I diverticoli sono delle estroflessioni (assomigliano a piccoli sacchetti) che si formano lungo le pareti del colon. La diverticolite, che va distinta dalla diverticolosi, è una malattia molto diffusa nei paesi industrializzati. Tra le cause, oltre ad una predisposizione genetica, anche una dieta poco equilibrata. La maggior parte della popolazione convive con i diverticoli senza problemi ma, se diventano sintomatici, è bene rivolgersi ad uno specialista, come ci spiegano gli esperti di Humanitas.
Cosa sono i diverticoli
I diverticoli sono piccole estroflessioni che assomigliano a sacchetti che si formano lungo le pareti intestinali. Tutti i settori del canale alimentare possono generare i diverticoli ma è nel colon che si trovano più frequentemente. L’organo interessato da questa patologia è dunque l’intestino.
La diverticolite va distinta dalla diverticolosi
la diverticolosi si genera quando i diverticoli presenti nell’intestino non sono infiammati ed è quasi sempre asintomatica, al contrario (in assenza di infiammazione) si parla di diverticolite ed è responsabile dei sintomi e delle complicanze della malattia. La diverticolosi del colon non è una vera e propria malattia ma un’anomalia congenita o acquisita. Come già detto quando i diverticoli si infiammano, evolvendosi in diverticolite, la malattia si manifesta.
Cause
I diverticoli sono un disturbo molto diffuso: si stima che circa il 65% degli adulti, abbia la diverticolosi. Più frequente nelle donne. Possono essere congeniti (presenti sin dalla nascita) o acquisita. I diverticoli, sono considerati la malattia del benessere e tra i principali fattori di rischio ci sono: una predisposizione genetica, molto frequentemente una dieta poco equilibrata, ricca di grassi e zuccheri e povera di acqua e fibre, obesità , l’avanzare dell’età, assunzione di antinfiammatori, sedentarietà.

I sintomi
Come già spiegato i sintomi che si manifestano sono disturbi al paziente, spesso simili a quelli della sindrome del colon irritabile: gonfiore e dolore addominale, alterazione della regolarità intestinale, dolore associato a stipsi/diarrea, meteorismo, scarso appetito, nausea. Il paziente lamenta dolore spesso ai quadranti inferiori e soprattutto a sinistra, dove i diverticoli sono maggiormente presenti.
Quali esami sono necessari per diagnosticare i diverticoli?
Innanzitutto la colonscopia, TAC dell’addome, colonscopia virtuale ovvero una TAC dell’addome in cui avviene una ricostruzione tridimensionale dell’intestino. Essa ha il vantaggio di essere poco invasiva; clisma opaco a doppio contrasto.
I diverticoli e la dieta
Gli specialisti consigliano di bere acqua e adottare una dieta ricca di frutta e verdura e, quindi, di fibre per facilitare la motilità dell’intestino e scongiurare la stitichezza. consigliati ortaggi e frutta senza buccia, cereali non integrali, alghe. Sono vecchie credenze che sia controindicato mangiare frutti con i semi, ad esempio i kiwi. E uno studio americano lo conferma. Una ricerca condotta su un campione di cinquantamila pazienti dimostra esattamente il contrario: ovvero chi chi riduce il consumo di frutta, verdura e cibi contenenti semi è più a rischio di diverticolite.

Quali sono i cibi da evitare?
Verdure con fibre filamentose come ad esempio fagiolini e finocchi. Alcolici e superalcolici, bevande che irritano la parete intestinale. Assumere the e caffè in quantità moderate. Da evitare spezie piccanti quali peperoncino, pepe, curry, paprika, curcuma.
Controlli e terapia per curare i diverticoli
I pazienti devono sottoporsi a controlli solo nel caso si sospetti una diverticolite. In questo caso ci si deve rivolgere al medico. Ricordiamo soltanto l’1% dei pazienti che soffrono di diverticolite necessita del chirurgo. La prima cosa da fare è raccomandare al paziente una dieta liquida per circa 7/15 giorni, in un secondo momento si prescrivono degli antibiotici. Con questi accorgimenti in circa il 90% dei casi si elimina l’infiammazione del diverticolo.

Quando è necessario assumere una terapia antibiotica mensile?
Chi ha la diverticolosi non deve fare terapie ripetute. Chi invece è soggetto a malattia diverticolare dovrebbe seguire una dieta a base di fibre oltre ad assumere antibiotici, nello specifico quelli a rilascio intestinale. Recentemente si è osservato che la somministrazione di particolari antinfiammatori, come per esempio la mesalazina, costituisce una terapia efficace per trattare la malattia diverticolare.