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Giornata Mondiale della Poliomielite

Giornata Mondiale Poliomielite, per un mondo senza polio

Una malattia terribile che negli anni passati ha causato migliaia di vittime, ma che grazia alla ricerca medica è stato possibile curare definitivamente, almeno nella maggior parte delle nazioni del globo. La Giornata Mondiale della Poliomielite, voluta nel 1988 dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con UNICEF, Rotary e CDC, vuol però dimostrare che molto ancora deve essere fatto per poterci dichiarare polio free

Giornata Mondiale della Poliomielite, cos’è la polio

La poliomielite è una patologia di origine virale, altamente contagiosa, che solitamente colpisce i bambini di età inferiore ai 5 anni, aggredendo il sistema nervoso e provocando un indebolimento degli arti. Nel caso la paralisi colpisca i muscoli del diaframma può provocare la morte per arresto respiratorio. Quella della polio è stata una delle epidemie più devastanti del XX secolo.

Tuttavia, alcuni dipinti di origine egizia, che ritraevano persone con arti non sviluppati, dimostravano già la presenza della malattia all’epoca. La poliomielite non è curabile, ma può essere prevenuta tramite vaccinazione. In Italia, l’ultimo caso risale al 1982, mentre il 21 giugno 2002 la nostra nazione è stata definita polio free.

Giornata Mondiale della Poliomielite, infermiere in un reparto per malati di poliomielite

La storia

Fu Jakob Heine nel 1840 a riconoscere la malattia, ma spettò a Karl Landsteiner identificare il poliovirus nel 1908. La polio cambiò il volto stesso degli ospedali che, dovendo fronteggiare migliaia di ammalati, vennero organizzati in maniera differente. Nacquero così, intorno agli anni ’50, le terapie intensive, la prima in assoluto per opera dell’anestesista danese Bjørn Ibsen. In questi reparti specializzati erano presenti i famosi polmoni d’acciaio, necessari ai pazienti che non riuscivano a respirare autonomamente.

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I vaccini

Come detto, la poliomielite non è curabile, ma grazie ai due vaccini voluti da Jonas Salk e Albert Savin è stato possibile debellare la malattia, riducendone l’incidenza al minimo storico di 223 casi nel 2012. La poliomielite è ancora presente in alcuni nel sud dell’Asia e in Nigeria. Il primo vaccino, sviluppato da Salk e testato nel 1954, era composto da poliovirus inattivati da iniettare.

Il vaccino di Sabin, distribuito su una zolletta di zucchero, era quindi orale. Sabin, lo ricordiamo, rinunciò ai soldi del brevetto per diffondere il vaccino anche tra le popolazioni più povere. «È il mio regalo a tutti i bambini del mondo» disse il medico e virologo polacco, naturalizzato americano.

Giornata Mondiale della Poliomielite, piccoli pazienti negli anni '50