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Epatite pediatrica, 3 casi in Italia ma situazione sotto controllo

Medici e scienziati sono concentrati nella ricerca: gli episodi di epatite acuta nei bambini vanno studiati

L’allarme epatite acuta che sta colpendo i bambini non deve allarmare eccessivamente la popolazione. La maggior parte degli episodi si riscontrano nel Regno Unito, dove si contano 169 casi, e dove sembra esserci una possibile correlazione con la presenza di qualche virus. In Italia, al momento, la situazione è sotto controllo,  il Ministero della Sanità ha emesso una circolare che sollecita “la segnalazione di ogni eventuale caso di epatite acuta che risponda alla definizione di caso”. Le definizioni seguono linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

A spiegare quale sia lo stato attuale del fenomeno è la professoressa Patrizia Burra, Specialista in Gastroenterologia e professore ordinario all’Università di Padova.

Ascolta l’intervista integrale nel podcast che segue:

Epatite nei bambini, situazione e sintomi

casi confermati in Italia sono 3, una decina, invece, le segnalazioni. Nel mondo, invece, sarebbero circa 190 e circa 40 nell’Ue/Spazio economico europeo, secondo l’aggiornamento fornito da Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

E’ ormai accertato che non vi siano legami con il Covid e si è notato, invece, che i bambini sono infetti da un adenovirus, simile a quello del raffreddore, ma che in alcuni casi di immunodepressione può portare all’epatite.

Epatite bambini, un fenomeno sotto controllo

Si presenta come un problema gastroenterologico, con dolori addominali, diarrea, vomito e nessuna febbre, e si distingue dalle altre forme per la durata: va oltre le due settimane. Nelle forme più gravi poi c’è l’ittero, cioè la colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi. Conta molto il risultato dell’esame delle transaminasi, gli enzimi prodotti dal fegato che segnalano un danno epatico.

Nel caso in cui i sintomi durassero oltre una settimana, i genitori dovrebbero far visitare il bambino dal pediatra. Nel caso dell’ittero, invece, devono portarlo subito al pronto soccorso. È importante osservare anche il quadro generale: se oltre ai sintomi ci sia una marcata debolezza. L’evoluzione è rapida e progressiva e, in alcuni casi, si presenta la necessità del trapianto di fegato. Nelle situazioni più semplici bastano idratazione e antivirali.

Nel documento del Ministero, vengono elencate sia le caratteristiche del caso da classificare come “confermato“, sia quelle del paziente da ritenere come “caso possibile” e “caso correlato epidemiologicamente“.

Epatite nei bambini, va intercettata in fretta

Caso considerato “confermato”

Un’età corrispondente a 10 anni o al di sotto, un’epatite acuta, un test negativo per i virus dell’epatite A, B, C, D, E, e valori molto alterati degli enzimi – più precisamente gli specifici enzimi, “aspartato aminotransferasi (AstST) o alanina aminotransferasi (ALT), superiore a 500 U/L – che segnalano una sofferenza del fegato.

È questo l’identikit che deve accendere un campanello d’allarme nei genitori, perché, se queste caratteristiche si riscontrassero in un paziente arrivato all’attenzione dei medici dal primo gennaio 2022, ci si potrebbe trovare davanti a un caso confermato di “epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica“, come quelli su cui si sono accesi i riflettori internazionali in questi giorni per gli allarmi diramati dopo insoliti picchi registrati in alcuni Paesi, come l’Inghilterra.

Caso considerato “possibile”

Rientra invece nella fattispecie di “caso possibile” il paziente di “età compresa tra 11-16 anni, che presenta un’epatite acuta (con test negativo ai virus epatici A, B, C, D, E)” e con gli stessi picchi nei valori che indicano sofferenza epatica, sempre da gennaio 2022.

Caso correlato da un punto di vista epidemiologico

C’è poi il “caso correlato epidemiologicamente”, che corrisponde all’identikit di un paziente di qualsiasi età con i criteri di epatite acuta delle fattispecie precedenti e”contatto stretto di un caso confermato, dal primo gennaio 2022″.  

Leggi anche il nostro articolo ‘Sonno e bambini, riposare correttamente previene numerose patologie. Le 10 regole d’oro’

Eva Franceschini

Fonte immagini: Freepik

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