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Giornata mondiale del Diabete 2021, #FaiLuceSulDiabete

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La metà delle persone che vivono con il diabete non sanno di averlo. Entro il 2045 si stima che le persone con diabete nel mondo saranno oltre 700 milioni. Tre persone con diabete su 4 vivono in Paesi a reddito medio/basso e metà delle persone che hanno bisogno di insulina non possono accedervi

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, la Società Italiana di Diabetologia (SID) e l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) affrontano i temi caldi del momento: dall’accesso a farmaci e device innovativi, ancora a macchia di leopardo sul territorio nazionale, alla riprogrammazione dell’assistenza diabetologica, secondo la filosofia del Pnrr e con gli strumenti della telemedicina.

Il tema della Giornata Mondiale del Diabete di quest’anno è: L’accesso alle cure per il diabete: se non ora quando?. Un argomento che merita una sottolineatura e un’adeguata sensibilizzazione, visto che a 100 anni dalla scoperta dell’insulina, ancora molti farmaci e tecnologie per la cura del diabete restano fuori dalla portata di tante persone che ne avrebbero bisogno.

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 “L’accesso alle cure – afferma Agostino Consoli, presidente della SID – deve essere garantito a tutti i cittadini con questa patologia, in maniera quanto più possibile uniforme su tutto il territorio nazionale. Questo vuol dire che non è accettabile che vi siano venti e più servizi sanitari diversi in Italia, uno per ogni Regione. Sarebbe inoltre importante che i Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) per il diabete fossero condivisi tra le diverse Regioni e, se non proprio uguali, fossero perlomeno molto simili tra loro”.

 “La comparsa del coronavirus Sars-Cov-2 ha causato serie ripercussioni sul Servizio Sanitario Nazionale, mostrandone tutte le fragilità, per lo più legate ad una organizzazione frammentata, senza integrazione tra i diversi luoghi dell’assistenza (ospedale, territorio, RSA, consultori, ambulatori) e non attrezzata per la cura delle persone più fragili – commenta Graziano Di Cianni, presidente dell’AMD – Non eravamo preparati. Ma nel prossimo futuro, anche grazie alle risorse stanziate dal PNRR, sarà possibile intervenire concretamente per ridisegnare la diabetologia nel post-Covid, sulla base di alcuni principi fondamentali: prossimità, innovazione, digitalizzazione, ricerca, competenze professionali e sostenibilità”.

“Il Ssn dà, almeno in teoria, il diritto alle persone con diabete di godere di un’omogeneità delle cure al fine di controllare la glicemia e prevenire le complicanze croniche della malattia. Purtroppo – constata Angelo Avogaro, presidente eletto della SID – questo nella realtà non accade, a causa di una distorsione nella gestione delle malattie croniche a livello delle singole Regioni. Ma l’accesso e l’omogeneità delle cure sono dei diritti inalienabili per i cittadini affetti da diabete. La SID auspica che in tutte le Regioni italiane, in modo uniforme, il cittadino interessato da questa malattia possa essere seguito da un team diabetologico formato da specialisti e possa ricevere un counseling adeguato per ottimizzare lo stile di vita e l’aspetto psicologico”.

“L’innovazione tecnologica in ambito diabetologico ed in particolare nella gestione del diabete di tipo 1 ha fatto passi da gigante in questi ultimi anni – dichiara Riccardo Candido, vice presidente dell’AMD – A breve saranno disponibili anche penne ‘intelligenti’ per la somministrazione di insulina che mantengono in memoria le unità somministrate ed il tempo della somministrazione”.

La richiesta unanime è che siano istituiti, oltre a quelli già presenti in ambito ospedaliero, sia nelle case di Case di Comunità sia negli ospedali di comunità, dei team diabetologici, costituiti da medici specialisti che identifichino e trattino i cittadini con nuova diagnosi di diabete e, ove possibile, li riferiscano ai servizi di diabetologia ospedalieri.

Oggi chi lo desidera può accendere una candela o una luce sui propri davanzali e poi pubblicarne una foto con l’hashtag #FaiLuceSulDiabete sui profili Facebook di AMD @AMDAssociazioneMediciDiabetologi e di @Fondazione Diabete Ricerca Onlus.

Leggi anche il nostro articolo sui risultati di una ricerca dell’Università di Padova sulle cellule staminali come frontiera per le cure

Redazione

Fonte: sito SID

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