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17 maggio, Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa. I consigli

Oggi 17 maggio, si celebra la 19° “Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa”, promossa in tutto il mondo dalla World Hypertension League. Anche quest’anno la giornata è accompagnata dallo slogan “Misura bene e controlla la tua pressione per vivere più a lungo”. In Italia l’appuntamento annuale vede protagonista la Società Italiana Ipertensione Arteriosa-SIIA. Nel nostro Paese almeno il 30% delle persone, soffre di  ipertensione arteriosa, ma non lo sanno. Sotto i riflettori gli stili di vita? Possiamo fare prevenzione? La parola agli specialisti di Humanitas.

Ogni anno in Italia 280 mila persone muoiono per malattie cardiovascolari causate dalla pressione alta. Da 19 anni i celebra la “Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa“, promossa in tutto il mondo dalla World Hypertension League. Anche quest’anno la giornata è accompagnata dallo slogan “Misura bene e controlla la tua pressione per vivere più a lungo”. In Italia l’appuntamento vede protagonista la Società Italiana Ipertensione Arteriosa-SIIA. Nel nostro Paese almeno il 30% delle persone e iperteso ma non lo sa.

Che cos’è l’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione arteriosa è una condizione del nostro corpo caratterizzata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie, che è determinata dalla quantità di sangue che viene pompata dal cuore e dalla resistenza delle arterie al flusso del sangue. Interessa circa il 30% della popolazione adulta sia maschi che femmine, nelle donne, l’ipertensione è più frequente dopo la menopausa.

I rischi della pressione arteriosa elevata

E’ bene chiarire che l’ipertensione arteriosa non è una malattia, ma un fattore di rischio, una condizione che favorisce l’insorgere di altre malattie cardiovascolari quali l’angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebrale. E’ pertanto fondamentale individuarla e curarla. Dobbiamo fare una distinzione: l’ ipertensione arteriosa sistolica quando sale solo la pressione massima e capità maggiormente gli anziani e i grandi anziani (ultranovantenni ) con pressione minima bassa. L’ipertensione diastolica invece si verifica quando si alterano i valori della pressione minima, capita nei soggetti giovani. L’ ipertensione sisto-diastolica si verifica quando i entrambi i valori di pressione (minima e massima) sono superiori alla norma.

Quali son le cause?

L’ipertensione arteriosa può essere primaria e secondaria. Nell’ipertensione arteriosa primaria (o essenziale), che rappresenta il 95% dei casi di ipertensione, non esiste una causa precisa. Solo nel restante 5% dei casi, invece, l’ipertensione secondaria è la conseguenza di malattie, congenite o acquisite, che coinvolgono il cuore, i vasi, i reni, i surreni, da qui la definizione di secondaria.

In alcuni casi l’aumento pressione arteriosa dipende dall’uso (esagerato) di liquirizia, gli spray nasali, l’assunzione di farmaci quali il cortisone e la pillola anticoncezionale, la cocaina e le amfetamine. E’ sufficiente sospendere l’assunzione di queste sostanze, per riportare i valori alla normalità.

Quali sono i sintomi dell’ipertensione?

La pressione alta non sempre si manifesta con sintomi poichè il corpo si abitua all’aumento in maniera graduale. Inoltre i sintomi legati all’ipertensione arteriosa non sono propriamente specifici e a voltre non sono presi in considerazione. I piuù comuni sono Tra i sintomi più comuni rientrano: il mal di testa, soprattutto al mattino, stordimento e vertigini, ronzii nelle orecchie (acufeni), perdita di sangue dal naso (epistassi).

Proprio per la scarsità di sintomi e la loro aspecificità, talvolta il paziente non si renfe conto di avere la pressione sanguigna alta. Per questa ragione è importante misurarla periodicamente, una diagnosi tempestiva previene malattie cardiovascolari importanti.

Quali sono i fattori di rischio

La familiarità, la pressione arteriosa aumenta con l’avanzare dell’età a causa dei cambiamenti che si verificano a carico dei vasi arteriosi (invecchiando, diventano più rigidi), il sovrappeso, il diabete, il fumo di sigaretta, lo squilibrio di sodio e potassio: mangiare cibi troppo salati ed, in generale, una dieta troppo ricca di sodio o troppo povera di potassio, l’abuso di alcool, lo stress fisico ed emotivo.

La diagnosi

Come già detto, la misurazione della pressione arteriosa viene espressa attraverso due valori, pressione sistolica (massima) e pressione diastolica (minima). Tra un battito e l’altro il muscolo cardiaco si contrae (sistole) e si rilassa (diastole). I valori normali per la popolazione adulta sono compresi entro i 140/85 mmHg. Pertanto, si parla di ipertensione quando uno o entrambi i valori di pressione sono costantemente superiori alla norma.

Pixabay/ Il flusso di sangue nelle arterie

La diagnosi di ipertensione arteriosa consiste nel sottoporsi periodicamente a misurazioni della pressione. In caso contrario, può succedere che si arrivi tardi quando i valori pressori fuoti dalla norma da molto tempo abbiano già danneggaito il nostro organismo anche con eventi acuti: infarto miocardico, ictus cerebrale.

Per questo una volta fatta diagnosi è importante è utile è utile sottoporsi ad alcuni esami che permettono di capire se l’ipertensione ha già danneggiato i vasi, il cuore, i reni, aiutando il medico nella definizione del profilo di rischio cardiovascolare dei pazienti e nella scelta della terapia antiipertensiva più adatta.

Unsplash/ Importante controllare i valori pressori

La curare dell’ipertensione? Farmaci e stili di vita

Il trattamento dell’ipertensione arteriosa, anche quando preveda il ricorso a farmaci, deve essere accompagnato dai cambiamenti nello stile di vita. La terapia ha l’obiettivo di normalizzare la pressione entro i 140/85 mmHg

La dieta

Oltre ai farmaci c’è molto altro da fare. In caso di pressione alta si raccomnada di adottare una dieta povera di sale, fare 30 minuti di attività fisica al giorno (camminata veloce o di cyclette), il controllo del peso corporeo e la perdita di peso se necessario, l’astensione dal fumo di sigaretta, un consumo controllato di alcoolici, no essere la sola terapia prescritta dal medico, e possono essere efficaci nel riportare la pressione arteriosa a valori normali ma può essere necessario anche una terapia farmacologica.

Contro l’ipertensione evitare cibi salati

Terapia Farmacologica

È importante sapere che la terapia antiipertensiva è una terapia cronica, che va assunta per molti anni.

A disposizione ci sono molti farmaci ed agiscono sul controllo della pressione arteriosa con meccanismi diversi; sono tutti efficaci e sicuri, e la scelta del tipo di antiipertensivo da utilizzare viene fatta dal medico sulla scorta della storia del paziente e della presenza di altre patologie associate.

In alcuni pazienti l’uso di un solo antiipertensivo è sufficiente per normalizzare la pressione arteriosa, in altri è necessario
ricorrere all’associazione di più farmaci, che agendo con meccanismi diversi concorrono al controllo della pressione, le riposte dei paziente alle terapie sono molto diverse. Può capitare che dopo anni di terapia si richieda un cambiamento, un’aggiustamento, dipende più dalla perdita di efficacia del farmaco dal cambiamento della pressione arteriosa.

In alcuni pazienti, l’utilizzo anche di 4-5 farmaci antiipertensivi a dosaggio pieno non è sufficiente a controllare la pressione arteriosa; si parla, in questi casi, di ipertensione arteriosa resistente. Recentemente sono state proposte nuove terapie non farmacologiche per il trattamento di queste forme di ipertensione arteriosa.