Dati preoccupanti nel mondo per i casi di epilessia
Nei Paesi industrializzati, l’epilessia interessa circa 1 persona su 100. Questa patologia si può manifestare a tutte le età, con due maggiori picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro – sempre più elevato – in età più avanzate.
Attualmente si calcola infatti che in Italia ogni anno si verifichino 86 nuovi casi di epilessia nel primo anno di vita, 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni.
Alla base dell’alto tasso di incidenza nel primo anno di vita ci sono soprattutto fattori genetici e rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale, mentre per gli over 75 la causa risiede nel concomitante aumento delle patologie legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici.
Se i dati dei Paesi industrializzati sono già preoccupanti, il quadro diventa drammatico nei Paesi in via di sviluppo dove la prevalenza della patologia diventa 3-4 volte più frequente. L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), che nel corso della 73° Assemblea Generale dello scorso novembre ha approvato una risoluzione di riconoscimento dell’epilessia come patologia dal forte impatto globale annunciando un piano decennale di intervento, ha più volte evidenziato questo problema, sottolineando che nel mondo l’accesso alle cure necessita di un’inversione di rotta. Dati allarmanti, infatti, evidenziano come la disponibilità di medicinali antiepilettici nei Paesi a basso e medio reddito sia inferiore al 50%. Ma l’80% delle persone con epilessia vive proprio nei Paesi a medio-basso reddito e, di queste, circa tre quarti potrebbero non ricevere le cure necessarie.Maratona virtuale sui social per la sensibilizzazione all’epilessia
“Troviamo una cura per tutte le epilessie”, questo il claim scelto dalla Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) in occasione della Giornata Mondiale dell’Epilessia 2021, lunedì 8 febbraio. Un invito chiaro ad accendere i riflettori sulla ricerca in ambito epilettologico che, oggi più che mai, ha subito una battuta di arresto a causa della pandemia da Covid-19.

Una maratona su Facebook con video pillole a tema per chiarire, con un pool di esperti, tutti i dubbi e le domande della community; il primo contest virtuale, EPI-Factor, esclusivo per le persone con epilessia, che possono mettere alla prova il loro talento artistico con una giuria d’eccezione.
Queste alcune delle iniziative messe in campo dalla LICE in occasione della Giornata di sensibilizzazione sulla malattia, per ribadire l’ appello a non lasciare nessuno indietro, in particolare i malati cronici, durante la crisi sanitaria in corso.
In occasione dell’8 febbraio, infatti, LICE pubblicherà sulla propria pagina Facebook (https://www.facebook.com/FondazioneEpilessiaLICE), a partire dalle 11.00, circa 18 video pillole firmate da alcuni dei principali esperti italiani sull’epilessia.
“Nell’ultimo anno – dichiara il Professor Oriano Mecarelli, Presidente LICE, Dipartimento di Neuroscienze Umane La Sapienza (Roma) – la ricerca scientifica mondiale è stata costretta a incentrare tutti i propri sforzi nella lotta al Covid-19. L’accesso ai fondi risulta ancora più problematico. Ma nonostante questi grandi ostacoli, sono stati compiuti importanti passi avanti nella cura di due gravi forme di epilessia.
E’ stato approvato, infatti, il primo trattamento a base di cannabidiolo in grado di ridurre in oltre il 40% dei pazienti, in particolare per quelli che soffrono della sindrome di Lennox Gastaut e della sindrome di Dravet, la frequenza delle crisi epilettiche, anche dopo 12 mesi di trattamento.
Si tratta di un risultato straordinario, ma la strada è ancora tutta in salita e dobbiamo compiere grandi sforzi affinché tutte le epilessie trovino una possibilità di cura”.
Come gestire l’epilessia nel bambino oppure l’epilessia durante la gravidanza, il rapporto tra l’epilessia e altre patologie come i tumori. E ancora, epilessia e patente, epilessia e vaccinazioni, terapia chirurgica dell’epilessia, la terapia con cannabinoidi, sono solo alcuni degli interventi video ad alto contenuto divulgativo che sarà possibile visualizzare l’8 febbraio. Con l’emergenza sanitaria in corso, infatti, diventa imperativo offrire, anche a distanza, supporto alle persone con epilessia e ai loro caregiver.
Vaccino anti covid: nessuna conseguenza per chi soffre di epilessia
Nessuna relazione o conseguenza del vaccino anti-Covid sull’epilessia. Nessun elemento appare in grado di far emergere evidenze che questo vaccino possa aggravarne la condizione, né che le persone con epilessia possano avere maggiori rischi di effetti indesiderati con la vaccinazione.
La LICE sgombra il campo da qualsiasi dubbio, seppur legittimo, sull’opportunità o meno di seguire il protocollo vaccinale previsto per l’emergenza Covid-19, nei limiti di quanto può avvenire per altri farmaci.
“Come per ogni altro vaccino, alcune persone possono sviluppare un rialzo termico. E questo – sottolinea il Professor Mecarelli – in alcuni casi può abbassare la loro soglia epilettogena a breve termine e, raramente, portare ad una nuova crisi o alla ricorrenza di crisi in rari e particolari quadri clinici.
Ma i benefici del vaccino sono nettamente superiori ai potenziali rischi di eventuali effetti indesiderati, in genere di lieve o moderata entità, che si risolvono entro pochi giorni dalla vaccinazione.
La vaccinazione contro questo nuovo virus costituisce una importante modalità di prevenzione, minimizzando il rischio di contrarre una patologia per cui attualmente non sono disponibili terapie etiologiche”.
Leggi anche il nostro articolo dedicato al contest artistico per le persone affette da epilessia
Epilessia e arte si incontrano grazie alla Fondazione LICERedazione Fonte: ufficio stampa Gas Communication Fonte immagini: Pexels e Giphy ©2021 Radio Wellness®