Il 7 Aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute (World Health Day), istituita dalla prima Assemblea mondiale della salute nel 1948. La data scelta celebra anche la fondazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). Lo scopo di questa giornata è da sempre garantire un sistema sanitario equo per tutti, cercando di procurare assistenza anche a coloro che necessitano di cure ma che non riescono ad accedervi a causa della situazione sociale ed economica disagiata. L’obiettivo è dunque creare un mondo più giusto e più sano.
La salute senza disuguaglianze
Nonostante ogni anno venga proposta una diversa tematica, negli ultimi 50 anni sono emerse tre grandi situazioni che hanno determinato fortemente quest’ultimo periodo. Si tratta della salute mentale (da poco introdotta ufficialmente come patologia invalidante), l’assistenza materna e infantile, il cambiamento climatico. Sono solo tre aspetti della salute globale che sono stati messi alla luce per aumentarne sempre più la consapevolezza delle comunità, non solo nelle giornate dedicate, ma anche durante l’arco di tutto l’anno; molte iniziative a riguardo, infatti, sono state messe in pratica da diverse nazioni al fine di garantire equità.

Secondo L’OMS, la salute è fondamentale per la felicità e il benessere dell’uomo. Un uomo con una buona salute sarà un uomo forte, produttivo e con maggiori possibilità di sopravvivenza. La sopravvivenza di un Paese e la buona salute determinano anche un sistema economico più fruttuoso, ecco perchè si deve partire dalla cura delle persone, sia dal punto di vista fisico che mentale. Entrambi i fattori infatti, sono ugualmente considerati fondamentali.
Nonostante l’attenzione verso queste tematiche faccia parte di molti progetti di governatori e di molte abitudini quotidiane dei cittadini, le diseguaglianze sono ancora un problema rilevante delle zone più povere del mondo, ma anche in tante famiglie europee e italiane. Un sistema sanitario che deve fronteggiare questo forte divario, troverà molte difficoltà nel garantire un servizio efficiente, ecco perchè è importante cercare di offrire in primis l’opportunità a tutti di accedere facilmente ai servizi sanitari e di assistenza.
Piani globali sulla salute e l’arrivo della pandemia
Il Covid-19 ha colpito duramente tutti i paesi, ma il suo impatto è stato più duro su quelle comunità che erano già vulnerabili, che sono più esposte alla malattia, che hanno meno probabilità di avere accesso a servizi sanitari di qualità. Molti disagi già esistenti dunque si sono amplificati a causa della pandemia e l’impatto sul sistema sociale ed economico di tutte le nazioni è stato, nella maggior parte dei casi, davvero devastante.

A partire proprio dalla recente pandemia dunque, L’OMS aveva lanciato la campagna #VaccinEquity, invitando i paesi e le compagnie farmaceutiche alla solidarietà per raggiungere questo traguardo prima del 7 aprile 2021, Giornata mondiale della Salute. Quest’azione mirava non solo a contrastare la pandemia, ma soprattutto le crescenti disuguaglianze che si trovano alla base di molte sfide globali in ambito sanitario, in cui i paesi ricchi hanno una posizione privilegiata.
I vaccini consentirebbero quindi di aumentare la capacità di risposta alla pandemia di questi paesi, andando a tutelare l’azione del personale sanitario qualificato, oggi più essenziale che mai. Ciò che si continua a chiedere ai leader mondiali è concentrarsi ogni giorno sulle problematiche che affliggono in primis le persone più disagiate, ponendo l’attenzione su di esse in fase dei processi decisionali. Una buona salute senza disparità significa avere un mondo migliore per tutti.
L’iniziativa
Decine di artisti e personalità, fra le più amate e popolari dello spettacolo e della cultura, per il 7 aprile, si ritroveranno in diretta Facebook sulla pagina Right2cure/DirittoallaCura, con la conduzione di Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura: https://www.facebook.com/right2cure.it. La diretta durerà dalle 18.00 alle 19.30 per sostenere la campagna un click per “liberare” i brevetti dei vaccini dalle case farmaceutiche. L’obiettivo della Campagna Europea Diritto alla Cura, promossa in Italia da un gruppo di personalità di prestigio, a cui aderiscono ad oggi 94 Organizzazioni, è quello, appunto, di raccogliere 1 milione di firme, utilizzando lo strumento dell’ICE, Iniziativa Cittadini Europei, per obbligare l’UE a modificare gli accordi commerciali con una sospensione, almeno temporanea, dei brevetti dei vaccini. Sospensione richiesta di India e Sudafrica, con il sostegno di un centinaio di Paesi alla riunione del WTO dello scorso 11 marzo e fino ad ora contrastata da Usa-Ue-Uk-Giappone-Brasile-Canada-Svizzera-Australia e Singapore: una pesante e pericolosa battuta d’arresto per il diritto alla salute della comunità mondiale.
Per la raccolta firme, è possibile collegarsi qui www.noprofitonpandemic.eu/it.
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Redazione
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