Il 15 marzo è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, per contrastare anoressia, bulimia e altri disturbi dell’alimentazione
I disturbi del comportamento alimentare affliggono sempre più giovani, e ad essere maggiormente colpite sono le ragazze, e le donne di ogni età. Alla base di quella che rischia di diventare una patologia anche molto seria e pericolosa per la salute, potrebbero esserci difficoltà di tipo psicologico. Per questo motivo, è indispensabile individuare il problema e rivolgersi, innanzitutto, al medico di famiglia, così da poter essere indirizzati verso uno specialista.
Disturbi del comportamento alimentare, i numeri
In Italia sono 3 milioni i giovani che soffrono di DCA, un fenomeno che rischia di aggravarsi se sottovalutato. Troppo spesso, infatti, questa tipologia di disturbo non viene adeguatamente considerato sia da chi ne soffre, che dai famigliari. Siamo di fronte ad una vera e propria epidemia sociale: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini.
Soffrire di un DCA, oltre alle conseguenze negative sull’organismo, comporta effetti importanti anche sul funzionamento della mente, e sul suo rapporto con la società. Chi soffre di queste patologie in modo cronico, subisce gravi penalizzazioni della qualità di vita e vede limitare le proprie capacità relazionali, lavorative e sociali.

Spesso, inoltre, uno scorretto comportamento alimentare è associato ad altre patologie psichiatriche: oltre, quindi, a provocare un’intensa sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo, con serie complicanze fisiche. Ad aggravare questa condizione, è anche la reticenza delle persone che ne soffrono, a chiedere aiuto.
Disturbi del comportamento alimentare, quali sono
Anoressia, bulimia, binge eating, obesità, EDNOS, e tante e nuove forme di comportamenti alimentari scorretti, che sconfinano ampiamente nella patologia: i DCA non vanno in alcun modo sottovalutati e, anzi, a qualsiasi età essi compaiano vanno approfonditi nell’immediato.
Da una parte, la progressiva totale non assunzione di cibo, come nell’anoressia, dall’altra un’assunzione smodata a cui fanno seguito tentativi di liberarsi del cibo appena ingerito. O, ancora, l’obesità, in cui la persona che ne soffre perde completamente il controllo della quantità del cibo che ingerisce. Poi ci sono le vie intermedie, ma non per questo meno pericolose: in binge eating, e l’Ednos, sono comportamenti alimentari anomali in cui, comunque, prevale un non equilibrio nella quantità di assunzione di cibo.
La Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla
È stata promossa per la prima volta nel 2012 dall’associazione “Mi Nutro di Vita”, ricorre il 15 marzo, e parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia, a soli 17 anni, per bulimia. La giornata offre speranza a chi sta ancora lottando, e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. In tutta Italia, in occasione di questa giornata, vengono organizzati eventi di vario genere: convegni, presentazioni di libri, banchetti informativi, colorazioni lilla di fontane/monumenti, e molto altro.
Leggi il nostro articolo in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla 2021, contiene anche la preziosa testimonianza di Stefano Tavilla.
Disturbi alimentari. Obiettivi della Giornata Fiocchetto Lilla
Principalmente, la giornata ha lo scopo di sensibilizzare le persone su questo fenomeno così drammatico. Ma, inoltre, si focalizza su alcuni elementi centrali, indispensabili per sconfiggere questa vera e propria piaga:
- difendere i diritti fondamentali di chi è colpito da un DCA, combattendo informazioni distorte e/o pregiudizi;
- far conoscere la frequenza, le caratteristiche e le gravi conseguenze che questi disturbi possono avere per la salute fisica e psicologica di chi ne soffre;
- scoraggiare il distacco ed il disinteresse da parte di chi non è direttamente coinvolto dalla malattia;
- accrescere la consapevolezza a livello individuale, collettivo ed istituzionale del carattere di epidemia sociale che i DCA stanno assumendo a livello nazionale e mondiale;
- creare una rete di solidarietà verso chi è colpito da DCA, personalmente o in famiglia, per combatterne il disagio relazionale e il senso di abbandono e sconfiggere l’omertà che accompagna questi disturbi.
Leggi anche il nostro articolo ‘Gravidanza, 10 regole per la corretta alimentazione’
E.F.
Fonte immagini: Freepik
©2022 Radio Salute®