I dettagli dell’evento sono ancora top secret ma lo staff organizzativo è al lavoro per l’edizione 2020 del Disability Pride. Della manifestazione si conosce soltanto la data, il 2 ottobre 2020 e si sa che non ci sarà il classico corteo pieno di allegria e colore per via delle misure anti-Covid. Luogo, ora e modalità ancora non sono stati resi pubblici, per avere tutte le informazioni bisogna seguire i social del Disability Pride.
Cos’è il Disability Pride
Disability pride e Disability Pride onlus, due facce della stessa medaglia, quella che si occupa di promuovere i diritti civili delle persone con disabilità e perseguirne la piena inclusione sociale.
L’idea di una parata, appunto di un pride (orgoglio) definizione mutuata dal più longevo Gay Pride, è venuta al dott. Carmelo Comisi, anima della manifestazione e poi della onlus. Ascolta ora la nostra intervista a Carmelo Comisi, presidente Disability Pride Italia:
Disability Italia, tra i primi a portare il pride in Europa
“Portare il mondo della disabilità in strada, tra la gente, per ricordare che esiste e non può più stare confinato ai margini della società” – ci ha detto Carmelo Comisi, presidente della onlus. “Abbiamo fatto partire questo evento in Italia nel 2015 in provincia di Ragusa. Subito dopo sono entrato in contatto con gli organizzatori di un evento molto simile a New York che appunto si chiama Disability Pride. Da allora anche noi abbiamo preso lo stesso titolo insieme al Disability inglese e del Senegal”.
Tanti appuntamenti inclusivi e sostenibili
Oltre alla parata Disability Pride onlus organizza una serie di iniziative durante tutto il corso dell’anno grazie a molte altre realtà che si sono avvicinate alla onlus e che non sono legate al mondo della disabilità. Convegni, flash mob, uscite in aree accessibili sono solo alcune delle iniziative proposte.
Il Network
Le diverse proposte di sostegno e partecipazione al Disability Pride hanno portato il presidente Comisi a creare un Network, una rete internazionale aperta, in continua espansione, costituita da diverse realtà che condividono gli stessi valori e obiettivi, promuovendo e affermando un nuovo modo di vivere, pensare e valorizzare le persone con disabilità. Tutti i partecipanti hanno siglato una Carta comune che si riassume in 10 punti:
Sostenere e promuovere l’autodeterminazione delle persone con disabilità, rispettandone dignità, autonomia e indipendenza.
2. Rispettare e promuovere il valore delle differenze tra gli individui.
3.-Sostenere e incentivare ricerca scientifica e innovazione tecnologica.
4. Educare a una cultura che non contempli la discriminazione.
5. Sostenere e promuovere le pari opportunità, in particolare nei settori formativo e lavorativo, tra persone con e senza disabilità.
6. Affermare il valore del contributo attivo delle persone con disabilità, valorizzandone attitudini e competenze.
7. Incoraggiare il percorso evolutivo e le capacità dei bambini con disabilità, preservandone identità e potenziale evolutivo.
8. Promuovere linguaggi e comportamenti in grado di superare stereotipi e pregiudizi riferiti alle persone con disabilità.
9. Rivendicare, sostenere e promuovere l’accessibilità universale, in ogni sua declinazione, con particolare riguardo a oggetti, luoghi, linguaggi, saperi. Promuovere un turismo sostenibile per le persone con disabilità, con un’attenzione particolare al superamento delle barriere architettoniche, alla reale accessibilità ai mezzi pubblici, alle strutture alberghiere, ai luoghi di svago.
10. Rendere realmente fruibile il patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. Senza discriminazione alcuna nei confronti delle diverse forme di disabilità.
Disability Pride – fonte immagine Pexels Nel sito del Disability si trova una sezione dedicata proprio al Network, che annovera numerose realtà italiane.
Un ponte verso le istituzioni
Il Disability Pride vuole essere anche un interlocutore per le istituzioni, perché chi può si faccia promotore di iniziative a favore dell’inclusione. “In questi ultimi anni il mondo delle disabilità è stato frammentato per tanti motivi. Il Disability vuole superare questi divari e far capire alle istituzioni che siamo un mondo compatto”.
Leggi anche l’articolo che riporta la nostra intervista esclusiva ad Alex Zanardi
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