Aggiornamento e apprendimento continuo per i medici di tutta Italia
Formazione e aggiornamento professionale sono temi di cui si sente parlare quotidianamente, in ogni ambito della vita sociale ed economica. Mai, come in questo momento, questi due fattori risultano indispensabili nel contesto lavorativo e, a maggior ragione, in quello medico, dove l’acquisizione di nuove competenze è necessaria per poter stare al passo con la ricerca e accrescere la possibilità di guarigione dei pazienti.
Ad affrontare questo argomento è il dottor Giacomo Sarzo, responsabile della Formazione, insieme ad altri colleghi dell’Ordine dei Medici di Padova, e Direttore della Chirurgia dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova.
Ascolta la sua intervista nel podcast di seguito
La formazione e il sistema dei crediti
Come per gli altri ordini professionali, anche quello dei Medici stabilisce la necessità di acquisire un determinato numero di crediti formativi ogni anno. L’ECM sta per Educazione Continua in Medicina, ed è il processo attraverso il quale il professionista della salute si mantiene aggiornato per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio sanitario, e al proprio sviluppo professionale.
Esso è lo strumento per garantire un aggiornamento continuo, finalizzato a migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali degli operatori sanitari, con l’obiettivo di assicurare appropriatezza, sicurezza ed efficacia all’assistenza prestata dal Servizio Sanitario Nazionale.
Gli ordini professionali a cui fanno riferimento i medici, dunque, ha tra gli obiettivi quello di promuovere e favorire tutte le iniziative tese a facilitare il progresso culturale degli iscritti. L’Ordine certifica agli iscritti ai propri Albi i crediti acquisiti nei percorsi formativi, e ne valuta le eventuali inadempienze.

I percorsi di formazione degli Ordini
Sono diversi i corsi che vengono organizzati ogni anno dagli Ordini professionali dei Medici, in ogni regione e provincia d’Italia. In particolare, quest’anno gli eventi si sono svolti prevalentemente utilizzando il metodo della web conference, in rispetto delle norme anti Covid, e data la situazione.
In una condizione di normalità, però, specie nell’ambito medico, viene preferita la modalità in presenza, in quanto consente uno scambio più immediato di opinioni, che in ambito scientifico risulta fondamentale.
Gli argomenti trattati sono stati molto diversi: dal percorso oncologico partendo dalla diagnosi, all’utilizzo di dispositivi medici, dal consenso informato all’attività fisica nella disabilità. Sono, quindi, tantissimi i temi sui quali i medici del territorio nazionale si incontrano per riflettere, acquisire nuove competenze, crescere professionalmente.

La ricerca medica in Italia
L’Italia è al 27° posto per la spesa in ricerca, all’8° per i risultati raggiunti. La pandemia ha reso evidente quanto il lavoro svolto dai ricercatori sia fondamentale per la salute e l’economia di qualsiasi territorio. L’apprendimento continuo in medicina ha proprio lo scopo di acquisire i nuovi risultati ottenuti grazie e tramite l’attività di ricerca, troppo spesso messa all’angolo nella partita degli investimenti delle istituzioni.
Relativamente al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: 14 miliardi di euro sono destinati a Università e Ricerca. Di questi, 6,9 miliardi, equivalenti al 47%, sono destinati alla ricerca di base e applicata; altri 1.570 miliardi, equivalenti all’11%, sono destinati a infrastrutture per la ricerca; una parte importante è accantonata per gli studenti – investire in istruzione per avere un domani dei ricercatori esperti; il resto, circa il 20%, è destinato alla ricerca industriale.
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Eva Franceschini
Fonte immagini: Pexels
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