favorite
Tags
Giornata Mondiale del Rene

Giornata mondiale del rene, oltre 4 milioni di italiani soffrono di patologie renali 

Condividi

Prevenzione, nuove cure farmacologiche e terapia dietetetico-nutrizionale possono aiutare i pazienti a gestire nel tempo le malattie al rene. 9 marzo, Giornata Mondiale del Rene

Il 9 marzo ricorre la Giornata mondiale del rene. Grazie ai progressi della scienza, anche farmacologica, giocando d’anticipo con la prevenzione, e facendo leva sui benefici offerti dalla terapia dietetico-nutrizionale, il carico della malattia renale cronica, per pazienti e caregiver, può e deve essere attenuato e gestito nel tempo.

Giornata mondiale del rene – immagine: Canva

Lo vuole ricordare la comunità medico-scientifica in occasione della Giornata Mondiale del Rene del 9 marzo, accendendo i riflettori soprattutto sulla necessità di rafforzare le strategie di prevenzione per ridurre l’impatto della malattia e i costi sociali ed economici ad essa correlati.

In Italia, la malattia renale cronica interessa circa il 10% della popolazione adulta, percentuale che sale al 50% in presenza di comorbidità quali diabete, ipertensione arteriosa, obesità e ipercolesterolemia1. La malattia si presenta senza sintomi evidenti, e per questo, non di rado, rimane a lungo non diagnostica, determinando ritardi nell’accesso ai percorsi di cura e importanti ripercussioni sullo stato di salute di chi ne è colpito.  

“Quest’anno il tema della Giornata Mondiale è ‘Prepararsi agli imprevisti sostenendo le persone vulnerabili’: le persone con malattia renale cronica sono persone fragili, maggiormente esposte a rischi rispetto ad altre malattie e con importanti bisogni di salute che vanno soddisfatti e tutelati” – commenta Massimo Morosetti, Presidente FIR – Fondazione Italiana Rene. 

“Partendo da appropriati sistemi di diagnosi e terapia è possibile prevenire l’insorgenza della malattia renale cronica e soprattutto scongiurare complicazioni, a beneficio della salute dei milioni di persone che ne sono affetti. Accanto alle terapie farmacologiche oggi disponibili è essenziale abbinare una adeguata terapia dietetico-nutrizionale: è solo dal connubio di questi due elementi che può essere implementata una strategia in grado rallentare significativamente la progressione della malattia ed evitare la dialisi”.

Giornata mondiale del rene – immagine: Canva

La Malattia del rene cronica può avere un impatto notevole sulla qualità di vita e sull’autonomia dei pazienti, in particolar modo per coloro che sono costretti a ricorrere alla terapia dialitica. Per questo, è fondamentale giocare d’anticipo ed evitare che la malattia si manifesti o comunque per rallentarne la progressione, e l’adozione di comportamenti alimentari corretti rappresenta una strategia essenziale per vincere questa partita.

“Le persone con malattia renale cronica sono spesso poco consapevoli dell’importanza della Terapia Dietetico-Nutrizionale (TDN). Questo gioca un ruolo importantissimo per garantire un adeguato bilancio energetico e consentire una migliore gestione della patologia renale” – dichiara Ersilia Troiano, Presidente ASAND – Associazione Scientifica Alimentazione, Nutrizione e Dietetica. “La TDN è una vera e propria terapia e, come tale, al pari di qualsiasi altra terapia, farmacologia e non, deve essere elaborata sugli effettivi bisogni del paziente. Oltre agli aspetti clinici legati alla malattia, il dietista dovrà tenere in considerazione anche i gusti, le abitudini e le aspettative del paziente che deve rimanere il centro dell’intervento dietetico”.

Malattie del rene, un supporto dal cibo – immagine: Canva

“Per ridurre l’incidenza dei casi di insufficienza renale è necessario intervenire sulla malattia renale fin dalle fasi più precoci della malattia” – aggiunge Gaetano Piccinocchi, SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. “Per fare questo è essenziale implementare dei percorsi di diagnosi e presa in carico strutturati e condivisi fra gli specialisti coinvolti (nefrologi, cardiologi, diabetologi ecc) e i medici di medicina generale, perché è sul territorio che deve nascere una strategia d’intervento attiva.

È compito del medico di medicina generale effettuare screening per la ricerca della patologia nei soggetti a rischio ed è in sinergia con gli specialisti che deve essere attivato e monitorato il percorso di cura della persona con MRC a tutela dei migliori outcome di salute”.

Fonte: ufficio stampa Value Relations

Con la disponibilità della Società Italiana di Nefrologia (SIN) presieduta dal Dott. Stefano Bianchi, attraverso il

Numero Verde 800 96 22 56 i nefrologi offriranno il supporto informativo per contrastare una malattia che silenziosamente si cela, rimanendo misteriosamente nascosta, salvo svelarsi quando il danno è stato già arrecato. Occorre si sappiano i fattori predisponenti alla malattia renale cronica (MRC), che sono il diabete e l’ipertensione arteriosa. Bisogna far intendere come bastino pochi controlli, una volta all’anno, perché la MRC possa essere diagnosticata per tempo: esame urine, ACR, creatininemia, rilevazione periodica della pressione arteriosa. La prevenzione, seguendo una corretta alimentazione e stili di vita adeguati, la diagnosi precoce e terapie innovative possono rallentare la progressione della MRC, allontanando sempre più i trattamenti sostitutivi della funzione renale, quali la dialisi o il trapianto.

Ministero della Salute