La prevenzione preserva i nostri occhi. Test in rete per alcune malattie oculari possono salvare la vista
«L’occhio pesa appena lo 0,27% del corpo umano, ma riceve più dell’80% delle informazioni che ci giungono dall’ambiente. La nostra vista è un dono tanto prezioso quanto delicato: come possiamo difenderla?» . È quanto riporta IAPB – Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – nel suo sito in occasione della Giornata Mondiale della vista.
Prevenzione e diagnosi precoce preservano la vista e la qualità di vita degli anziani rendendo più curabili possibile le patologie oculari tipiche della terza età.
“L’anzianità” in ambito oculistico non coincide propriamente con i canonici 65 anni? Ne abbiamo parlato con il Dott. Luca Menabuoni, Presidente di AIMO – Associazione Italiana Medici Oculisti.
Ascolta l’intervista integrale al dott. Menabuoni nel podcast che segue.
«In effetti l’anzianità in ambito oculistico non coincide propriamente con l’età canonica della senilità, ovvero 65 anni. – afferma il dott. Menabuoni -. Le patologie oculari cominciano prima, pertanto è bene iniziare a fare visite preventive dai 40- 45 anni in quanto, il glaucoma, una delle malattie oculari più subdole conosciuto come il “ladro silenzioso della vista” che colpisce circa 1 milioni di italiani, inizia a “rubare la vista ” proprio in questa fascia di età e il glaucoma cronico ad angolo aperto si scopre solo con una visita.
È fondamentale arrivare presto, diagnosticarlo in fase iniziale, il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia: manifesta con una perdita del nostro campo visivo che inizia nelle porzioni più periferiche coinvolgendo progressivamente le porzioni centrali del campo visivo compromettendo notevolmente la vista. Il glaucoma è insidioso, ci permette di il recupero della funzionalità e di stabilizzare la malattia solo attraverso la perizia dell’oculista con farmaci, chirurgia e para-chirurgia e qui richiede davvero uno sforzo clinico, diagnostico, terapeutico da parte di tutti. Il glaucoma è una malattia paragonabile ad un puzzle che va messo insieme e solo l’oculista è in grado di coordinare le terapie.
Le principali tipologie di farmaci per curare il glaucoma sono tre: betabloccanti, inibitori, prostaglandine. Tuttavia sono farmaci non privi di effetti collaterali, uno su tutti disturbano la superficie oculare. Come già detto, per intraprendere una cura è necessario fare delle valutazioni e avere una visione d’insieme: l’età del paziente e la sua prospettiva di vita.

Facciamo una precisazione, l’ipertensione oculare in un paziente non sempre coincide con il glaucoma
È così. L’ipertensione oculare (aumento della pressione dell’occhio) è solo uno dei fattori di rischio del glaucoma, gli altri sono: l’età, il genere, la razza e il posto dove siamo nati, in alcune zone il glaucoma è endemico. Sono fattori che non è possibile controllare, mentre la pressione dell’occhio la possiamo gestire con la terapia farmacologica o chirurgica.
Nell’anziano il difetto visivo non curato si riflette molto sulla qualità della vita. Secondo alcuni dati, l’80% della compromissione della vista in età avanzata può essere corretta anche solo cambiando gli occhiali e chirurgicamente.
«Correggere la funzione visiva di un anziano con la chirurgia è più difficile, più semplice farlo con gli occhiali. Certo la compromissione visiva ad una certa età è messa sotto pressione da altre patologie come ad esempio la cataratta facilmente risolvibile con la chirurgia e in modo ottimale grazie all’apporto tecnologico con lenti intraoculari che consentono di vedere bene sia da lontano che da vicino non avendo limiti e i difetti delle vecchie lenti intraoculari multifocali.»
La prevenzione, possiamo parlare di autodiagnosi in oculistica?
«Certamente sì. Un esempio è la terza grande patologia dell’anziano, la maculopatia degenerativa con 200 diagnosi al giorno in Italia ed è una delle cause più frequenti di cecità dell’anziano. Si tratta di una patologia che porta ad un deterioramento della vista e si può controllare con iniezioni nel corpo vitreo. Nel caso della maculopatia secca (o atrofica), la forma più frequente di degenerazione maculare che purtroppo non risponde bene ai farmaci, è importante arrivare nelle prime fasi.
Questo può avvenire con l’autodiagnosi, attraverso dei test molto semplici, ad esempio il test di Amsler utile per controllare in modo semplice il proprio campo visivo centrale, uno strumento di diagnostica che aiuta a rilevare difetti visivi causati da imperfezioni della retina, in particolare della macula, del nervo ottico. Si tratta di una griglia di 10 cm x 10 cm composta da alcune linee verticali e altre orizzontali, semplice da fare e facilmente reperibile in internet: coprendo un occhio alla volta si guarda direttamente al centro della griglia con l’occhio scoperto. Se una qualsiasi zona della griglia appare distorta, ondulata, sfocata o scura, contattare immediatamente l’oculista. Il test di Amsler dovrebbe essere presente ovunque: negli autobus, nelle scuole, ai giardini pubblici e in altri luoghi di grande passaggio di persone, soprattutto anziane.
Prevenzione. Attenzione alle attività sportive!
Autoproteggersi mentre si pratica lo sport. Ci sono degli sport quasi da contato che stanno emergendo. Ad esempio il Padel, dove si gioca ravvicinati e la palla rimbalza molto e con una certa violenza. Il trauma oculare di chi pratica questo sport è aumentato rispetto alle altre attività e i traumi possono avere un’entità importante. Per proteggersi basta usare dei semplici occhiali appositi che vendono nei negozi di articoli sportivi.
Fonte immagini: Unsplash/Canva