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Fondazione Umberto Veronesi assegna 110 borse per la ricerca scientifica, una speranza per chi soffre

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La cerimonia di premiazione dei Grant è stata l’occasione per evidenziare gli straordinari passi avanti fatti dalla Fondazione nella ricerca scientifica, un investimento irrinunciabile per il futuro

In questi anni la Fondazione Umberto Veronesi è stata un punto di riferimento di eccellenza per la ricerca scientifica a livello internazionale. La quarta edizione della cerimonia di premiazione dei Grant (finanziamenti pe meriti particolari ottenuti nella ricerca) ha visto consegnare il riconoscimento a 133 ricercatori con progetti all’avanguardia in oncologia, malattie cardiovascolari, neuroscienze e nutrigenomica.

Sono 110 le borse di studi per ricercatori post-dottorato assegnate da Fondazione Umberto Veronesi per l’anno 2021, e 23 borse di formazione e specializzazione. A questo numero si aggiunge il sostegno alla Scuola Europea di Medicina Molecolare (SEMM), un’istituzione di alta formazione in ambito biomedico che accoglie 116 dottorandi, il finanziamento di 15 progetti di ricerca, di 3 progetti internazionali e di 4 protocolli di cura in oncologia pediatrica.

La cerimonia che premia la ricerca scientifica

La Fondazione Umberto Veronesi ha premiato anche quest’anno i progressi scientifici fatti in ambito medico, con la cerimonia di consegna dei Grant, le borse assegnate annualmente ai migliori candidati selezionati nei diversi ambiti medici.  

L’evento è stato moderato dal giornalista Fulvio Giuliani, e ha visto la partecipazione di Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi, e direttore Divisione Senologia Chirurgica IEO, Chiara Tonelli presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi e professore Ordinario di Genetica all’Università degli Studi di Milano, e Carlo Alberto Redi, presidente del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi e professore Ordinario di Zoologia e Biologia dello Sviluppo presso l’Università degli Studi di Pavia.

Ricercatori in laboratorio

“L’emergenza sanitaria da Covid-19 che stiamo vivendo ci ricorda l’importanza e il ruolo fondamentale del progresso scientifico, un settore troppo spesso dimenticato ma che ci fa capire quanto sia strategico anche per lo sviluppo del nostro Paese. Proprio per questo, Fondazione continua a mantenere il suo impegno finanziando i migliori ricercatori e progetti che mirano ad identificare misure efficaci per proteggere gli individui più fragili, come i pazienti oncologici o gli individui affetti da patologie croniche con un sistema immunitario indebolito, e per questo esposti a diversi fattori di rischio. Il progresso scientifico è un’impresa collettiva e rappresenta un investimento per il futuro di tutti noi”– ha commentato Paolo Veronesi a margine della cerimonia.

Chiara Tonelli descrive così l’orizzonte a cui si rivolge l’impegno della Fondazione: “Il mondo del progresso scientifico e della medicina sta attraversando un periodo di vera e propria rivoluzione. La Fondazione sostiene una nuova mentalità che vede la ricerca di laboratorio affiancata e proiettata alla prevenzione e alla cura delle malattie e, proprio per questo, anche quest’anno crediamo e sosteniamo la crescita e la formazione di una nuova generazione di scienziati, capaci di pensare e agire contemporaneamente da ricercatori e da clinici, impegnati a trovare soluzioni di cura immediate”.

I numeri della ricerca scientifica dal 2003 ad oggi

Dal 2003, anno della sua nascita, Fondazione Umberto Veronesi ha sostenuto 1.895 ricercatori e 135 progetti.  

Di altissimo profilo scientifico, innovatori e per la maggior parte donne: sono infatti 79 su 110 le ricercatrici post-dottorato sostenute nel 2021. L’età media dei “post-doc”, uomini e donne, è di 36,5 anni. I finanziamenti di Fondazione Umberto Veronesi contribuiscono a bilanciare il fenomeno della migrazione di tanti validi talenti dall’Italia, dove si sono formati con profitto, verso altri Paesi.

Da un lato, infatti, si offrono le risorse per permettere di restare a lavorare in centri di eccellenza per chi lo desidera, dall’altro si offrono opportunità in grado di attrarre anche ricercatori stranieri. Nel 2021, infatti, l’11% dei ricercatori finanziati è composto da stranieri che hanno scelto un istituto italiano per svolgere il loro lavoro, provenendo da Paesi in ogni parte del mondo: Cina, Cuba, Francia, Germania, Giappone, Grecia, India, Irlanda, Libano, Russia, Slovacchia, Spagna.

Dove si fa ricerca scientifica

Fondazione Umberto Veronesi ha l’obiettivo di sostenere lo studio scientifico all’avanguardia portato avanti da ricercatori italiani o stranieri nei migliori Istituti e Università di tutta Italia: nel 2021 sono 46 gli Istituti di ricerca e università in cui lavorano i ricercatori finanziati, collocati in 29 differenti città italiane: Ancona, Aviano (PN), Bologna, Brescia, Camerino, Candiolo (TO), Chieti, Firenze, Milano, Modena, Napoli, Novara, Orbassano (TO), Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Pozzilli (IS), Reggio Emilia, Rende (CS), Roma, Rozzano (MI), Salerno, San Giovanni Rotondo (FG), Torino, Trento, Trieste, Venezia, Verona.

Redazione

Fonte: Ufficio Stampa Umberto Veronesi

Fonte immagini: Pexels

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