Si è concluso a Padova il XX Congresso dell’AGEO, l’Associazione Ginecologi Extra Ospedalieri. Vaccini, menopausa e microbioma tra i temi in primo piano
In Veneto 9 donne in gravidanza su 10 hanno scelto di vaccinarsi contro il Covid-19 per proteggere se stesse e il nascituro, contro la media italiana di 1 su 5. Merito soprattutto del ruolo chiave dei ginecologi extra ospedalieri, i ginecologi che lavorano al di fuori delle strutture ospedaliere o universitarie, alcune migliaia di professionisti in Italia, che mantengono un dialogo aperto e continuativo con le loro assistite, rimangono aggiornati sulla loro storia clinica, infondono fiducia, quindi diventano punto di riferimento anche nelle decisioni più delicate.
E’ quanto emerso a Padova dove si è tenuto il Congresso nazionale “La specificità del ginecologo ambulatoriale per la salute della donna”, promosso dall’A.G.E.O, l’Associazione Ginecologi Extra Ospedalieri, composta in prevalenza da ginecologi territoriali, consultoriali o liberi professionisti.
Abbiamo tirato le somme del congresso proprio con la dott.ssa Antonella Agnello, ginecologa, referente nazionale per il Veneto di AGEO, Associazione nazionale ginecologi extra ospedalieri.
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E’ stata una tre-giorni di dialogo, dibattito, confronto e approfondimento su temi “caldi” quali il Covid-19 e la vaccinazione in gravidanza, quella patologia misconosciuta che è l’endometriosi, le nuove frontiere della contraccezione, le ultime evidenze in materia di menopausa, la terapia ormonale sostitutiva, l’importanza del microbioma intestinale, la patologia ostetrica e fetale, le novità sui test genetici non invasivi, l’oncologica ginecologica.
Leggi anche il nostro articolo sull’endometriosi.
Oltre 200 i ginecologi provenienti da tutta Italia che si sono ritrovati a Padova, città che ha visto la nascita dell’Associazione.
“La specificità del ginecologo ambulatoriale è straordinaria – ha sottolineato la professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano, fondatrice e presidente della Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna onlus – perché mantiene una continuità di dialogo con la donna al fine di mantenerla protagonista di un processo di longevità in salute. Il suo ruolo essenziale perché è nel territorio che si gioca la partita della prevenzione e della diagnosi precoce.
L’aspettativa di vita delle donne in Italia è di 85 anni ma la grande sfida è allungare l’aspettativa di salute, e il ginecologo ambulatoriale può esserne il grande regista, per questo meriterebbe un’attenzione maggiore. Sembra che i ginecologi extra ospedalieri siano alla periferia dell’impero ma è sulla periferia dell’impero che si deve investire, penso al lavoro in rete tra ambulatoriali, alla prevenzione del dolore pelvico, alle malattie sessualmente trasmesse, all’anamnesi familiare.
Se fondamentale l’alleanza medico-paziente in una simmetria decisionale, altrettanto importante è portare la donna a comprendere che deve assumersi responsabilità, e fare squadra per un progetto comune. Insomma, urge potenziare il rango e il prestigio ginecologo ambulatoriale, che ha una visione integrata della donna grazie al tempo di dialogo”.
“Le tematiche che abbiamo affrontato in questo Congresso – ha tirato le somme la dottoressa Antonella Agnello – è l’approccio che deve e vuole essere finalizzato all’attività di ginecologi che tutti i giorni devono prendersi cura delle donne di ogni età in una realtà ambulatoriale.
È proprio questo tempo che abbiamo vissuto che ha sottolineato l’importanza del nostro ruolo nel territorio per sostenere le donne disorientate di fronte alla patologia e alle scelte vaccinali. Il ginecologo territoriale non è di serie C, ognuno ha la sua dignità nel grande panorama della salute al femminile”.
Dorotea Rosso
Fonte: ufficio stampa AGEO
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