica, si è parlato molto delle recenti introduzioni di piccoli devices che permettono di ottenere risultati simili alla chirurgia tradizionale. Semplificando: si tratta di tubicini da inserire all’interno dell’occhio che poi fuoriescono per far in modo che via sia un deflusso di umor acqueo in modo da abbassare la pressione dell’occhio. Questo è indispensabile per arginare gli effetti della malattia sulla qualità della vista.
Altro aspetto importante: l’utilizzo di molecole che possono supportare i trattamenti. Tali molecole possono essere usate come farmaci, in aiuto alle terapie farmacologiche.
Lo stato della ricerca sul glaucoma
“La ricerca nel campo delle malattie croniche – ha sottolineato il prof. Miglior – purtroppo non fa dei passi in avanti in tempi brevi perché sono malattie causate da più fattori. E’ importante mettere in linea tutte le pratiche fin qui conosciute proprio per dare più efficacia agli interventi.Paziente sottoposto a visita oculisticaRicordiamo sempre – ha concluso Miglior – che il successo del trattamento dipende sì da un’adeguata gestione del clinico ma anche da un’adeguata accettazione da parte del paziente. Portare avanti la terapia medica o fare l’intervento chirurgico quando è necessario è fondamentale e purtroppo molti pazienti non sempre seguono le indicazioni del medico con conseguenze molto gravi”. Leggi anche il nostro articolo sulle azioni di prevenzione al glaucoma
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