
Giornata Mondiale contro l’AIDS; AMCLI: la sfida si vince implementando la diagnosi precoce
Milano, 27 novembre 2018 – Oggi in Italia la lotta all’HIV sta impegnando fortemente il fronte della diagnosi, per scovare il sommerso, ben maggiore di quanto si creda, anche inconsapevolmente in soggetti eterosessuali, e mettere in trattamento le persone sieropositive. Dopo i grandi studi che hanno dimostrato che le persone con replicazione virale ben controllata dalla terapia antiretrovirale non trasmettono l’infezione, tutte le linee guida raccomandano l’inizio del trattamento subito dopo la diagnosi, senza aspettare i segni di deterioramento immunitario. Occorre quindi accrescere l’impegno per spingere i soggetti potenzialmente esposti ad accedere ai test diagnostici che sono proposti nel rispetto della massima riservatezza e che permettono, individuata la positività al virus, di iniziare tempestivamente il trattamento.
È questo l’auspicio che AMCLI – Associazione Microbiologi Clinici Italiani in occasione della giornata mondiale contro l’AIDS che si celebra sabato 1 dicembre prossimo. Secondo i dati di UNAIDS relativi al 2017, nel mondo le persone colpite da virus sono 36,9 milioni, con una media di 1,8 milioni di nuovi casi l’anno. Le persone in trattamento sono 21,7 milioni (il 57% degli infetti). Un dato questo in crescita di 2,3 milioni rispetto al 2016 e di 8 milioni rispetto al 2010. Sono stati 940mila i decessi correlati all’infezione dell’AIDS nel 2017, in calo rispetto ai 1,4 milioni del 2010 e ai 1,9 milioni del 2004.
Oggi si stima che almeno il 10% delle persone HIV-positive (su un totale di circa 130.000 infezioni in Italia, dati UNAIDS) è inconsapevole del proprio stato di infezione. Questa quota di infezioni non diagnosticate è la principale fonte delle nuove infezioni, e va fatto ogni sforzo per ridurne la portata. Proprio l’inconsapevolezza dell’infezione porta questi soggetti a non adottare i più elementari sistemi di protezione, facendosi involontariamente portatori e diffusori dell’infezione in fasce sempre più ampie della popolazione. “Si stimano tra 13 e 18mila infezioni non diagnosticate in Italia. Un dato allarmante che deve essere ridotto, sia attraverso una continua sensibilizzazione sulla infezione e sulle modalità di trasmissione sia con l’incentivazione dei test diagnostici” ricorda Maria Capobianchi, membro del consiglio direttivo dell’Amcli e direttore del Laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”.
In corrispondenza della giornata mondiale dell’AIDS si moltiplicano le iniziative per diffondere la cultura della consapevolezza e favorire l’accesso al test. In molte sedi, ospedali, ambulatori, ma anche associazioni laiche, vengono promossi i test, anche nelle formulazioni rapide, in completa gratuità e anonimato.
“Le persone che risultano positive in prima battuta devono essere avviate alla conferma diagnostica presso un laboratorio accreditato, e, se confermate, avviate alla presa in carico in centri specializzati nel trattamento antiretrovirale” ricorda Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI e Direttore dell’Unità Operativa di Microbiologia dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Ovest Milanese.
AMCLI – Associazione Microbiologi Clinici Italiani – è stata costituita nel 1970 ed è articolata su delegazioni regionali. L’associazione scientifica ha sede a Milano ed è attualmente presieduta dal prof. Pierangelo Clerici, Direttore U.O. Microbiologia A.S.S.T Ovest Milanese, Legnano. Tra le finalità statutarie di AMCLI, lo sviluppo della Microbiologia clinica. Una delle peculiarità della società scientifica è operare attraverso gruppi di lavoro su specifiche materie d’interesse. Tra questi spiccano quello sulle Infezioni Sessualmente Trasmissibili, sulle infezioni nei Trapianti d’organo, sulle infezioni nell’anziano e nei neonati, sulla Neurovirologia, sulle Infezioni nel paziente critico, sulle infezioni materno-fetali, sull’immunologia e sulle malattie parassitarie.
Fonte: Ufficio Stampa Aures s.n.c.
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