D’inverno questi pazienti soffrono maggiormente anche di ansia e insonnia. Il 25% soffre di depressione
Controlli della vista, audiolibri e verdure: le regole per migliorare la qualità di vita del paziente con glaucoma, soprattutto nei mesi più bui dell’anno. In autunno e d’inverno le giornate si accorciano, arrivano il freddo e la pioggia, fattori che già in una condizione di normalità contribuiscono a lasciar spazio a un po’ di tristezza. In chi soffre di questa patologia, le caratteristiche di queste stagioni possono provocare sbalzi d’umore, ansia, depressione e disturbi del sonno.
Glaucoma e depressione, lo studio
Questa correlazione è scientificamente dimostrata da uno studio pubblicato di recente sulla rivista Chronobiology International e condotto dai ricercatori dell’Università di Copenaghen. «Questo studio mette in evidenza che in pazienti affetti da questa patologia esistono differenze stagionali nella produzione di alcuni neuro-ormoni, come la melatonina e il cortisolo, che sono in relazione con il ritmo sonno-veglia, la qualità del sonno e l’umore – dichiara il professor Luciano Quaranta, già ordinario di Malattie dell’apparato visivo dell’Università di Pavia, e membro del consiglio direttivo della Società Oftalmologia Lombarda.

In particolare, lo studio dimostra che nel gruppo affetto da glaucoma nel periodo autunno/inverno la produzione di melatonina aumentava in maniera significativa nel confronto estate/inverno, contrariamente a quanto avveniva nel gruppo di controllo nel confronto estate/inverno. Differenze significative sono state riscontrate anche negli ambiti specifici sulla qualità del sonno e dell’umore nel confronto tra gruppo affetto da glaucoma con il gruppo di controllo.
A determinare queste reazioni sono delle cellule della retina fotosensibili, che sono un ‘sottogruppo’ delle cellule retiniche di cui il glaucoma provoca la morte. I ricercatori hanno scoperto che i pazienti mostravano una variazione stagionale nei livelli ormonali che non era presente nei soggetti sani. Questi cambiamenti neuro-ormonali possono contribuire all’aumento del rischio di disturbi dell’umore e del sonno osservati nei pazienti con glaucoma.
Le cellule della retina fotosensibili sono determinanti per favorire il sonno nel corso della notte e, in generale, per il riconoscimento da parte del corpo dei ritmi circadiani.
Diversi studi recenti hanno evidenziato la progressiva perdita di queste cellule con l’invecchiamento, che si aggrava nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. «I pazienti che soffrono di queste due patologie – dichiara l’oculista – hanno il 25-30% in meno di cellule della retina fotosensibili rispetto ai controlli sani di pari età».

Glaucoma: possibili disturbi psicologici e ansia
Ansia e depressione sono due degli aspetti psicologici maggiormente associati alla patologia in questione. Un’analisi condotta nell’arco di 25 anni su diversi pazienti oftalmici ha fatto emergere che ben il 25% dei pazienti con glaucoma soffre di depressione. In parte, ciò è dovuto alla paura della disabilità visiva e all’ansia della corretta aderenza ai regimi terapeutici prescritti.
«La funzione circadiana non è stata ancora ben studiata, ma può interferire con la qualità della vita di questi pazienti. Proprio per questo, i disturbi del sonno in queste persone dovrebbero essere presi in considerazione nell’ambito di una valutazione clinica più ampia, così da migliorare la qualità di vita – afferma il professor Quaranta.
Cos’è il glaucoma e come migliorare la qualità di vita dei pazienti
E’ una malattia cronica dell’anziano che può indurre chi ne soffre ad aver paura dell’isolamento e della mancanza di auto-sufficienza, provocando depressione e scadimento della qualità di vita già alterata anche dalle somministrazioni di farmaci ripetute durante la giornata. Inoltre, in questo periodo dell’anno tutti passiamo la maggior parte delle giornate in ambienti chiusi, dove la luce naturale viene sostituita per molte ore da quella artificiale con inevitabili ripercussioni sull’umore.
Come migliorare la qualità di vita del paziente con glaucoma nei mesi più bui dell’anno? Seguendo tre semplici regole: può essere utile affrontare questo delicato momento dell’anno con un controllo specialistico proprio in corrispondenza del “cambio di stagione” per verificare il regime terapeutico, lo stato della malattia e soprattutto rafforzare l’alleanza medico-paziente. In secondo luogo, per aiutarli a trascorrere l’inverno senza annoiarsi e sentirsi penalizzati dalla visione non perfetta, può essere utile sfruttare le nuove tecnologie come, per esempio, gli audiolibri e i podcast.

Infine, è importante assumere le giuste quantità di frutta e verdura, perché uno studio su Jama Ophtalmology, ha dimostrato che un maggiore apporto di nitrati, grazie al consumo di questi alimenti, è correlato a un rischio inferiore di insorgenza e progressione della malattia.
Quindi è molto importante consumare in abbondanza broccolo, cavolo, insalata, lattuga e spinaci, che sono i migliori veicoli dei nitrati, precursori dell’ossido nitrico, uno dei più importanti mediatori biochimici del nostro organismo, in grado di indurre il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi sanguigni. Nel glaucoma l’aumento della pressione intraoculare è causato dall’incremento delle resistenze nelle vie di deflusso: meglio scorre il sangue minore è il rischio di sviluppare la malattia.
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Ufficio Stampa Società Oftalmologica Lombarda